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80 assegni in nero e 4 testimoni incastrano Ministro Scajola

Ultimo Aggiornamento: 13/05/2010 16:17
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03/05/2010 13:57
 
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L'inchiesta
«Portai gli assegni al ministero
e li diedi a Scajola per il rogito
»

I verbali di Zampolini.
E si indaga su un alloggio venduto a Rinaldi dal figlio di Lunardi


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(30 maggio 2010)
«Soldi in nero con 80 assegni per l’immobile di Scajola».
(29 maggio 2010)


L'abitazione con vista sul Colosseo acquistata dal ministro Claudio Scajola e oggetto di attenzioni da parte dei magistrati.
(Ansa)

ROMA — «Il giorno del rogito portai gli assegni circolari direttamente al Ministero, dove si doveva stipulare l’atto.
Ricordo che erano presenti il ministro Claudio Scajola
, le due venditrici e il notaio.
Consegnai i titoli direttamente al ministro».
Così, nel verbale del 23 aprile scorso, l’architetto Angelo Zampolini, accompagnato dal suo legale Grazia Volo, racconta il suo ruolo nell’operazione immobiliare del 2004 per l’acquisto dell’appartamento al Colosseo. E smentisce categoricamente la versione fornita dallo stesso ministro che ha escluso di aver ricevuto altri soldi oltre ai 610.000 euro che risultano nel documento notarile.
Il racconto del professionista coincide con quello verbalizzato dalle due sorelle Papa, le proprietarie che si sono divise i 900.000 euro e li hanno depositati ognuna sui propri conti correnti.
In quel momento Zampolini non sa che agli atti è già stata acquisita la testimonianza di Laid Ben Fathi Hidri, l’autista tunisino di Angelo Balducci che ebbe il compito di prelevare i soldi in contanti e di consegnarli al professionista, come del resto aveva già fatto molte volte in passato. «Vi darò una versione che non vi sembrerà credibile — quasi si giustifica — perché io quei soldi li ho ricevuti da un cittadino tunisino che collaborava con Anemone, ma non saprei come rintracciarlo». I magistrati lo informano che i carabinieri del Ros lo hanno rintracciato e soprattutto che l’uomo ha già ammesso di aver consegnato «buste dal contenuto sconosciuto a vari soggetti, alcuni anche ministri».

Le case della «cricca
Tra loro ha fatto il nome dell’ex Ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi che adesso dice: «Conosco Balducci e Anemone, ma con loro ho sempre avuto rapporti regolari». I magistrati appaiono interessati ad alcune operazioni immobiliari e in particolare ad un appartamento nel quartiere Monti, a Roma, che il figlio di Lunardi ha venduto a Claudio Rinaldi, il commissario per i Mondiali di nuoto indagato dai pm di Perugia con l’accusa di essere inserito nella «cricca».
Vogliono chiarire i loro rapporti nell’ambito di un accertamento che riguarda tutti gli immobili gestiti dalla «cricca».
Quanto è stato scoperto sinora alimenta infatti il sospetto che in alcuni casi gli appartamenti siano stati utilizzati per ricompensare chi aveva consentito ad Anemone di aggiudicarsi appalti pubblici.
L’attenzione si concentra su uno scritto, sequestrato a Balducci al momento dell’arresto, che sembra dimostrare come lo stesso Provveditore non sia in grado di giustificare alcune «entrate» finanziarie poi utilizzate per l’acquisto di immobili intestati ai figli. Case che, dice l’accusa, sono state comprate con il denaro messo a disposizione, almeno in parte, dall’imprenditore Diego Anemone.

