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saluti,analisi e punto della situazione dopo 5 mesi dalla laurea: la mia storia che spero possa esser d'aiuto

Ultimo Aggiornamento: 08/06/2013 17:18
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Post: 86
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Utente Junior
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10/05/2013 15:59
 
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Cari colleghi/giuristi,
spero di non essere tanto prolisso ma oggi mi son svegliato con la smaniadi andar a curiosare un po’ nel forum,visto che l’avevo “abbandonato” da studente un po’ di mesi fa quando a dicembre conseguivo la specialistica e ho visto che molte cose nella nostra università non solo restano sempre le stesse, anzi peggiorano. Ecco perché mi son detto butto giù qualche pensiero.
Questo post vuol’essere non solo un saluto ma anche una sorta di “ cronaca” di quanto avviene fuori nel mondo reale una volta abbandonata l’università e ritrovatisi con il”pezzo” di carta in mano..e cercare di darvi qualche dritta che possa esser d’aiuto.
Mi spiace ma è così…semplicemente un pezzo di carta..
Premessa: mi ritengo fortunato che a 5 mesi dalla laurea ho già un lavoro in una realtà importante e in un contesto alquanto stabile economicamente, ma tuttavia porto con me tutte le ansie e le attesa che noi giovani viviamo in questo periodo ( e come logicamente è prevedibile … non sono a Napoli), ma andiamo con ordine.

Partiamo dal fatto che viste le circostanze storiche,oggi come oggi, la laurea in giurisprudenza non è la scelta giusta verso la quale ambire…avvocati e compagnia varia ce ne son tanti ( e pochi son quelli bravi/specializzati..ma ve ne parlerò dopo anche per aiutarvi qualora siate in procinto di scegliere nel puntare a determinati settori).

Fatte queste opportune premesse, iniziamo con una costatazione di fatto (criticabile tranquillamente così come accetto critiche e commenti per tutto quanto ciò che scriverò): iniziamo a toglierci da bocca che la NOSTRA FACOLTA’ E’ MIGLIORE…..sembra voler quasi indorare una pillola che spesso è amara..
Forse qualche anno fa il “migliore” andava ancora bene, quando per “migliore” si intendeva preparazione dei docenti, storia, personaggi venuti fuori dalla stessa… ad oggi invece credo che Migliore possa essere solo quell’università che costantemente,durante il tuo percorso di studi ti metta in contatto con una realtà esteriore REALE piuttosto che solo con la realtà cartacea teorica dei TOMI.
Migliore è quell’ università che mentre sforna laureati punta al loro placement, cerca di inserirli nello step necessario/successivo:il lavoro..

Sfido io invece trovare qualcuno di noi al quale l’università abbia dato possibilità di mettersi in contatto con azienda/fatto sostenere colloqui/aiutato a scegliere il percorso futuro da intraprendere..

E quindi siamo cosi abbandonati a noi stessi e molti ripieghiamo sulla (permettetemelo) “mortificazione” della pratica forense..
Mortificazione sotto tutti i punti di vista sia pre ( mancanza di remunerazione, impiegatucci di tribunale che sembra ti facciano un piacere,lo scempio che si assiste dinanzi al gdp) sia post (un esame che rasenta la farsa e che lascia solo passare tempi, anni e lustri..)

Continuando l’analisi della nostra università, mi viene da pensare che ad oggi il sistema italiano dello studio della giurisprudenza è sbagliato..
Sbagliato in primis perché come già ripetuto apprendiamo solo nozioni, sbagliato perché non abbiamo alcuna competenza pratica (nessuno esce con la laurea in tasca e sa scrivere un atto, una semplice lettera, una normale citazione), sbagliato infine perché nessuno esce specializzato in qualcosa … siamo tutti ABBBocati quando usciamo ed invece sarebbe opportuno durante il periodo universitario differenziare le carriere e quindi impostare una differente formazione per chi propende verso la carriera notarile, legale, aziendale.

