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Cameron senza maggioranza...

Ultimo Aggiornamento: 11/05/2010 22:23
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07/05/2010 00:33
 
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LONDRA - La Gran Bretagna chiude l'epoca dei laburisti di Blair e sceglie i Tory, i conservatori di David Cameron. Ma non lo fa con sufficiente decisione per assicurarsi un futuro tranquillo. Si profila infatti una vittoria senza maggioranza. Alle 23 in punto, con un conto alla rovescia scandito al secondo, la Gran Bretagna ha conosciuto infatti il risultato del primo exit poll dopo la chiusura dei seggi per le elezioni politiche. I primi dati assegnano ai conservatori di David Cameron 307 seggi, (che nel secondo rilevamento scendono poi a 305) 19 in meno della maggioranza di 326 parlamentari necessari per governare da solo configurando al momento l'incubo del parlamento paralizzato (Hung Parliament) privo di una netta maggioranza. Non accadeva dal 1974 al conservatore Edward Heath. I laburisti di Gordon Brown sono il secondo partito con 255 deputati. Alla fine, deludente il risultato dell'astro nascente, il liberal-democratico Nick Clegg fermo a 59 seggi (poi diventati 61).

CAMERON: «POSSIAMO GOVERNARE» - Il primo commento di David Cameron, rilasciato a Sky News è stato comunque di grande soddisfazione: «Questa è una vittoria decisiva per i conservatori, con questo risultato possiamo governare. Il risultato è un deciso rifiuto dei Laburisti e rappresenta il più grande cambiamento per la Gran Bretagna dal 1931».

«DISPONIBILI AD ACCORDI» - I conservatori, secondo il ministro dell'Interno Alan Johnson, sembrano essere andati meglio di quanto prevedevano i sondaggi: «Rispettiamo il volere degli elettori britannici». Il laburista Johnson, intervistato da Sky News ha aggiunto: «Non abbiamo problemi a fare accordi o coalizioni», lasciando aperto ogni scenario. Secondo il ministro tuttavia, è ancora prematuro dare per certo il risultato delle elezioni. Riguardo a cosa farà Gordon Brown, Johnson ha detto che il premier uscente «merita almeno di essere lui a prendere la decisione».

LO SCENARIO - Se i numeri provvisori degli exit poll troveranno conferma nello scrutinio nessun partito riuscirà a raggiungere la maggioranza assoluta, né i conservatori con i loro 305 seggi, né la somma di Labour e Lib-dem, che arriverebbero a 317. Ne esce un parlamento «appeso», paralizzato, una circostanza prevista ma anche molto tenuta, perché la Gran Bretagna a una instabilità del genere non è certo abituata. Se la regina Elisabetta assegnerà a Cameron il compito di formare un governo, questi avrà tempo fino al 25 maggio per convincere altre formazioni a fornirgli i 21 voti di cui ha bisogno, magari come appoggio esterno. Quel giorno infatti Sua Maestà leggerà il suo discorso al Parlamento, di fatto il programma del nuovo governo scritto dal premier designato e su quel testo i Comuni e i Lord voteranno la fiducia a Cameron.
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07/05/2010 14:55
 
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sono obbligati ad un governo di coalizione

Martin Niemoller :
Quando i nazisti vennero per i comunisti, | Io restai in silenzio; | Non ero comunista. || Quando rinchiusero i socialdemocratici, | Rimasi in silenzio; | Non ero un socialdemocratico. || Quando vennero per i sindacalisti, | Io non feci sentire la mia voce; | Non ero un sindacalista. || Quando vennero per gli ebrei, | Rimasi in silenzio; | Non ero un ebreo. || Quando vennero per me,
Non era più rimasto nessuno che potesse far sentire la mia voce.