I finanziamenti occulti
Nel giugno 2009 Balducci e gli altri scoprono che la procura di Roma sta indagando sulle concessioni per i Mondiali di nuoto e, come dimostrano le intercettazioni, cercano di approntare una difesa credibile. Il Provveditore contatta l’avvocato Patrizio Leozappa. Gli chiede un incontro insieme al commercialista Stefano Gazzani «in modo tale che noi abbiamo la possibilità di chiudere un documentino». Lo scritto, che doveva servire da promemoria interno, viene invece trovato dagli investigatori.
La premessa è eloquente: «Le presenti note hanno l’obiettivo di illustrare in via di sintesi il quadro delle iniziative, aventi una certa rilevanza economica, intraprese nel corso degli ultimi anni dai componenti della famiglia dell’ingegner Angelo Balducci». Nel documento è scritto chiaramente come di alcune operazioni non ci sia traccia della provenienza dei soldi. Il primo capitolo sulle operazioni riguarda gli «Immobili intestati a Lorenzo Balducci», il figlio attore del provveditore alle opere pubbliche. Ed ecco l’annotazione: «Appartamenti di via della Pigna acquistati dalla società A.E.G. srl nell’anno 2004 al prezzo di euro 1.900.000 ( oltre Iva pari a euro 270.000). Furono pagati mediante mutuo bancario per euro 1.695.748 e con assegno bancario dell’ingegner Angelo Balducci per euro 270.000. La differenza di euro 204.251 deve essere giustificata. In atto non si forniscono indicazioni. Bisognerebbe consultare la venditrice A.E.G.. Appartamento di via Latina 43 con box in via Populonia 5 acquistato nel 2003 a prezzo di euro 86.000 da soggetti privati. Non c’è traccia nell’atto e nei conti bancari della famiglia di movimenti di tale cifra». Il secondo capitolo è invece dedicato agli «Immobili intestati a Filippo Balducci», l’altro figlio, socio di Anemone nel Salaria Sport Village. È scritto: «Appartamento in via Aldo Manuzio 36, acquistato da privati nel 2000 al prezzo di 49.579 quietanzato in atto. Appartamento in via dei Cartari 11, acquistato al prezzo di 1milione di euro, del quale risulta pagato con assegno dell’ingegner Angelo Balducci solo euro 130.000. Il saldo fu corrisposto mediante assegni circolari tratti dal conto corrente dell’architetto Angelo Zampolini per complessivi euro 670.000. Di euro 200.000 a saldo dell’operazione non c’è traccia bancaria». Le modalità di questo acquisto sembrano ricalcare in fotocopia quelle seguite per acquistare l’appartamento intestato al ministro Claudio Scajola.

Fonte: Fiorenza Sarzanini per il Corriere della Sera - 03 maggio 2010

Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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03/05/2010 14:07
 
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04/05/2010 12:15
 
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Il Ministro Scajola ha annunciato le dimissioni:
ora non si sa se per un sussulto di dignità
o perchè costretto dagli analisti dei sondaggi che temono in questo scandalo un danno d'immagine per tutto il PdL [SM=x43608]

Ora già si vocifera su chi lo sostituirà, alcuni fanno persino i nomi di Montezemolo (utile per depotenziare le manovre dei finiani) e di Galan.
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04/05/2010 12:30
 
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il tempo di qualche anno in disparte e gli italiani se lo riprenderanno a braccia aperte.. alla faccia del G8 di Genova, della memoria di Marco Biagi e di questi finanziamenti (forse) poco puliti
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04/05/2010 12:34
 
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solita storia già vista
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05/05/2010 00:14
 
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Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, chiamato in causa per l'acquisto di una casa a Roma con vista sul Colosseo con presunti soldi in nero, si è dimesso stamani. Scajola, dopo aver anticipato il suo ritorno dal viaggio in Tunisia, ha sentito stamani al telefono il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che finora lo aveva invitato ad andare avanti, e poi ha deciso di lasciare. Berlusconi ha espresso solidarietà a Scajola: «Si è dimesso un ministro molto capace, ma la sua decisione sofferta conferma la stabilità delle istituzioni».


il mattino

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Re:
jonas85, 05/05/2010 0.14:

... «Si è dimesso un ministro molto capace, ma la sua decisione sofferta conferma la stabilità delle istituzioni».
...




talmante capace che in oltre 2 anni non è riuscito a portare avanti il progetto d'estensione della Banda Larga,
anzi, è riuscito a farlo addirittura regredire. [SM=x43619]

[SM=x43674]

Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
05/05/2010 00:39
 
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vergassola: uno ke nn sa cm si trova una casa,vuole aprire le centrali nucleari? auhauahuah
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05/05/2010 10:36
 
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Re:
--letizia22--, 05/05/2010 0.39:

vergassola: uno ke nn sa cm si trova una casa,vuole aprire le centrali nucleari? auhauahuah



«Se l'appartamento è stato in parte pagato da altri io non lo sapevo», Claudio Scajola.

"Uno che non sa come si compra una casa vuole mettere le centrali nucleari in casa nostra", Dario Vergassola.......esilarante.