Corpo docenti: anche qui mi viene da spendere qualche parolina in quanto durante questi anni ho incontrato professori che piuttosto che della loro saggezza facevano della loro “cazzimmosità” il loro punto di forza. (ripremessa chi scrive non è mai stato bocciato ad un esame, quindi non è il cosidetto paraustiello per pararsi il sedere, ma è semplicemente constatazione di fatto)..
Ci son alcuni professori da noi (per gli assistenti non ne parlo proprio, mi spiace ma non fanno testo dopo che a dicembre andando a prendere la mia compagna fuori la mostra d’oltremare al fine delle giornate d’esame d’avvocato, mi son ritrovato faccia a faccia con alcuni di loro noti per la malignità che avevano tentato l’esame per l’ennesima volta….quindi in questo caso entra in gioco la frustrazione e il fatto che sono li all’uni perché,italianamente parlando, esistono raccomandati,raccomandatucci e cumpagnielli.)
Ritornando al discorso dei professori, sia per voci di corridoio sia per quanto costatato in sede d’esame, non è normale che uno come, non me ne voglia, DI nanni, è famoso non per la sua bravura ma per l’impossibilità di superare un esame con lui..
Sarà anche il mondo anglosassone al quale son legato (a breve capirete) ma per me l’università/professori son da vedere come compagni di vita, come persone che guidano, aiutano non come coloro che mettono bastoni tra le ruote non agevolando il futuro di ragazzi volenterosi nel crescere e nel formarsi un futuro…

Ecco quindi, che durante il percorso universitario, dopo aver saggiato nel mentre anche un po’ l’aria dei tribunali( iniziai una semi pratica) ed aver visto il culo che si faceva la mia compagna durante la pratica, ho deciso che la carriera forense è un percorso lungo e tortuoso (e con la crisi odierna molto difficile e sinceramente dopo anni di studi potersi portare a casa un 1000 euro al mese mortificando la laurea con espedienti/botte di macchine e trastole varie la vedo una cosa tristissima) e visto che di aria non si vive durante l’università mi son guardato intorno cercando di farmi trovare pronto per il mercato del lavoro una volta uscito col pezzo di carta.
Quindi guardandomi in giro ho cercato un settore nel quale la nostra terra eccelle al fine di RITORNARE un domani nella mia città da vincitore (p.s da Napoli non si parte, ma si torna…napoli abbandona i suoi figli ma i suoi figli non abbandonano Napoli, ricordatelo,ecco il male della nostra città che non riusciamo a liberarci di lei ma restiamo sempre attaccati, quando lei si sbatte il cazzo di noi…. Il 7 gennaio in aereo mentre andavo via e la vedevo dall’alto questo le dicevo: GRAZIE, mi hai fatto nascere, cresciuto, sedotto e poi ABBANDONATO).
Come dicevo ho visto quindi che siamo forti nel settore dello shipping ( i migliori armatori sono napoletani, ma tuttavia quest’eccellenze non sappiamo sfruttarle, lasciando altre città a crogiolarsi di meriti, inventive e forza lavoro).
ho così seguito durante l’ultimo anno universitario un Master in un istituto napoletano conciliando, con molti sacrifici studio universitario/esami ,studio master/esami dello stesso, dato che il master prevedeva continui esami utili a selezionare chi poteva andare avanti e scegliere quelli sulle quali le aziende potevano puntare e studio inglese utile per le diverse certificazioni necessarie per il mondo dello shipping, dove la lingua usata è solo l’inglese.
ragazzi i sacrifici sotto tutti i punti di vista sono Fondamentali,senza sacrifici non si va da nessuna parte (che siano economici,che siano affettivi, che siano di giornate passate sui libri piuttosto che con la fidanzata).

Terminato il master mi veniva offerta una borsa di studio (risultavo primo tra i giuristi) in uno dei pochi studi legali marittimi che ci son a Napoli ( che contraddizione patria di armatori, ma gli avvocati marittimisti son solo 3, mentre gli altri cercano di raccapezzare la giornata), ma la consapevolezza di non seguire la carriera forense ed altri programmi mi portava a desistere e rifiutai..