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07/05/2010 20:57
 
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Una premessa è d'obbligo: sono state le elezioni inglesi più entusiasmanti dell'ultimo mezzo secolo. Per chi ama la politica è stata una bella pagina.
Dalle elezioni inglesi c'è sempre da imparare, perché la gran bretagna è il laboratorio politico che di solito anticipa quello che avverrà nel resto d'europa. La mia impressione è che queste elezioni ci diano un insegnamento, che però non è quello che i commentatori italiani, preoccupati sempre di raddrizzare la politica estera a fini interni, indicano. Sembra che siano tutti contenti in italia.
La maggioranza bersaniana del PD e la sinistra extra parlamentare per la fine ingloriosa, c'è da dirlo, di quella terza via che con tanto disgusto avevano inghiottitto o criticato durante il decennio blariano. La destra invece perchè queste elezioni sembrano validare il noto porcellum calderoliano che tanto criticato ha però permesso al paese di esprimere una ampia maggioranza.
Roba da far cadere le braccia.
Dal mio punto di vista l'indicazione principale che viene da questa tornata elettorale è la voglia degli inglesi di sconfiggere l'idea del grande governo. Lo aveva anticipato a dicembre(quando cameron trasvinceva nei sondaggi) il professor Stevens, direttore del dipartimento studi politici della oxford university, sul wall street journal. Stevens individuava una sorta di frattura tra inglesi ed istituzioni nella guerra in Iraq del 2003 dove la gran bretagna fu di fatto portata contro il parere della maggioranza dei cittadini, del parlamento(i soldati partirono quando la camera dei comuni non si era ancora espressa) e della stessa corona. L'atto di blair fu percepito come un abuso di potere rafforzato poi dall'impunità di cui blair ha goduto(seconda la maggioranza dei britannici) nelle successive inchieste.
La fine della forza propulsiva del blarismo nel biennio dell'agonia(2005-2007), l'inconsistente leadership di brown, gli scandali tangentizi dei rimborsi(per quanto risibili rispetto alle cifre di una sola inchiesta italica), la rabbia per i salvataggi bancari, hanno favorito la crescita dello scontento e dell'antipolitica che Nick Clegg ha rappresentato al meglio. Non c'è nulla da fare, gli inglesi ci sono superiori in stile anche quando si tratta di antipolitica(confrontate un discorso di Clegg con uno di di pietro). Antipolitica che però non si è trasformata, come sempre del resto, in una vera forza nelle urne. I lib sono addirittura arretrati.
I britannici hanno voluto conferire non ad un partito, ma all'insieme delle elité britanniche(che godono ancora di enorme prestigio) il compito di sbrogliare una matassa complicata.
Per quanto al di sotto delle aspettative, la vittoria di cameron non va sottovalutata. Tolta la tatcher del 1983(che però stravinse sull'onda dell'entusiasmo per la vittoriosa guerra delle falkland) è il miglior risultato per un candidato conservatore in termini di seggi degli ultimi 60 anni. Brown ha cercato di anticiparlo, dicendo che tocca ai Tories il compito di provare a formare un governo di coalizione(violando la prassi costituzionale che assegna questo compito in casi analoghi al partito uscente). Dubito che cameron si farà incastrare in un governo Tories-libdem, che servirebbe solo a consumare la sua leadership e a minare la sua aura di uomo nuovo.
Tratterà, ma con l'obiettivo di far saltare le trattative.
Tanto un ritorno alle urne entro due anni è altamente probabile, se non obbligatorio.
Una nota finale per Tony Blair, a cui di questi tempi tocca la sorte dei vinti: la gogna. Credo che la storia lo rivaluterà ampiamente.
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08/05/2010 02:01
 
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cameron non è riuscito a vincere pur avendo di fronte un partito ed un leader scoppiati.
Ha recuperato una valanda di voti, ma gli inglesi non si sono lasciati convincere da un programma eccessivo (in ogni aspetto ed anche in ogni manifestazione). Non è un giudizio di valore sul quale ogni idea è opinabile, ma un'analisi dei fatti. Cameron non ha vinto un'elezione che aveva in pugno per tanti motivi, perchè la sua ricetta era "vagamente retrò". Di fronte al casino internazionale del sistema neoliberista panciapienista gli inglesi hanno capito che la sua proposta era troppo in linea con una certa mentalità... in ogni caso il vero sconfitto è cameron! Brown ha fatto un miracolo mentre ha tentato in tutti i modi di suicidarsi.
Faccio notare che lo stile inglese della campagna elettorale non è stato per nulla invidiabile (w le wags)
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08/05/2010 17:30
 
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Una nota sul sistema maggioritario vigente in Gran Bretagna:
il Partito Liberal-Democratico pur raccogliendo il 23% dei voti ha ottenuto 57 seggi su 650, cioè poco meno dell' 8%.

Mettere la parola democrazia in bocca a chi non è capace di masticarla provoca queste storture fenomenali.

