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Un bel tacer non fu mai scritto

Ultimo Aggiornamento: 11/12/2012 15:37
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05/11/2012 15:28
 
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Vuote parole di un copione già scritto.



«Continueremo a compiere ogni tenace sforzo per riportarli a casa». Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto ricordare Massimiliano La Torre e Salvatore Girone, i due militari italiani prigionieri in India da più di otto mesi , nel giorno della festa delle forze armate. A tutti i giovani militari impegnati su fronti internazionali, il presidente ha voluto manifestare «vicinanza e gratitudine con particolare affetto e ansietà per chi è ancora privato della libertà». L’impegno di Napolitano Mi piace questo contenutoNon mi piace questo contenuto A 3 persone piace questo contenutoA 2 persone non piace questo contenuto Link: ELOGIO AL GOVERNO - Alla cerimonia di consegna delle decorazioni dell’Ordine militare d’Italia, Napolitano ha voluto anche elogiare il governo e soprattutto i ministri degli Esteri e della Difesa per gli «sforzi che stanno conducendo sul piano internazionale e su quello dell’organizzazione interna delle forze armate», riferendosi in particolare «all’importante progetto di razionalizzazione strutturale della Difesa attualmente all’approvazione del Parlamento». CORONA - In mattinata il capo dello Stato ha deposto una corona all’Altare della Patria, in occasione della Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate. Ad accompagnarlo lungo la scalinata della tomba del Milite Ignoto, il presidente del Senato, Renato Schifani, il presidente della Camera, Gianfranco Fini, e il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola. Alla cerimonia erano presenti tra gli altri il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, il questore della capitale, Fulvio Della Rocca, la governatrice del Lazio, Renata Polverini, il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, e il sindaco, Gianni Alemanno] «Continueremo a compiere ogni tenace sforzo per riportarli a casa». Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto ricordare Massimiliano La Torre e Salvatore Girone, i due militari italiani prigionieri in India da più di otto mesi , nel giorno della festa delle forze armate. A tutti i giovani militari impegnati su fronti internazionali, il presidente ha voluto manifestare «vicinanza e gratitudine con particolare affetto e ansietà per chi è ancora privato della libertà».

:

ELOGIO AL GOVERNO - Alla cerimonia di consegna delle decorazioni dell'Ordine militare d'Italia, Napolitano ha voluto anche elogiare il governo e soprattutto i ministri degli Esteri e della Difesa per gli «sforzi che stanno conducendo sul piano internazionale e su quello dell'organizzazione interna delle forze armate», riferendosi in particolare «all'importante progetto di razionalizzazione strutturale della Difesa attualmente all'approvazione del Parlamento».

CORONA - In mattinata il capo dello Stato ha deposto una corona all'Altare della Patria, in occasione della Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze armate. Ad accompagnarlo lungo la scalinata della tomba del Milite Ignoto, il presidente del Senato, Renato Schifani, il presidente della Camera, Gianfranco Fini, e il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola. Alla cerimonia erano presenti tra gli altri il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, il questore della capitale, Fulvio Della Rocca, la governatrice del Lazio, Renata Polverini, il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, e il sindaco, Gianni Alemanno

tratto da:
www.corriere.it/politica/12_novembre_04/napolitano-crisi-coesione_7a42c892-2665-11e2-8015-d7b141f471...



alutano gli italiani e i colleghi militari all'estero, poi ringraziano il governo, il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, e quello degli Esteri, Giulio Terzi, per «l'appoggio continuo». Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due fucilieri di marina bloccati in India con l'accusa di aver ucciso due pescatori indiani a largo delle coste del Kerala, appaiono in video per la prima volta dopo mesi, da Kochi, dove si trovano in libertà vigilita. Un breve scambio, una chiamata di pochi minuti con Di Paola, che alla vigilia del quattro novembre, festa delle Forze Armate, si è collegato dal Comando della squadra navale a Roma con i militari italiani nelle missioni più impegnative all'estero, dall'Afghanistan e alle navi impegnate nei pattugliamenti antipirateria al largo del Corno d'Africa e dell'Oceano Indiano.

