NAPOLI - L'affiancamento al biglietto «Unico» di ticket «concorrenti» sembra un passo inevitabile. Con delibera, la Regione dovrebbe introdurre a partire dal prossimo primo gennaio nuovi titoli di viaggio monocorsa per singola azienda di trasporto pubblico. In pratica, se si prende un treno della Circum a Portici per Piazza Garibaldi si potrà acquistare il biglietto monocorsa, meno oneroso dell'Unico, che resta però ticket utilissimo nel caso in cui si cambiano più mezzi di trasporto. Un'ipotesi che trova d'accordo le aziende che dal monocorsa incasserebbero il cento per cento dell'importo (con Unico l'incasso va suddiviso). Non è chiaro però se la formula di Unico - che da anni viene criticata dai consorziati per le difficoltà di ripartizione del ricavato - verrà ridimensionata o addirittura mandata in pensione. Per ora è l'amministratore delegato di Unicocampania, Antonietta Sannino ad attaccare la Regione sostenendo che la nuova politica tariffaria prevista produrrebbe «il collasso delle aziende e della tariffazione integrata». «Speravo che la tariffa integrata, - ha aggiunto la Sannino - che è un atto di civiltà nel trasporto pubblico, non venisse ammazzata, invece...La delibera riporta a successivi accordi con le altre istituzioni - dice ancora la Sannino - che hanno lasciato la Regione fare di tutto e di più affinchè lo sfascio avvenisse, in un silenzio assordante».
«ENORMI BENEFICI» - Secondo l'ad distruggendo la tariffazione integrata si rinuncia agli «enormi benefici» che Unico aveva portato al trasporto pubblico locale: aumento di viaggiatori (da 250mila a 747mila) e introiti da (40 a 110,5 dei vecchi miliardi di lire). «Al cittadino verrà dato un beneficio ingannevole (col monocorsa, ndr) perchè tra un mese o tra due il trasporto si ridurrà ancora di più», conclude l'ad di Unicocampania.
PD CONTRO VETRELLA - «Ai fallimenti (di Eavbus, ndr) si aggiunge anche la beffa - dichiara Enzo Amendola, segretario regionale del Pd Campania - Con la delibera esecutiva della giunta regionale scompare Unico Campania. L'integrazione tariffaria regionale era la base di un sistema di razionalizzazione dei costi e di risparmio per i cittadini. Un modello che non a caso esiste in tutta Europa. Con questa delibera si realizza l'ennesima tappa di una guerra dichiarata da Sergio Vetrella ai lavoratori delle aziende e ai cittadini a cui non è garantito il diritto alla mobilità». Tuonano anche i consiglieri regionali del Pd. «Chiediamo che ci sia subito un’audizione in commissione trasporti del Consiglio regionale dell’assessore Vetrella e di tutte le parti interessate dal biglietto unico Campania». Il gruppo regionale Pd avverte Caldoro: «Non è possibile – dichiarano il capogruppo Umberto Del Basso De Caro e i consiglieri Antonio Amato e Mario Casillo – che si proceda con una delibera a cancellare il titolo unico di trasporto in Regione senza alcun passaggio in Consiglio regionale. E’ l’ennesimo atto di arroganza da parte della Regione che colpisce i lavoratori delle aziende e soprattutto i cittadini e il loro diritto alla mobilità». «Prima i tagli alle corse e l’assenza di manutenzione che rende meno sicure le tratte e i mezzi , poi i fallimenti, come quello dell’Eav, infine questa delibera – continuano Del Basso, Amato e Casillo – che cancella una conquista importante e di fatto certifica lo smantellamento del sistema del trasporto pubblico campano».
I GD: L'ASSESSORE SI DIMETTA - «Dopo Eavbus e Acms ora la Regione ci toglie anche Unico Campania - afferma Giovanni Palermo, responsabile trasporti dei Giovani democratici Campania. L'avevamo detto che presto si sarebbe celebrato il funerale del comparto trasporti campani e la conferma è arrivata. Vetrella si dimetta».
Alessandro Chetta (corriere del mezzogiorno)
