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the demise of italy and the rise of chaos

Ultimo Aggiornamento: 29/10/2013 23:14
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26/10/2013 09:45
 
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Storicamente gli svizzeri,così come i britannici,gli spagnoli e gli stessi belgi condividono,a maggioranza,lo stesso identico concetto di identità nazionale che,tanto per intenderci,non è una parolaccia e non va confuso con quello di reich (secondo e terzo),su base etnicorazziale o religiosa.
Quanto da te scritto, pacatamente e senza offesa, sottolinea una castrazione del pensiero, una campana d'allarme che,nell'italiano medio, si accende ogni qualvolta parole come nazione o patria vengono pronunciate e che,sempre per l'antipensiero, qualificano chi le ha pronunciate come portatore dei valori del male.
Il buon Giovanni Paolo II scrisse :"la patria è il bene comune di tutti i cittadini e come tale è anche un grande dovere.
L’espressione patria si collega con il concetto, con la realtà di padre. La patria in un certo abbiamo ricevuto in retaggio dai nostri padri. È dunque l’eredità e nello stesso tempo, è la situazione patrimoniale derivante da tale eredità. Ciò riguarda anche la terra e il territorio.
Ma più ancora il concetto di patria coinvolge i valori e i contenuti
spirituali che compongono la cultura di una data nazione
”, un gran bel pensiero.
Tornando a noi, la storia spagnola,britannica o svizzera dimostra,in maniera granitica, che il concetto di patria e nazione sia ben definito nella mente della maggioranza e,pur con i secessionisti di ieri e di oggi, diventa appoggio insostituibile nei momenti di crisi.
La storia britannica e americana degli ultimi due secoli ce lo sbatte in faccia quotidianamente.

La domanda che poni ha una risposta quantomai scontata, i fasci italiani di combattimento vengono fondati nel '19 e,all'interno di un sistema sì in crisi,ma pur sempre finito, alle elezioni del '21 -se la memoria non m'inganna, il movimento venne partitizzato nello stesso anno- porta a casa 35 deputati.
Nulla di scioccante,nessun "golpe" democratico, la prima uscita di un nuovo partito è sempre timida,basta guardare i numeri dei nuovi partiti di formazione recentissima in qualsiasi elezione occidentale. Ci sono stati casi eclatanti che rappresentano l'eccezione del conferma la regola.
Il regime fascista fu instaurato idealmente nel '25,con l'assunzione di responsabilità del delitto Matteotti,sostanzialmente però le leggi "fascistissime" inziano dal '27-'28, i primi governi Mussolini furono di coalizione e la stessa legge Acerbi non fu più porcata della legge truffa del '53 o del nostro... ggrr grrr... porcellum.
Venendo ai giorni nostri, Berlusconi non perde mai perchè negli ultimi anni si sono educati gli elettori al bipolarismo,di rimando o B o la sinistra e,almeno dal mio punto di vista, più che vincerle lui le elezioni è la sinistra a perderle sempre.
Condivido il pensiero su De Gasperi e aggiungo Parri,ma lì si partiva ex novo e,anche in una situazione del genere,gli errori e gli orrori non sono mancati. Churchill scriveva che un giorno c'erano 45 milioni di fasciti e quello successivo 45 milioni di antifascisti,ma non risultavano 90 milioni d'italiani,aveva forse torto?

Non c'è nemmeno contraddizione,con buona pace di enricus branda, riguardo al protezionismo alla matriciana poichè non è la razionalità o un concetto compiuto a portarlo avanti,bensì mera reazione umorale, una trasposizione del tifoso della nazionale.
Non mettermi in bocca parole non mie,non ho mai affermato che gli italiani siano un popolo ignobile,ma che manchi la connotazione di popolo e,in tutta franchezza, è una cosa che mi rode e invidio agli americani o ai francesi.
Un popolo,di fronte agli esami della storia, si compatta e agisce,la storia italiana è al contrario costellata di lacerazioni interne,menate e poco velata volontà di preferire la distruzione dell'avversio interno alla salvaguardia comune.
Di fronte ad una crisi come quella attuale, se si avessero le palle quadrate - mi si consenta il francesismo- si metterebbero da parte i futili divisionismi interni per agire come unica entità.
I paesi che stanno facendo questo affrontano la crisi,gli altri -noi in primis- la subiamo.

Mi spiace deluderti,ma non parlavo di dirigenziale grillino o della più nobile parrocchia roussoniana,ma di rispetto dell'elettorato e della volontà popolare. Se voto un partito contrario all'abolizione dell'ergastolo,logica ed onestà vogliono,che questo non si faccia promotore di questa crociata,compris?
Una classe dirigente matura però richiede un popolo ed uno stato affidabili e maturi, un'aristocrazia illuminata che educa il popolo con la carota ed il bastone non s'è mai vista.

Il labourista Blair e gli inglesi confermano questa realtà incontestabile, i conflitti a cui ha partecipato l'uk nell'ultimo decennio sono nell'interesse del popolo inglese e gli inglesi di questo sono ben consci.
Quando qui ci riempivamo di editoriali buonisti e articoli inzuppati di elucubrazioni,il times o il sun avevano pagine,cartacee e online, dove informavano in maniera serena e trasparente sull'andamento del conflitto, del perchè gli inglesi fossero lì, dove e come si tutelava l'interesse nazionale.
Blair non ha mai chiesto di essere il leader della sinistra mondiale perchè non esiste una sinistra,ma le sinistre sono tante e la necessità dei sincretismi è una mania di chi deve mettere la famosa foglia di fico.
Cosa c'entrano i democratici ed Obama con il pd o i socialdemocratici tedeschi è una cosa che è data sapere solo a Veltroni e gli elettori del partito perchè,senza tanti fronzoli, i primi con i secondi non hanno nulla in comune e quel parallelismo non c'entra una beneamata ceppa.

Le èlites necessitano di terreno fertile per attecchire, se il terreno è arido non hanno speranza di germogliare.
[Modificato da connormaclaud 26/10/2013 09:50]
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