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05/05/2010 10:53
 
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Re:
--letizia22--, 05/05/2010 0.39:

vergassola: uno ke nn sa cm si trova una casa,
vuole aprire le centrali nucleari?
auhauahuah




[SM=x43612]

E chissà quanti imbrogli son già pronti in combutta con Putin e coi pezzi di ricambio provenienti dal reattore di Cernobyl [SM=x43608]
Purtroppo, anche se il Ministro Scajola, presunto mentitore, si è dimesso, altrettanto non può dirsi per il progetto nucleare. [SM=x43606]


Per la cronaca:




Fuori la verità

Dimettendosi da ministro,
Claudio Scajola ha dimostrato di avere sensibilità istituzionale. Di non voler coinvolgere il governo in una vicenda personale i cui contorni restano ancora enigmatici. E di aver capito che un ulteriore ritardo di questa scelta avrebbe sfidato lo sconcerto dell’opinione pubblica, stordita dalle rivelazioni sulle modalità molto, troppo particolari che hanno segnato la compravendita di una sua casa.

L’ex ministro Scajola avrà così modo di difendersi, come è suo inalienabile diritto, se e quando l’autorità giudiziaria dovesse metterlo formalmente sotto accusa. Ma dovrà anche fornire una versione univoca e convincente di quanto è realmente accaduto nel 2004.
Univoca:

perché dopo i primi giorni in cui Scajola ha perentoriamente negato alla radice di aver acquistato un appartamento avvalendosi dei 900 mila euro suddivisi in 80 assegni circolari forniti dal gruppo Anemone, adesso ammette che quel cospicuo versamento di denari ci può essere stato, ma a totale insaputa di chi ne avrebbe beneficiato.
Convincente:
perché gli italiani, popolo di proprietari di case
acquistate con i sacrifici, le ansie e i sudori che tutti coloro che accendono un mutuo conoscono, comprendono perfettamente l’assoluta singolarità e anomalia di una compravendita finanziata con somme tanto considerevoli senza che l’acquirente neppure ne fosse a conoscenza. [SM=x44452]

I reati, in questo caso, c’entrano poco.
Conta il fatto che in tutti i casi, che Scajola abbia torto o ragione, ci troveremmo di fronte a una vicenda grave e preoccupante. In un caso sarebbe davvero sorprendente scoprire che un politico di lungo corso, e avvezzo a ricoprire importanti incarichi istituzionali, sia così smemorato da dimenticare di aver ricevuto una somma tanto ragguardevole. O così sprovveduto da ignorarne addirittura l’esistenza, ritenendo in buona fede di aver pagato una cifra molto inferiore a quella effettivamente sborsata per acquistare una casa.
O, ma speriamo davvero che le cose non stiano in questo modo,
così bugiardo da negare reiteratamente persino l’evidenza delle testimonianze circostanziate e dei riscontri bancari
che attestano l'uso di quei 900 mila euro. Nel caso opposto, e cioè nel caso in cui Claudio Scajola fosse stato vittima di un «trappolone» per incastrarlo, ci troveremmo di fronte (altro che «processo mediatico») a una così colossale e capillare macchinazione ai danni di un politico, da far dubitare davvero della tenuta della nostra salute democratica.

Questo groviglio intricatissimo deve essere sciolto al più presto.
Dal ministro Scajola. Dalla magistratura che deve indagare con serenità ed equilibrio. Dalla classe politica che deve finalmente capire quanto sia importante non solo, come è ovvio, tenersi lontani dai reati, ma anche attenersi a standard etici di comportamento che si tende con troppa faciloneria ad ignorare.
Mettendo fine a quel senso di spensierata impunità che si tende ad esibire con troppa disinvoltura.
E i sacri princìpi del garantismo, stavolta, davvero non c’entrano.


