il mio cliente ha vissuto per sette anni da separato in casa con sua moglie, dalla quale veniva vessato in ogni modo possibile, costretto a dormire sul divano o su una brandina e talvolta in macchina.
Improvvisamente, nel gennaio di quest'anno la moglie decideva di mandarlo via da casa e lui adesso sta vivendo con suo fratello celibe. Il mio cliente è pensionato e percepisce una pensione mensile di 800€ della quale una parte (400€) viene integralmente versata alla moglie (non chiedetemi a quale titolo, lui mi ha detto che lo fa per quieto vivere).
I due (aspiranti) ex coniugi sono titolari di un conto cointestato presso bancoposta. Stamane, recatosi a fare un prelevamento allo sportello, il mio cliente apprendeva che il suo conto era inibito a qualsiasi operazione.
Alla richiesta di spiegazioni al direttore della sede gli veniva riferito che il conto era stato bloccato a seguito di denuncia di smarrimento del libretto fatta dalla aspirante ex moglie, e che, decorsi i 90 gg di "blocco" delle somme, queste ultime sarebbero entrate nella disponibilità di lei. Premetto che il libretto è nella piena disponibilità del mio cliente, il quale lo ha anche mostrato al direttore, che gli ha risposto di non poter operare, essendoci una denunzia fatta ai carabinieri.
Come mi consigliate di procedere?
Io pensavo di inviare una raccomandata alla filiale per chiedere lo sblocco di almeno il 50% della cifra esistente sul conto (dal momento che, nell'ipotesi di conto cointestato si presume che ogni coniuge detiene la metà della cifra esistente), allegando copia del libretto postale... il problema è che brancolo nel buio, nello studio dove lavoro non ci occupiamo di queste cose e non so proprio dove mettere le mani nè come impostare la lettera!! Grazie a chi mi aiuterà!
[Modificato da .irly. 16/10/2012 13:55]