Ecco che quindi ad agosto partivo per londra per perfezionare la lingua (con i soldi messi da parte durante l’anno con lavoretti vari – non sono figlio di papà anzi mio padre è vittima della crisi ed è disoccupato, lo stesso master mi è stato pagato da aziende che lo sponsorizzavano poiché vincitore di borsa di studio) e per sondare l’ambiente dello shipping che fa capo a Londra..

Ricordo ancora che studiavo inglese la mattina ed il pome quando non impegnato con visite ai Club navali assicurativi londinesi o con corsi a scuola, studiavo diritto dlel’unione europea, il mio ultimo esame dato ad ottobre.

Tornato quindi a Napoli sostenevo l’ultimo esame, mandavo cv in giro e preparavo la discussione di dicembre..

Il cv intanto girava ed ho avuto la fortuna che laureatomi il 7 dicembre, dopo un mese partivo per Genova (qui a differenza di Napoli han saputo investire nello shipping- studi legali, periti, broker etcc) e fortunatamente dopo due mesi di stage son stato assunto (anche se per ora a tempo determinato) e sono un claim handler nella più grande società di brokeraggio assicurativo navale d’europa. Il discorso assicurativo nel campo navale è particolare (poi se qualcuno vuole info può contattarmi).
Mi trovo quindi a gestire problemi/contrattualistica/ reclami per quanto avviene su questi bestioni che solcano i mari (dalla pirateria, a problemi ai carichi, a tutte le dispute che possono sorgere- e ne son tante e varie-) in questo mondo che è attivo/operativo 24/24, svolgo quindi quella che in italiano è la figura di un legale..

Ragazzi fidatevi, vedere una busta paga, una tredicesima, una quattordicesima, un premio aziendale, I TICKET RESTAURANTS ed una condizione di vita, che ahimè , è superiore a quella di napoli sono stati un raggio di sole in una giornata uggiosa per me.
Anche se a tutto questo c’è un prezzo da pagare: la lontananza con gli affetti, amici etc,,
ma va bene cosi alla fine sto costruendo il mio futuro per far in modo che un domani possa permettere agli affetti di vivere una vita tranquilla e serena…

tutte queste chiacchiere le ho scritte non per farmi dire bravo etc, anzi, ma semplicemente per dirvi cari amici al di là della nostra laurea c’è u mondo ben ampio e vasto..
il laureato in legge non nasce e muore come avvocato (come in italia erroneamente si pensa- i miei colleghi inglesi avvocati son tti laureati in altro piuttosto che in legge) ma può far tanto e può far cose che forse son pure piu appaganti della carriera forense.
Al tempo stesso il consiglio che vi do investite su di voi, sulla vostra formazione, andate ben oltre la laurea stessa e vedrete che qualche porta si aprirà.
Non vi fate tanto il fegato amaro per lo stato della nostra uni, non pensate ai prof che vi voglion rompere le palle, ma abbiate nella vostra mente un progetto e seguendo quello realizzate i vostri sogni….

Ps. L’intento non è nemmeno quello di denigrare la professione forense anzi, se pensate, da come avrete letto che l’avvocato ce l’ho al mio fianco (la compagna) e anche io sono iscritto nell’albo dei praticanti, ma semplicemente credeteci e credeteci,e specializzatevi in rami e settori che non sono il classico avvocato civilista (ci son sfaccettature tipo marittimista, avv d’imprese, avvocati finanziari ,le grandi law firm che si vedono nei film americani ma presenti anche in Italia, che non pensiamo nemmeno esistano- avvocati che tribunali non li vedono mai proprio perché fanno solo contrattualistica e porcellano ad ore guadagnando migliaia di euro)
non è l’università la nostra palestra di vita da star male, non dormire etc, ma è il futuro col quale dovremmo scontrarci successivamente. e se un prof vi rompe le palle sorridetegli e vedete nei suoi occhi la sua pochezza e frustrazione ….

Un abbraccio,
ad maiora..
e per qualsiasi cosa a vostra disposizione..

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