IL SALUTO - «Ciao Salvatore e Massimiliano - ha esordito il ministro rivolgendosi ai due marò -. Un saluto affettuoso a voi che siete ingiustamente trattenuti a Kochi. Vi siamo vicini e continueremo ad esserlo fino alla giusta soluzione del vostro caso, il riconoscimento da parte della Corte Suprema indiana ad essere giudicati in Italia». A giorni dovrebbe infatti arrivare la sentenza della Corte, cui il nostro Paese ha fatto ricorso per stabilire a chi spetti la giurisdizione del caso. Nel frattempo l'Italia sta compiendo da mesi un'azione diplomatica sull'India, e Girone rivolgendosi al ministro ha ringraziato lui e il titolare degli Esteri, Giulio Terzi, «per l'appoggio e l'impegno che il governo sta mettendo per la soluzione della nostra situazione». Di Paola ha poi cercato di rassicurare di due marò dicendosi «fiducioso che riabbraccerete presto i vostri cari in Italia».

IL MINISTRO - «La giustizia indiana - ha aggiunto Di Paola, parlando poi coi giornalisti, una volta terminato il collegamento - ha i suoi tempi. Non vorrei fare una battuta, ma anche in altri paesi la giustizia ha tempi ben più lunghi». Il collegamento con l'India arriva dopo quello con Kabul, «cervello», come ha detto Di Paola, della missione Isaf, ed Herat, che ne è invece «il cuore», dove al momento si trovano 3.470 militari, sui 6.114 delle 30 missioni e nuclei di osservazione in 25 Paesi. Poi, via radio, con Gibuti coi fucilieri di marina impiegati sulle navi mercantili, in Libia, in Libano, a Sharm el Sheik e in Kosovo. Da parte dei militari all'estero - ha detto il ministro rivolgendosi agli ufficiali in collegamento dalle missioni - c'è «uno sforzo indispensabile perchè l'Italia possa contribuire alla sicurezza internazionale» e le Forze armate «sono il presidio più importante dell'unità nazionale». (fonte Ansa)

Redazione online

tratto da:
corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2012/3-novembre-2012/girone-latorre-saluti-indiadi-paola-fiducioso-sentenza-21125460419...


«I marò torneranno a casa. Non sono in grado di dire la data ma torneranno a casa». Massimiliano Latorre, 45enne tarantino, e Salvatore Girone, sergente 34enne di Bari, fucilieri del reggimento San Marco, non sono stati dimenticati, lo ha assicurato il ministro degli Esteri, Giulio Terzi.

OTTO MESI - Prigionieri in India, nello stato del Kerala, da febbraio, dopo lo sfortunato incidente alla petroliera «Enrica Lexie», la nave sulla quale effettuavamo regolare servizio di scorta, sono ancora in attesa di processo. L'udienza è stata rinviata di volta in volta e ora è fissata per il prossimo 8 novembre. L'accusa è quella di aver ucciso due pescatori, che sarebbero però stati scambiati per pirati.

MISSIONI IMPOSSIBILI SENZA MILITARI A BORDO - Il caso, comunque, rimane anche all'attenzione dell'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione europea Catherine Ashton. Lo ha confermato Terzi spiegando: «È un argomento sempre presente a livello europeo, anche se l'ultima volta non era in agenda». La vicenda rischia infatti di diventare un pericoloso precedente anche per altri Paesi impegnati in missioni internazionali, in particolare nella lotta alla pirateria, Missioni che, sostiene Terzi, «diventeranno impossibili se le nazioni non rispettano l'immunità del personale militare a bordo della navi in pericolo».

Redazione Online

www.corriere.it/esteri/12_ottobre_15/maro-india-terzi-promette-torneranno-casa_2fdf59be-16e8-11e2-be27-71fc27f55c...


