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Vi riscrivereste alla Federico II?

Ultimo Aggiornamento: 13/03/2015 22:30
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19/02/2015 12:59
 
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Re:
Purtroppo è la verità. Ma se se ne accorgono tutti, perché nessuno fa niente?

Giuseppe.appioclaudio, 18/02/2015 22:59:

Tra l'altro, io bado anche ai dettagli. In questo storico luogo di formazione si è giunti a livelli di sbracamento allucinanti. Studenti in pantaloncini, parcheggiatori abusivi che diventano celebrità, custodi che non trasmettono sicurezza, gente che bivacca nei corridoi...Ma vi immaginate un'azienda invitata a collaborare con questo ambientino?

Molti continuano ad infischiarsene ed è un vero peccato.




[Modificato da Alessandro.1987 19/02/2015 13:00]
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19/02/2015 19:01
 
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Nessuno fa niente perché mancano gli incentivi a fare qualcosa. Le organizzazioni complesse, come l'università, non si governano con la buona volontà ma con una serie di regole che determinano incentivi per gli agenti dell'organizzazione a comportarsi in un certo modo, per raggiungere certi risultati, che sono tanto più facilmente
raggiungibili quanto maggiore è l'adesione degli agenti agli obiettivi ed ai valori dell'organizzazione stessa.

Nel caso del dipartimento la sua organizzazione fornisce gli incentivi che sono stati già ampiamente descritti e quindi il comportamento di professori e studenti è perfettamente logico e razionale; in fondo se vedete la cosa dal punto di vista dell'università il dipartimento funziona benissimo ed è un
fiore all'occhiello con i suo tanti iscritti che contribuiscono a far rimanere alla Fed II lo status di grande università, con tutto quello che comporta in termini di finanziamenti, che invece sta perdendo a livello didattico e non mi riferisco solo a giurisprudenza.
Negli ultimi 5 anni l'università di Napoli ha avuto un declassamento pauroso perché molti dei migliori ricercatori sono scappati via azzerando la capacità di ricerca dell'università.

Servirebbe un intervento esterno ma Dio salvi l'italia da una nuova riforma dell'università fatta da questa classe politica di analfabeti, le precedenti hanno tutte fallito nel tentativo di dare un'organizzazione più efficiente ammesso che si fossero poste l'obiettivo.

Il presidente del consiglio ha pienamente ragione quando dice che ci sono atenei di seria A e altri di serie B e che non si può portare 90 università ad eccellere.

Però come al solito fatta un'analisi giusta non sa trarne le conseguenze che dal mio punto di vista dovrebbero essere le seguenti: 2 atenei statali per regione, 3 per quelle più popolose, più una paio di specificità, fanno circa 40/45 università che dovrebbero restare statali e riorganizzate per renderle altamente competitive.

Il resto andrebbe o affidata ai privati - magari le fondazioni bancarie avrebbero qualcosa da fare piuttosto che giocare a risiko- o se non possibile chiuse perché come disse Barack Obama nel suo primo discorso sull'istruzione: "le cattive scuole vanno chiuse perché distruggono il futuro della nostra nazione".

Naturalmente è giusto per dire, niente cambierà perché la mancanza di incentivi riguarda il sistema di istruzione nel suo complesso che in Italia è progettato più per quelli che devo lavorarci che per gli utenti(parola che farebbe indignare l'Udu) che devono fruirne.
[Modificato da trixam 19/02/2015 19:04]
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19/02/2015 22:23
 
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Io le privatizzerei proprio tutte. Questo assillo per l'università pubblica, nell'ottica di una realtà economica come quella attuale, è proprio ridicolo.
Ogni volta che parlo di privatizzazione, mi sento le solite invettive di chi aggancia Università pubblica al diritto allo studio, mentre io credo che efficienza e diritto allo studio (per tutti "i capaci e meritevoli") possano tranquillissimamente andare d'accordo. Anzi, il laureificio è la più grande ingiustizia che possa essere perpetrata ai danni dei meno abbienti.
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20/02/2015 15:18
 
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Re:
La soluzione che prospetti è più che condivisibile Trixam, soprattutto perché sento sempre con maggiore insistenza parlare di introduzione del numero chiuso per ogni percorso di studio come della panacea di tutti i mali. Scelta che, oltre a non piacermi di per sé, credo creerebbe solo altro mercimonio e proliferazione di corsi-sanguisuga di preparazione in stile Alpha-test.

trixam, 19/02/2015 19:01:

Nessuno fa niente perché mancano gli incentivi a fare qualcosa. Le organizzazioni complesse, come l'università, non si governano con la buona volontà ma con una serie di regole che determinano incentivi per gli agenti dell'organizzazione a comportarsi in un certo modo, per raggiungere certi risultati, che sono tanto più facilmente
raggiungibili quanto maggiore è l'adesione degli agenti agli obiettivi ed ai valori dell'organizzazione stessa.