Fonte:
Pierluigi Battista per il Corriere della Sera - 05 maggio 2010




Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
05/05/2010 11:14
 
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gli italianI ne hanno viste di cotte e di crude,e sono anche molto tolleranti,forse perche' hanno l 'arte di "arrangiarsi"nel sangue che li porta quasi a giustificare un po' tutto,ma sul tema della "casa"sono spietati e sorprendentemente dignitosi,scajola deve espatriare per salvare quello che resta della sua reputazione!
05/05/2010 11:21
 
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fonte la repubblica
CLAUDIO Scajola lunedì notte ha compreso che tutto era perduto e ha pianto. Lacrime, spiega chi gli ha parlato, generate dal "senso di impotenza" per la slavina che lo stava travolgendo. Ma anche dalla convinzione di essere rimasto solo, nonostante le declamate solidarietà. Prostrato: "La mia carriera politica è finita, adesso che faccio?". Scosso: "Forse qualche cazzata l'ho fatta, qualche leggerezza può esserci stata, ma nulla di penalmente rilevante". Ma soprattutto, a pesare sulle dimissioni, è stata la sensazione di non aver ricevuto una totale copertura politica dal Cavaliere, come avvenuto per Bertolaso, Letta e Verdini. "L'incontro a palazzo Grazioli non è andato bene", aveva confidato Scajola a un amico riferendo di quell'incontro con Berlusconi di giovedì scorso, quando tutti i giornali aprivano sulla compravendita della casa davanti al Colosseo. Scajola temeva già di essere stato abbandonato al suo destino: "Berlusconi? L'ho trovato freddo".

Una sensazione sgradevole, ma confermata dalla ricostruzione delle ultime ore prima delle dimissioni. Il ministro torna infatti precipitosamente dalla Tunisia deciso a resistere. Anzi, ordina ai suoi collaboratori di smentire con forza la voce delle dimissioni che già inizia a circolare nelle redazioni. Il problema è che con il Cavaliere, da cui cerca in extremis un sostegno, non riesce nemmeno a parlare. Neppure ieri mattina, prima delle dimissioni, i due si sentiranno al telefono. Scajola parlerà invece con Gianni Letta, per due volte, ma senza esito. Mentre l'incontro con Berlusconi ci sarà a palazzo Chigi, ma solo a cose fatte.

Quando poi, all'alba, Scajola legge il Giornale ("chiarisca o si dimetta") comprende di essere stato "mollato". Così, come un agnello sacrificale, l'ex ministro si è avviato sul palcoscenico della sua fine. Agli amici più intimi ha confessato però tutti i suoi "dubbi" su una vicenda "troppo strana, con molti contorni ancora oscuri". In queste ore ragiona su chi possa nascondersi dietro "l'operazione" che lo ha fatto fuori: "Le mie dimissioni indeboliscono il governo, ma chi può avere interesse a farlo? In Italia al momento non vedo nessuno. La Francia invece, in prospettiva, ha tutto da perdere dal nostro programma nucleare. Senza contare che anche l'arrivo di Geronzi al vertice delle Generali, favorito dal governo, ha toccato gli interessi dei francesi. Ci sono poi gli americani, che non vedono di buon occhio gli stretti rapporti fra Putin e Berlusconi. Insomma, molti avrebbero interesse a un governo più debole". Solo lo sfogo di un politico con le spalle al muro, ma per Scajola comunque "troppe cose non tornano".

Berlusconi stesso, per parte sua, è convinto che l'attacco a Scajola nasconda una manovra più vasta contro il suo governo. Ci sono le voci di un imminente coinvolgimento di altri (due) ministri del governo, altri parlamentari di primo piano. "Siamo di fronte - ha detto il premier due sere fa al compleanno per Alfonso Signorini - a un massacro mediatico e a una tenaglia dei giudici che vogliono colpire il governo". La preoccupazione è che sia partita in grande stile "una nuova campagna giudiziaria", con l'intento di arrivare alla "caduta del governo".

Ricevendo a palazzo Chigi una delegazione di europarlamentari del Ppe, guidata da Mario Mauro, Berlusconi ha cercato tuttavia di mostrarsi ottimista. "Il governo funziona, io vado avanti: proprio ieri mi hanno consegnato l'ultimo sondaggio che dà il mio gradimento al 63% e il Pdl al 39%". Così il posto di Scajola verrà coperto in fretta, aspettando solo qualche giorno con un interim perché ancora manca una soluzione a portata di mano. Le ultime indiscrezioni confermano la promozione del viceministro Paolo Romani, mentre al suo posto potrebbe andare Daniela Santanché. Ma si fanno anche i nomi di Fabrizio Cicchitto, Maurizio Lupi e Guido Crosetto.

