sposo in pieno la tua tesi. quella di
Prandelli è stata una caduta di stile che getta un'ombra lunga su tutto quello che ha fatto dal 2012 (dopo l'Europeo) ad oggi.
non è solo un problema di Prandelli in quanto tale ovviamente ma del
calcio italiano nel suo insieme, che si è impoverito, grazie ai tanti presidenti papponi (tra i quali, pur da tifoso del Napoli devo ahimé inserire
De Laurentiis), di talenti, di giovani dei vivai nostrani e di qualità.
Insisto su un punto: un
campionato a 20 squadre con le ultime due che già a metà stagione sono virtualmente retrocesse, con 80 punti di distanza tra la prima e l'ultima, con il 75% di stranieri di cui più della metà modesti, con la squadra che vince il torneo con 102 punti che non arriva a vincere nemmeno l'Europa League, diventata la coppa delle provinciali, non ha senso e non ha prospettive.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti e lo sforzo di naturalizzare
paletta e
romulo oltre che
thiago motta più che il canto del cigno suona come un requiem per il nostro calcio.
Purtroppo il calcio è lo specchio del Paese, credo che i tanti pacchi che hanno comprato i club italiani in questi anni siano stati solo un modo per portare soldi all'estero ed in questo il nostro AdL si è mostrato vero esperto.
Per un Hamsik, Lavezzi, Cavani, Callejon che arriva ci sono tanti Navarro, Uvini, Chavez, Vargas, Datolo, Sosa (non el pampa ovviamente) pagati profumatamente e velocemente spariti nel nulla. E come AdL sono in tanti: Gasperini, Lotito, Pulvirenti, Zamparini etc.
Ed eccoci alla situazione attuale:/, battuti da costarica e umiliati seppur virtualmente da giocatori di terza categoria della nazionale algerina, che oltre a vendere cara la pelle hanno fatto tiri in porta e messo l'anima in campo contro la semifinalista del torneo.
Non ci sono alibi, altro che il morso di Suarez, l'infortunio a montolivo, i crampi a Immobile e - non so se sia una leggenda metropolitana che sia stata accampata anche questa scusa -
l'umidità.
[Modificato da Alessandro.1987 08/07/2014 12:58]