Palazzao San Giacomo non percepirà nemmeno un euro di finanziamento per la realizzazione di punti d'accesso internet nelle periferie. Ma dovrà anche restituire alla Commissione europea i contributi già percepiti 'indebitamente'
Il Comune di Napoli non percepirà nemmeno un euro di finanziamento europeo per il progetto "Piazze telematiche". Non solo. Dovrà anche restituire alla Commissione europea i 360 mila euro stanziati inizialmente. Lo ha stabilito una sentenza della Corte di giustizia europea, che ha respinto un ricorso del Comune di Napoli.
Bene aveva fatto la Commissione, secondo i giudici, a bloccare il finanziamento concesso e a chiedere di restituire i soldi già incassati dal Comune, dopo aver riscontrato "gravi irregolarità" nella realizzazione del progetto.
L'amministrazione Iervolino aveva ottenuto dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale contributi per finanziare l'istituzione di punti di accesso internet e di socializzazione nelle periferie napoletane. La prima "piazza telematica" a partire è stata quella di Scampia, aperta al pubblico nel 2004.
Il primo problema è stato quello della tempistica. Secondo la convenzione, il termine ultimo per la contabilizzazione delle spese del progetto era il 30 giugno del 2000. Spostato poi ad aprile del 2002 su richiesta del Comune. Con tre mesi di ritardo la giunta napoletana ha presentato alla Commissione il conto spesa, che ammontava a un milione e 600 mila euro. L'istituzione europea, avendo rilevato irregolarità nella realizzazione del progetto, ha deciso la chiusura del progetto, chiedendo la restituzione dei oltre 300 mila euro percepiti appunto "indebitamente".