In questa situazione, anche la posizione di Fini viene guardata con crescente sospetto. Tanto che Berlusconi sarebbe sempre più tentato dall'idea di "cacciare" il cofondatore e i suoi seguaci: "Se la maggioranza fosse meno ampia - ha detto l'altra sera - i nostri sarebbero persino più motivati a restare in aula a votare invece di andare alla buvette o a farsi gli affari loro".
05/05/2010 11:27
 
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il punto fondamentale di tt questa vicenda e' analizzare chi e' ANEMONE....chi e' quest imprenditore che spunta in ogni scandalo?da bertolaso a scajola,un unico comune denominatore.....

anemone
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05/05/2010 17:43
 
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--letizia22--, 05/05/2010 11.27:

il punto fondamentale di tt questa vicenda e' analizzare chi e' ANEMONE....chi e' quest imprenditore che spunta in ogni scandalo?da bertolaso a scajola,un unico comune denominatore.....

anemone




Certo, comunque credo che sarà proprio Anemone ed i suoi compari a pagare il prezzo penalmente più alto di tutta questa vicenda....
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05/05/2010 18:55
 
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ovviamente la finanza gli farà l'accertamento per la cifra pagata in nero, lui avrà la faccia tosta di impugnarlo in commissione tributaria e magari in qualche modo vincerà pure...
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05/05/2010 19:25
 
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Re: fonte la repubblica
--letizia22--, 05/05/2010 11.21:

CLAUDIO Scajola lunedì notte ha compreso che tutto era perduto e ha pianto. Lacrime, spiega chi gli ha parlato, generate dal "senso di impotenza" per la slavina che lo stava travolgendo. Ma anche dalla convinzione di essere rimasto solo, nonostante le declamate solidarietà. Prostrato: "La mia carriera politica è finita, adesso che faccio?". Scosso: "Forse qualche cazzata l'ho fatta, qualche leggerezza può esserci stata, ma nulla di penalmente rilevante". Ma soprattutto, a pesare sulle dimissioni, è stata la sensazione di non aver ricevuto una totale copertura politica dal Cavaliere, come avvenuto per Bertolaso, Letta e Verdini. "L'incontro a palazzo Grazioli non è andato bene", aveva confidato Scajola a un amico riferendo di quell'incontro con Berlusconi di giovedì scorso, quando tutti i giornali aprivano sulla compravendita della casa davanti al Colosseo. Scajola temeva già di essere stato abbandonato al suo destino: "Berlusconi? L'ho trovato freddo".

Una sensazione sgradevole, ma confermata dalla ricostruzione delle ultime ore prima delle dimissioni. Il ministro torna infatti precipitosamente dalla Tunisia deciso a resistere. Anzi, ordina ai suoi collaboratori di smentire con forza la voce delle dimissioni che già inizia a circolare nelle redazioni. Il problema è che con il Cavaliere, da cui cerca in extremis un sostegno, non riesce nemmeno a parlare. Neppure ieri mattina, prima delle dimissioni, i due si sentiranno al telefono. Scajola parlerà invece con Gianni Letta, per due volte, ma senza esito. Mentre l'incontro con Berlusconi ci sarà a palazzo Chigi, ma solo a cose fatte.

Quando poi, all'alba, Scajola legge il Giornale ("chiarisca o si dimetta") comprende di essere stato "mollato". Così, come un agnello sacrificale, l'ex ministro si è avviato sul palcoscenico della sua fine. Agli amici più intimi ha confessato però tutti i suoi "dubbi" su una vicenda "troppo strana, con molti contorni ancora oscuri". In queste ore ragiona su chi possa nascondersi dietro "l'operazione" che lo ha fatto fuori: "Le mie dimissioni indeboliscono il governo, ma chi può avere interesse a farlo? In Italia al momento non vedo nessuno. La Francia invece, in prospettiva, ha tutto da perdere dal nostro programma nucleare. Senza contare che anche l'arrivo di Geronzi al vertice delle Generali, favorito dal governo, ha toccato gli interessi dei francesi. Ci sono poi gli americani, che non vedono di buon occhio gli stretti rapporti fra Putin e Berlusconi. Insomma, molti avrebbero interesse a un governo più debole". Solo lo sfogo di un politico con le spalle al muro, ma per Scajola comunque "troppe cose non tornano".

Berlusconi stesso, per parte sua, è convinto che l'attacco a Scajola nasconda una manovra più vasta contro il suo governo. Ci sono le voci di un imminente coinvolgimento di altri (due) ministri del governo, altri parlamentari di primo piano. "Siamo di fronte - ha detto il premier due sere fa al compleanno per Alfonso Signorini - a un massacro mediatico e a una tenaglia dei giudici che vogliono colpire il governo". La preoccupazione è che sia partita in grande stile "una nuova campagna giudiziaria", con l'intento di arrivare alla "caduta del governo".

