Per favore, questa della lingua sessista lascia il tempo che trova,meglio la scandinavia dove,se non si è sicuri al mille per mille, usano un generico neutro?
Il termine patria potestà ha una storia, la nostra bella lingua è solo espressione della sua storia, non vedo il senso di eliminarla dai libri per sostituirla con potestà genitoriale che non mi risulta sia solo una finezza linguistica.
Dici bene,qualora dovesse verificarsi questo cambiamento nelle unioni si dovrà prendere atto che terminologie differenti dovranno essere prese in considerazione - tutela delle differenze no? Ah l'uguaglianza al ribasso-,ma fino a quel momento non vedo la necessità di dare i numeri al genitore,quando ci sono parole tanto belle a disposizione.
Quella della negazione linguistica è un atto grave, da strapparsi i capelli, perchè vuole uccidere un'idea ed un concetto.
Nella propaganda del regime nazista era predominante,dopo la ridicolizzazione e demonizzazione,la negazione di determinate parole per distruggerne,idealmente, l'esistenza stessa.
Che questi programmi vengano ripresi dalle civilissime democrazie odierne fa pensare...
p.s.
così bello dire avvocatessa
o avvocata
Pensa a quei poveracci in germania che sono diventati tutti indistintamente "professoressa"