Nel caso del dipartimento la sua organizzazione fornisce gli incentivi che sono stati già ampiamente descritti e quindi il comportamento di professori e studenti è perfettamente logico e razionale; in fondo se vedete la cosa dal punto di vista dell'università il dipartimento funziona benissimo ed è un
fiore all'occhiello con i suo tanti iscritti che contribuiscono a far rimanere alla Fed II lo status di grande università, con tutto quello che comporta in termini di finanziamenti, che invece sta perdendo a livello didattico e non mi riferisco solo a giurisprudenza.
Negli ultimi 5 anni l'università di Napoli ha avuto un declassamento pauroso perché molti dei migliori ricercatori sono scappati via azzerando la capacità di ricerca dell'università.

Servirebbe un intervento esterno ma Dio salvi l'italia da una nuova riforma dell'università fatta da questa classe politica di analfabeti, le precedenti hanno tutte fallito nel tentativo di dare un'organizzazione più efficiente ammesso che si fossero poste l'obiettivo.

Il presidente del consiglio ha pienamente ragione quando dice che ci sono atenei di seria A e altri di serie B e che non si può portare 90 università ad eccellere.

Però come al solito fatta un'analisi giusta non sa trarne le conseguenze che dal mio punto di vista dovrebbero essere le seguenti: 2 atenei statali per regione, 3 per quelle più popolose, più una paio di specificità, fanno circa 40/45 università che dovrebbero restare statali e riorganizzate per renderle altamente competitive.

Il resto andrebbe o affidata ai privati - magari le fondazioni bancarie avrebbero qualcosa da fare piuttosto che giocare a risiko- o se non possibile chiuse perché come disse Barack Obama nel suo primo discorso sull'istruzione: "le cattive scuole vanno chiuse perché distruggono il futuro della nostra nazione".

Naturalmente è giusto per dire, niente cambierà perché la mancanza di incentivi riguarda il sistema di istruzione nel suo complesso che in Italia è progettato più per quelli che devo lavorarci che per gli utenti(parola che farebbe indignare l'Udu) che devono fruirne.




[Modificato da Alessandro.1987 20/02/2015 15:19]
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20/02/2015 18:47
 
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SI in genere gli studenti di giurisprudenza vedono nell'introduzione al numero chiuso la soluzione anche al problema della fame nel mondo, in passato ne abbiamo discusso ampiamente. In realtà molti la vogliono semplicemente per impedire agli altri di studiare nell'illusione che questo li aiuti a fare strada più velocemente, il
tutto condito anche da motivazioni umanitarie.

Per altro nella mia idea il numero chiuso sarebbe previsto, in un'ottica di riforma complessiva del sistema, ed anzi sarebbe un elemento importante nella competizione tra università pubbliche e private che dovrebbe migliorare il sistema.

Quanto a quello che dice Giuseppe essendo io uno spietato liberista nemico del popolo tenderei ad essere d'accordo in via di principio, le migliori esperienze le ho avute nelle università private che ho frequentato oltre alla federico II, ma date le condizioni del paese Italia un sistema pubblico-privato è la soluzione migliore e
sarebbe già un miracolo arrivarci vicino.
Ovviamente nell'indifferenza questo sta già accadendo, solo in maniera disordinata e caotica.
Nel senso che le università pubbliche perdono iscritti mentre le poche private buone che ci sono sono subissate di richieste, quest'anno la Bocconi ha avuto domande di iscrizione pari a 5 volte i posti disponibili ed ha chiesto alla regione lombardia e al ministero più soldi - per chi non lo sapesse la Bocconi prende 13 milioni di
finanziamenti pubblici all'anno- per finanziare borse di studio per studenti meno abbienti e aumentare gli iscritti.

Però tutti fanno finta di niente perché in Italia la realtà deve essere subordinata alle fantasie collettive che spesso assumono la forma della follia.
[Modificato da trixam 20/02/2015 18:48]
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20/02/2015 21:31
 
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E questa tendenza è destinata ad incrementarsi...Tra l'altro noto che, per forma mentis, i miei colleghi provenienti da Bocconi e Luiss (perchè, sia chiaro, tra le private, a parte queste due, c'è molta mazzamma) sono molto più a loro agio in azienda. Questa cosa viene puntualmente notata dai colleghi più "anziani" che già stanno organizzando il bilancio familiare in vista del futuro universitario dei loro pargoli.

Altro che serie A e serie B...Qui si va verso la Champion e non so proprio dove possa collocarsi l'ateneo federiciano.
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Utente Master
Vice Amministratore
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13/03/2015 22:30
 
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manco se me pagano mi ci re-iscriverei :-D
ad ogni modo, di qualcosa pure le sono grata


(comunque più vado avanti, più mi rendo conto della inutilità della facoltà di giurisprudenza così come è strutturata in italia)






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