Le idiozie inglesi di David Cameron e Sir Tom Phillips
Venerdì 30 Luglio 2010 06:36 Watch International .
Negli ultimi tempi se ne sono sentite di tutti i colori in merito a Gaza e alla politica israeliana verso il gruppo terrorista di Hamas. Ma quelle che stanno venendo fuori dalle bocche dei massimi personaggi politici inglesi, a partire dal Primo Ministro David Cameron, sono davvero da classificare come al top dell'idiozia, o almeno speriamo che si tratti di idiozia perché l'alternativa è l'antisemitismo.
Il 27 luglio Cameron, in visita in Turchia, ha definito Gaza “una prigione a cielo aperto” attribuendo la responsabilità di tutto questo non, come sarebbe logico, ad Hamas ma alla politica condotta da Israele. Il fatto che 1,5 milioni di palestinesi siano letteralmente ostaggio del gruppo terrorista è un dettaglio che il buon Cameron non ha ritenuto degno di nota.
“Siamo chiari: la situazione a Gaza deve cambiare. Non possiamo e non dobbiamo permettere che Gaza rimanga una prigione a cielo aperto”, ha dichiarato Cameron ad Ankara. Beh, su questo siamo d'accordo, occorre annientare Hamas e cambiare così la situazione di Gaza. Solo che il Premier inglese non intendeva questo. Lui intendeva che occorre fare in modo di togliere qualsiasi blocco così da permettere l'ingresso e l'uscita da Gaza di qualsiasi merce e persona. Insomma, apriamo le frontiere ai terroristi, alle armi, ai missili iraniani ecc. ecc. Se non è idiozia questa? Cameron ripete a memoria il compitino che gli ha affidato la sua buona amica, la baronessa Catherine Ashton. Sorvoliamo poi sulle dichiarazioni di Cameron in merito all'ingresso in Europa della Turchia. Se prima pensavamo che la Gran Bretagna fosse messa male a livello di contagio islamico, ora ne siamo praticamente certi. Non per niente Cameron è uno dei maggiori sostenitori del burqa, forse l'unico politico in Europa ad apprezzare senza remore questa costrizione per le donne musulmane. Chissà, forse nelle sue fantasie erotiche le trova sexi.
Ma il massimo dell'idiozia si è raggiunto ieri quando a Cameron ha fatto eco l'ambasciatore britannico in Israele, Sir Tom Phillips, in procinto di lasciare il suo incarico. Il Sir inglese ha affermato che la politica israeliana su Gaza ha favorito Hamas e il suo radicalismo. Insomma, secondo Sir Tom Phillips Israele avrebbe dovuto accettare senza battere ciglio le migliaia di razzi, gli attentati terroristici, l'afflusso di armi a Gaza e persino che navi iraniane approdassero nel porto di Gaza. Vi sembra normale questo? E' cose se qualcuno avesse criticato gli USA per aver dato la caccia a Bin Laden dopo l'11 settembre accusandoli che con il loro comportamento hanno favorito il radicalismo islamico. In effetti c'è anche chi sostiene questo, ma come vogliamo definirli?
Sir Tom Phillips, in un impeto adrenalinico probabilmente provocato da una partita avariata di Earl Gray Tea, ha poi ribadito che “Gaza è una prigione a cielo aperto” e che il blocco deve finire, le restrizioni per l'ingresso in Israele devono finire, che il mondo deve fare qualcosa per la grave crisi umanitaria di Gaza (ma quale crisi umanitaria?), insomma il lord inglese, al pari del suo Primo Ministro, ha chiesto di lasciare libero Hamas di fare ciò che vuole in totale tranquillità. Chissà se la pensava così quando Londra era devastata dagli attacchi dell'IRA.
La Gran Bretagna sembra quindi aver preso il comando della folta pattuglia di utili idioti votati alla causa dell'Islam integralista e siccome al momento l'unico Stato che si oppone con tutto se stesso all'avanzata islamica è Israele, tutte le bocche da cannone sono rivolte a Gerusalemme. Intendiamoci, non è una novità assoluta per la Gran Bretagna, gli inglesi sono da sempre profondamente anti-israeliani, però quando di passano i limiti della decenza e si deborda nell'idiozia, allora occorre essere preoccupati e a noi la Gran Bretagna preoccupa parecchio.
P.S. Aggiungerei che uno che ha fatto dell'antieuropeismo la sua bandiera come può chiedere che la turchia entri in europa? Tra le altre cose proprio in questo periodo la turchia ha preso una strada estremamente diversa dai supposti valori europei.