Ennesimo schiaffo alla mediocre italia
[Modificato da connormaclaud 05/11/2012 15:34]
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05/11/2012 15:36
 
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Il paracadute è pronto, ora bisogna capire se sarà necessario aprirlo. A tessere l'ultimo spicchio dell'intreccio legislativo indispensabile per esser certi di salvare dalle galere indiane Massimiliano Latorre e Salvatore Girone è stato il Senato

eri Palazzo Madama ha approvato il decreto che trasforma in legge l'accordo tra Italia e India sul «trasferimento delle persone condannate» del 10 agosto scorso già approvato dalla Camera. L'accordo paracadute è un'uscita di sicurezza da percorrere qualora la Corte Suprema di Nuova Delhi non decida l'assenza di giurisdizione indiana per il presunto reato dei due marò accusati di aver ucciso due pescatori nel corso d'una missione anti pirateria. Nel caso di un «niet» finale della Corte Suprema i due militari verranno rimpatriati e sconteranno in Italia l'eventuale pena. Non è una soluzione soddisfacente, perché equiparerebbe i due fanti di marina a dei criminali, ma l'unica percorribile nel caso venga negata l'assenza di competenza indiana su un evento svoltosi al di fuori dalle acque territoriali. Per il sottosegretario agli Esteri Steffan De Mistura l'accordo «è simile a quelli stretti con molte altre nazioni». I numeri quelli confermati: «Sono 108 cittadini indiani detenuti nelle carceri italiane e 18 cittadini italiani nelle carceri indiane». Se la Corte Suprema metterà con le spalle al muro la nostra diplomazia, dovremo insomma accettare uno scambio uno a dieci per riavere i nostri soldati. Secondo Steffan De Mistura la stampa indiana avrebbe invece metabolizzato la decisione della Ferrari di dimostrare solidarietà ai due marò correndo il gran premio dell'India di domenica con il simbolo della Marina Militare.

Massimiliano Latorre e Salvatore Girone rispondono, intanto, con fede e devozione alla lettera pastorale inviata dall'ordinario militare per l'Italia Monsignor Vincenzo Pelvi. «Vogliamo continuare a credere in Gesù. Ci manca la forza - scrivono i due marò - però con un pizzico di serenità non vogliamo demordere. Veniamo ingiustamente trattenuti, ma noi due preghiamo insieme perché Dio faccia sì che il mondo ami i bambini e ami coloro che sono nel dolore».

A confermare la salute fisica di Massimiliano Latorre, che stando a un quotidiano avrebbe dei problemi di cuore ci pensa la sorella Franca. «Noi familiari - spiega al Giornale - cadiamo dalle nuvole, nessuno di noi ha mai saputo di una malattia di Massimiliano. Non capiamo da dove salti fuori questa illazione, chiederemo di farla smentire». A compensare il fastidio per l'informazione inesatta contribuisce la solidarietà di Maranello. «È un gesto che ci rincuora perché contribuisce a farci sentire circondati da calore umano. Mentre le istituzioni lavorano dietro le quinte noi possiamo contare solo sul conforto degli italiani, decisioni come queste ci fanno capire che attorno a Massimiliano e Salvatore c'è attenzione concreta». Chiariti i dubbi sulla salute, Franca garantisce anche sul morale di Massimiliano. «Andremo a trovarlo domenica prossima e sicuramente lo troveremo speranzoso come sempre. Massimiliano è per natura paziente, ma anche assai forte. Una sua parola basta sempre a farci capire di aver fiducia ed essere pazienti».


tratto da:http://www.ilgiornale.it/news/esteri/arriva-libera-senato-108-detenuti-indiani-contro-18-italiani-850010.html



Esiste ancora lo stato italiano?
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05/11/2012 20:05
 
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Il problema è che l'Italia non conta un cxxxx... stiamo parlando di una situazione assurda.. degna di kafka..
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05/11/2012 20:31
 
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Qual è il punto? Mi sfugge. Ok, solo degli idioti patentati potevano consegnare due soldati in divisa ad un paese straniero. Ma ora i due stanno lì.
Che cosa dovrebbero fare Monti e Napolitano? Minacciare di fare guerra all'india facendosi ridere dietro?
La gazzarre e le sparate da guappi alla La russa non servono a niente, serve pazienza e sangue freddo, qualità che per fortuna possiede il ministro terzi.
Il problema è molto ingarbugliato e se in Italia si sapesse qualcosa dell'india lo si capirebbe.
Non è una questione giudiziaria ma politica e tocca il punto più sensibile dell'india: la sovranità. La dottrina del governo indiano prevede di non cedere per nessuna ragione su questioni di sovranità perché l'India non ha una legittimità storica alla sua sovranità, per questo gli indiani si scannano con il Pakistan per Il kashimir e fanno a braccio di ferro con la cina per l'Arunachal Pradesh. Anzi se si andasse ad indagare l'india dovrebbe essere una provincia dello Sri linka.
I funzionari e politici indiani non potrebbero rimandarli indietro nemmeno volendo perché perderebbero il posto e forse non solo quello.

