OneOfTheesedays, 19/09/2013 19:41:
bella questa tua teoria...
ma vale anche per termini che non sono stati proprio contemplati??
Visto che la lingua italiana risulta ancora terribilmente sessista (non che sia una di quelle che ne fa una questione di onore o che mi strappi i capelli per questo... mi faccio chiamare tranquillamente avvocato, mica pretendo l'avvocata o il cacofonico avvocatessa?)
Fino a poco tempo fa, ad esempio, si parlava di PATRIA potestà.
Adesso più correttamente di potestà genitoriale. Ma non mi pare che sia stato abolito concettualmente il padre o la patria potestà (intesa come potestà genitoriale del padre).
Qualora il matrimonio tra persone dello stesso sesso sarà riconosciuto e/o anche la possibilità di accedere all'adozione mi pare ovvio che (come è stato dopo la riforma del diritto di famiglia del 75) il linguaggio giuridico-burocratico (e solo quello) si dovrà adeguare.
Nessuno pretende di cambiare il linguaggio dei libri, della comunicazione, dell'arte ect.
Mica si pretenderà che nei film venga detto coccotello o babbo come ai tempi del fascismo?
Insomma, niente per cui strapparsi (appunto) i capelli.
Per favore, questa della lingua sessista lascia il tempo che trova,meglio la scandinavia dove,se non si è sicuri al mille per mille, usano un generico neutro?
Il termine patria potestà ha una storia, la nostra bella lingua è solo espressione della sua storia, non vedo il senso di eliminarla dai libri per sostituirla con potestà genitoriale che non mi risulta sia solo una finezza linguistica.
Dici bene,qualora dovesse verificarsi questo cambiamento nelle unioni si dovrà prendere atto che terminologie differenti dovranno essere prese in considerazione - tutela delle differenze no? Ah l'uguaglianza al ribasso-,ma fino a quel momento non vedo la necessità di dare i numeri al genitore,quando ci sono parole tanto belle a disposizione.
Quella della negazione linguistica è un atto grave, da strapparsi i capelli, perchè vuole uccidere un'idea ed un concetto.
Nella propaganda del regime nazista era predominante,dopo la ridicolizzazione e demonizzazione,la negazione di determinate parole per distruggerne,idealmente, l'esistenza stessa.
Che questi programmi vengano ripresi dalle civilissime democrazie odierne fa pensare...
p.s.
così bello dire avvocatessa
o avvocata
Pensa a quei poveracci in germania che sono diventati tutti indistintamente "professoressa"
[Modificato da connormaclaud 19/09/2013 22:41]