Ricevendo a palazzo Chigi una delegazione di europarlamentari del Ppe, guidata da Mario Mauro, Berlusconi ha cercato tuttavia di mostrarsi ottimista. "Il governo funziona, io vado avanti: proprio ieri mi hanno consegnato l'ultimo sondaggio che dà il mio gradimento al 63% e il Pdl al 39%". Così il posto di Scajola verrà coperto in fretta, aspettando solo qualche giorno con un interim perché ancora manca una soluzione a portata di mano. Le ultime indiscrezioni confermano la promozione del viceministro Paolo Romani, mentre al suo posto potrebbe andare Daniela Santanché. Ma si fanno anche i nomi di Fabrizio Cicchitto, Maurizio Lupi e Guido Crosetto.

In questa situazione, anche la posizione di Fini viene guardata con crescente sospetto. Tanto che Berlusconi sarebbe sempre più tentato dall'idea di "cacciare" il cofondatore e i suoi seguaci: "Se la maggioranza fosse meno ampia - ha detto l'altra sera - i nostri sarebbero persino più motivati a restare in aula a votare invece di andare alla buvette o a farsi gli affari loro".





tutto ciò è bellissimo... [SM=x43636]
Scajola nn si dimette perchè "forse qualche cazzata l'ha fatta"...lo fa semplicemente perchè trova Silvio un po' freddino... [SM=x43607]
ancora...capisce di esser stato mollato quando legge il Giornale (ma Silvio nn c'entra niente con il quotidiano, è del fratello mica il suo?!)
ancora...la politica in Italia si fa al compleanno di Alfonso Signorini; [SM=x43652]
ancora...la colpa ovviamente è dei giudici [SM=x43636] (e però s'è scordato il "comunisti" [SM=x43806] )
ancora...vabbè, si consola con il solito sondaggino in cui risulta sempre il premier più amato della storia [SM=x43636]

[SM=x51041]




----------------------------------------------------------------------------
...perchè col tempo cambia tutto, lo sai, e cambiamo anche noi...
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05/05/2010 19:39
 
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°Paranoid Android°, 05/05/2010 19.25:



tutto ciò è bellissimo... [SM=x43636]
Scajola nn si dimette perchè "forse qualche cazzata l'ha fatta"...lo fa semplicemente perchè trova Silvio un po' freddino... [SM=x43607]
ancora...capisce di esser stato mollato quando legge il Giornale (ma Silvio nn c'entra niente con il quotidiano, è del fratello mica il suo?!)
ancora...la politica in Italia si fa al compleanno di Alfonso Signorini; [SM=x43652]
ancora...la colpa ovviamente è dei giudici [SM=x43636] (e però s'è scordato il "comunisti" [SM=x43806] )
ancora...vabbè, si consola con il solito sondaggino in cui risulta sempre il premier più amato della storia [SM=x43636]

[SM=x51041]



Non so se piegarmi dalle risate o accasciarmi a piangere nello sconforto... [SM=x43607]
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05/05/2010 20:10
 
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berlusca non aveva certo bisogno del giornale per far capire a scajola che doveva dimettersi gliel'ha imposto e basta... in quel partito si fa tutto quello che decide il gran capo...
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05/05/2010 23:15
 
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si ragazzi ma poteva inventarsi una scusa plausibile.........
può mai essere che non so chi mi abbia comprato la casa dove vivo?
secondo voi mi alzo domani vado in banca e il direttore mi dice signora il suo mutuo è stato estinto da un benefattore.....ridicolo....
l'italia sta andando a rotoli
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06/05/2010 00:58
 
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Re:
sanimma, 05/05/2010 23.15:

si ragazzi ma poteva inventarsi una scusa plausibile.........
può mai essere che non so chi mi abbia comprato la casa dove vivo?
secondo voi mi alzo domani vado in banca e il direttore mi dice signora il suo mutuo è stato estinto da un benefattore.....ridicolo....
l'italia sta andando a rotoli




Beh, prova a far girare in ogni dove il codice iban del tuo conto corrente, magari qualche benefattore lo trovi anche tu [SM=x43644]

[SM=g51043]
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