Poi c'è anche un conflitto bilaterale che riguarda la riforma dell'Onu. Nel 2007 il ministro terzi, allora ambasciatore italiano all'Onu, riuscì con una abile manovra diplomatica a far fallire la riforma del consiglio di sicurezza che assegnava un seggio permanente all'india lasciando fuori l'italia.
Ci fu anche un memorabile battibecco tra Terzi e l'ambasciatore indiano all'Onu dal quale il nostro ambasciatore uscì ampiamente vincente, cosa che fece arrabbiare parecchio gli indiani.
Insomma è un bel cazzo di casino e non si sbroglierà fino a quando non si troverà il modo per rimandarli indietro salvando la faccia all'India.
Naturalmente noi siamo con i nostri che si stanno comportando da uomini.
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05/11/2012 20:35
 
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si, ma il punto resta sempre che l'Italia non ha un peso politico internazionale. Sarebbe bastato accettare che il fatto era avvenuto in acque extra territoriali.. niente di difficile. L'India ha voluto deliberatamente pisciare in testa all'Italia.
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05/11/2012 21:13
 
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Re:


Caro trixam, la tua riflessione è in parte giusta e condivisibile,ma il sig. terzi e l'unità di crisi confessino le loro mancanze -insieme al comandante del natante- perchè, lo SMM aveva consigliato (sai bene che non gode di potere decisionale per il personale imbarcato) di girare al largo.
Dove sono le teste di quegli inetti?

Minacciare un conflitto o anche solo azioni dimostrative sarebbe troppo per uno stato come il nostro, ma l'iperlegalismo ed il temporeggiare ci hanno messo in questa situazione indegna e vergognosa.

I due fcm rappresentano in tutto e per tutto lo stato italiano e sono detenuti da oltre duecento giorni per l'incapacità del governo centrale indiano di mettere in riga il kerala e di quello italiano di cacciare gli attributi.
QUesto è inaudito,è uno sputo in faccia a tutti coloro che indossano una uniforme.
Uno stato che non tutela i suoi uomini non è degno di definirsi tale.

Fatto questo appunto,la guerra non si combatte solo con le armi ed il mercato indiano è per noi troppo caro -ergo non mi si venga a parlare di inficiare i rapporti economici tra i due paesi-: si faccia pressione con ogni mezzo , ad ogni costo e ad ogni livello.


Mi citi l'Onu,se permetti,ti dò qualche aggiornamento.
A fine settembre l'indiano Krishna ha tenuto un discorso all'assemblea ,beffandoci, sollecitando la comunità internazionale ad intervenire per il rilascio dei marinai in ostaggio nel golfo di aden e ricordando che sino a dicembre l'india presiederà al CGPCS.

Dei rancori indiani me ne frego, come dovrebbe fregarsene l'italia tutta, che messaggio stiamo dando al mondo?
Quale messaggio ai nostri militari?

Questo,in termini di credibilità, vale più dello spread.


p.s.
Sono veri italiani e marinai,non serve aggiungere altro.

[Modificato da connormaclaud 05/11/2012 21:18]
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05/11/2012 23:24
 
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Re: Re:
connormaclaud, 05/11/2012 21:13:



Caro trixam, la tua riflessione è in parte giusta e condivisibile,ma il sig. terzi e l'unità di crisi confessino le loro mancanze -insieme al comandante del natante- perchè, lo SMM aveva consigliato (sai bene che non gode di potere decisionale per il personale imbarcato) di girare al largo.
Dove sono le teste di quegli inetti?

Minacciare un conflitto o anche solo azioni dimostrative sarebbe troppo per uno stato come il nostro, ma l'iperlegalismo ed il temporeggiare ci hanno messo in questa situazione indegna e vergognosa.

I due fcm rappresentano in tutto e per tutto lo stato italiano e sono detenuti da oltre duecento giorni per l'incapacità del governo centrale indiano di mettere in riga il kerala e di quello italiano di cacciare gli attributi.
QUesto è inaudito,è uno sputo in faccia a tutti coloro che indossano una uniforme.
Uno stato che non tutela i suoi uomini non è degno di definirsi tale.

