Troppo fatalisti 'sti ragazzi
La storia è senza ombra di dubbio magister vitae, sicchè diventa fondamentale non ignorarla,eppure semplificandola troppo si rischia di svuotarla del contenuto profondo e delegarla a strumentalizzazioni di comodo,il chè è forviante. La storia per essere compresa appieno va vissuta, contestualizzata e assimilata,dall'alto del futuro diventa tanto facile quanto errato leggerla "solo" col senno di poi.
Detto questo,senza nulla togliere a nessuno, sceglierei come appiglio per il prosieguo della discussione la fine della guerra fredda,evento che ha segnato la perdita d'importanza dell'Italia nello scacchiere internazionale e dissoluzione di quella pigra corrente che ,più per inerzia che per capacità, ci ha portato dalla ricostruzione al benessere reale passando per il boom economico.
Da allora il Bel paese, ha perso il tutore yankee ed è totalmente ignara sul cosa voglia far da grande e cerca in europa come altrove qualcuno che si assuma l'onere di guidarla.
In attesa di tempi migliori siamo più occupati a sopravvivere che cercare di vivere.
Riproponendo la domanda iniziale, "a cosa serve l'italia?", vorrei aggiungere " dove vuole andare e a cosa può ambire" questa disgraziata terra.
[Modificato da connormaclaud 24/05/2013 08:58]