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Villa Certosa, sì ai bungalow grazie al piano casa regionale

Ultimo Aggiornamento: 25/07/2010 17:47
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25/07/2010 17:47
 
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Villa Certosa, sì ai bungalow
grazie al piano casa regionale
Il presidente del Consiglio potrà realizzare nuove unità abitative all'interno della sua residenza estiva di Porto Rotondo. Il via libera è arrivato dalla Commissione paesaggistica sarda: "Nessuna incompatibilità". Ma i Verdi annunciano ricorso al Tar Sardegna

CAGLIARI - Il piano casa della Regione Sardegna permetterà al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di realizzare nuovi bungalow abitabili nel complesso di Villa Certosa, la sua residenza estiva a Porto Rotondo.

Il via libera - come riporta oggi il quotidiano La Nuova Sardegna - è arrivato dalla Commissione paesaggistica regionale, che ha esaminato l'istanza di ampliamento della volumetria presentata nel maggio scorso 1 dalla Idra Immobiliare spa, la società del Cavaliere proprietaria di Villa Certosa.

La Commissione, presieduta dallo scultore sardo Pinuccio Sciola (l'inventore delle pietre sonore) non ha rilevato elementi di incompatibilità dal punto di vista paesaggistico. "Si tratta di alcune strutture staccate dal corpo centrale della residenza - ha detto Sciola al quotidiano sardo - inserite in uno spazio immenso. Non c'era alcun motivo per negare il parere positivo". Complessivamente sono 35 le unità edilizie (hotel, villaggi turistici, ville private) che hanno chiesto alla Commissione regionale l'ampliamento delle volumetrie. Una ventina di richieste sono state già bocciate.

L'autorizzazione concessa al premier non ha ovviamente incontrato il favore degli ambientalisti: i Verdi hanno già dichiarato che presenteranno "un ricorso al Tar Sardegna per chiedere che venga annullata l'autorizzazione paesaggistica rilasciata al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per l'ampliamento di Villa Certosa e la costruzione di numerosi bungalow".

Il Presidente nazionale del partito, Angelo Bonelli, ha anche aggiunto che "il progetto presentato per Villa Certosa è assolutamente insufficiente e per niente dettagliato, per quel che ne sappiamo. Inoltre, la normativa sul paesaggio in Sardegna vieterebbe anche solo la costruzione di un metro cubo sulle coste".

"In questo caso è evidente il conflitto d'interessi di Berlusconi, che avrà un vantaggio diretto ed economico da una norma da lui fortemente voluta e approvata: il piano casa, a cui ci siamo sempre opposti - ha precisato il leader ecologista - Il valore di Villa Certosa aumenterà di diversi milioni di euro, in barba a tutte le normative a tutela del paesaggio e dell'ambiente. L'assalto del cemento e della speculazione alle coste sarde è iniziato".

Secondo Bonelli, "Berlusconi avrebbe dovuto astenersi dal chiedere l'autoizzazione per questo ampliamento. In questo modo, una volta di più, dimostra di preoccuparsi più dei suoi interessi che di quelli del Paese".






Può tuttavia accadere che un gusto eccessivo per i beni materiali
porti gli uomini a mettersi nelle mani
del primo padrone che si presenti loro.
In effetti, nella vita di ogni popolo democratico,
vi è un passaggio assai pericoloso.
Quando il gusto per il benessere materiale si
sviluppa più rapidamente
della civiltà e dell'abitudine alla libertà,
arriva un momento in cui gli uomini
si lasciano trascinare e
quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare.
Preoccupati solo di fare fortuna,
non riescono a cogliere lo stretto legame
che unisce il benessere di ciascuno
alla prosperità di tutti.
In casi del genere, non sarà neanche necessario
strappare loro i diritti di cui godono:
saranno loro stessi a privarsene volentieri...
Se un individuo abile e ambizioso
riesce a impadronirsi del potere in un simile momento critico,
troverà la strada aperta a qualsivoglia sopruso.
Basterà che si preoccupi per un po' di curare gli interessi materiali
e nessuno lo chiamerà a rispondere del resto.
Che garantisca l'ordine anzitutto!
Una nazione che chieda al suo governo
il solo mantenimento dell'ordine
è già schiava in fondo al cuore,
schiava del suo benessere
e da un momento all'altro
può presentarsi l'uomo destinato ad asservirla.
Quando la gran massa dei cittadini
vuole occuparsi solo dei propri affari privati
i più piccoli partiti possono impadronirsi del potere.
Non è raro allora vedere sulla vasta scena del mondo
delle moltitudini rappresentate da pochi uomini
che parlano in nome di una folla assente o disattenta,
che agiscono in mezzo all'universale immobilità
disponendo a capriccio di ogni cosa:
cambiando leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi;
tanto che non si può fare a meno di rimanere stupefatti
nel vedere in che mani indegne e deboli
possa cadere un grande popolo
...
A. de Tocqueville

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