Fatto questo appunto,la guerra non si combatte solo con le armi ed il mercato indiano è per noi troppo caro -ergo non mi si venga a parlare di inficiare i rapporti economici tra i due paesi-: si faccia pressione con ogni mezzo , ad ogni costo e ad ogni livello.


Mi citi l'Onu,se permetti,ti dò qualche aggiornamento.
A fine settembre l'indiano Krishna ha tenuto un discorso all'assemblea ,beffandoci, sollecitando la comunità internazionale ad intervenire per il rilascio dei marinai in ostaggio nel golfo di aden e ricordando che sino a dicembre l'india presiederà al CGPCS.

Dei rancori indiani me ne frego, come dovrebbe fregarsene l'italia tutta, che messaggio stiamo dando al mondo?
Quale messaggio ai nostri militari?

Questo,in termini di credibilità, vale più dello spread.


p.s.
Sono veri italiani e marinai,non serve aggiungere altro.





Guarda le chiacchiere patriottarde con me te le puoi risparmiare.
Io l'uniforme l'ho indossata, sono stato nei paracudisti e ne vado orgoglioso, ma me la sono pure tolta perché non ne valeva la pena.

Questo è uno stato che non da risposte ai soldati malati, che manda truppe allo sbando in giro per il mondo in missioni che costano sangue e non servono a molto(ne ho fatte due e so di cosa parlo), ma che cazzo c'è da meravigliarsi?
Posso tranquillizzarti: a parte le loro famiglie dei marò non frega un cazzo a nessuno.

Quanto a fare a braccio di ferro con l'India, siamo nel terreno della pura ilarità. Ma qui rispondo anche a Gius, ma che senso strategico ha umiliare una nazione che non conta un cazzo?
Gli indiani dicono che non erano in acque internazionali e hanno loro il coltello dalla parte del manico. Il governo centrale indiano se ne impipa e non deve imbrigliare il Kerala in alcun modo, anzi la direttiva è quello che ho detto, siccome è una questione di sovranità non devono cedere.
L'unica cosa che possiamo fare è trattare e sperare che dopo che sia passato il tempo necessario ce li ridiano e se c'è qualcuno che può riportarli a casa quello è il ministro terzi, il nostro miglior diplomatico.
Fare i gesti tipo quello della ferrari serve solo a farli incazzare e non aiuta i nostri soldati.
[Modificato da trixam 05/11/2012 23:25]
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06/11/2012 09:08
 
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Guarda le chiacchiere patriottarde con me te le puoi risparmiare.
Io l'uniforme l'ho indossata, sono stato nei paracudisti e ne vado orgoglioso, ma me la sono pure tolta perché non ne valeva la pena.

Questo è uno stato che non da risposte ai soldati malati, che manda truppe allo sbando in giro per il mondo in missioni che costano sangue e non servono a molto(ne ho fatte due e so di cosa parlo), ma che cazzo c'è da meravigliarsi?
Posso tranquillizzarti: a parte le loro famiglie dei marò non frega un cazzo a nessuno.

Quanto a fare a braccio di ferro con l'India, siamo nel terreno della pura ilarità



Perchè chiacchiere patriottarde?
Non sei il solo ad avere indossato le stellette,magari l'avrai fatto da najone ,ma poco importa ai fini del thread.

Vero che per lo schifo dell'uranio o dell'amianto lo stato nulla ha fatto e nulla sta facendo come inutili sono le missioni in fuckistan se la linea intrapresa è impalpabile,ma tant'è e volendo mettere i puntini sulle i non è il lavoro fatto sul campo ad essere inutile bensì quello politico-diplomatico.

Dei due fcm frega eccome a brindisi,frega eccome alla marina, frega eccome anche ai tuoi colleghi amaranto che quotidianamente sostengono e intraprendono iniziative per non far cadere nel dimenticatoio la vicenda. L'italia è piena di mediocri ipocriti,ma per fortuna non sono tutti così.

La situazione patetica è quella che stiamo vivendo,non il braccio di ferro con l'india.



p.s.
Eh si, alle volte sembra proprio che non ne valga la pena


[Modificato da connormaclaud 06/11/2012 09:11]
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11/12/2012 15:37
 
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