[Modificato da ...Leon... 08/05/2010 17:31]
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09/05/2010 20:31
 
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Re:
giusperito, 08/05/2010 2.01:

cameron non è riuscito a vincere pur avendo di fronte un partito ed un leader scoppiati.
Ha recuperato una valanda di voti, ma gli inglesi non si sono lasciati convincere da un programma eccessivo (in ogni aspetto ed anche in ogni manifestazione). Non è un giudizio di valore sul quale ogni idea è opinabile, ma un'analisi dei fatti. Cameron non ha vinto un'elezione che aveva in pugno per tanti motivi, perchè la sua ricetta era "vagamente retrò". Di fronte al casino internazionale del sistema neoliberista panciapienista gli inglesi hanno capito che la sua proposta era troppo in linea con una certa mentalità... in ogni caso il vero sconfitto è cameron! Brown ha fatto un miracolo mentre ha tentato in tutti i modi di suicidarsi.
Faccio notare che lo stile inglese della campagna elettorale non è stato per nulla invidiabile (w le wags)



Mi sembra un giudizio eccessivo, frutto della tua pregiudiziale antiliberista.
Anche perché definire il programma di cameron neoliberista mi sembra una forzatura.
Non ho mai visto un neoliberista proporre le tasse ambientali o difendere il sistema sanitario pubblico. Certo possiamo dire che cameron non lo ha fatto per vera convinzione, ma per opportunità.
La gran bretagna è un paese che ha una storia politica a sé, e negli ultimi tre decenni ha subito due rivoluzioni democratiche radicali e di segno opposto, il tatcherismo e il blarismo, che si sono influenzate a vicenda e hanno cambiato la geografia sociale e politica britannica.
Cameron cinque anni fa ha preso in mano un partito morto(consiglio la lettura di watercroft The strange death of conservative england) e ha capito che il blarismo non si poteva cancellare, bisognava riconquistare il centro che non voleva rinunciare a quello che blair gli aveva dato. E cameron lo ha fatto, con le sue aperture a "sinistra". Ieri rivedevo i dati. Ha avuto il maggior guadagno per un partito di opposizione degli ultimi 90 anni. Blair nel 1997 vinse ed ebbe la maggioranza assoluta con il 33% dei voti e al suo massimo storico nel 2001 ebbe il 35%, cameron ha preso il 36.2% e non ha la maggioranza. La cosa non è una novità. Nel 1992, dopo la fine dell'epoca tatcher e il crollo della sua popolarità, i conservatori riuscirono lo stesso ad avere la maggioranza nonostante fossero guidati da quel pollo lesso di john mayor.
Gli elettori preferivano l'usato sicuro(vecchia regola della politica che in italy ben conosciamo).
E solo nel 1997 il labour tornò al governo. Cameron ha già fatto un passo in più, ottenendo la maggioranza relativa da subito.
Io personalmente sono piuttosto contento di queste elezioni, per chi si batte per un governo minimo è un'ottima notizia che la patria della democrazia liberale sia andata in quella direzione. In queste elezioni i britannici hanno fatto una scelta di libertà dalla tirannide del governo.

PS La differenze di stile c'è stata, eccome.
Guarda due minuti a caso del dibattito sui temi economici e confrontali con cinque anni di dibattiti al nostro parlamento e poi vediamo.
Una lotta feroce e al coltello, ma tutta politica. Non mi sembra poco.
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10/05/2010 13:04
 
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Il programma di Cameron è neoliberista (poi che non sia completamente ispirato ai principi del neoliberismo dipende da molti fattori anche la difficoltà oggettiva di far comprendere alla persone una politica del genere).
Credo che Cameron abbia avuto un successo solo in paragone al precedente risultato elettorale. Doveva vincere meglio così come i sondaggi qualche mese fa avevano prospettato.

Sullo stile non posso essere d'accordo, ma forse perchè sopravvalutavo gli inglesi. Vedere la tv seguire come le mogli dei premier preparano le torte mi sembra un tantino eccessivo. Non c'è una figura femminile che abbia avuto uno spessore intellettuale o sociale senza che sia stato necessario presentarla come mamma, cuoca, etc...
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11/05/2010 22:23
 
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non per dire trix, ma avevo ragione io:
cameron fa il governo con clegg.

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