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Docente universitario

Ultimo Aggiornamento: 15/10/2012 09:06
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13/10/2012 12:30
 
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si,ma non troppo
tratto da:il corriere della sera
bergamo.corriere.it/bergamo/notizie/cronaca/12_ottobre_13/professore-lauree-universita-inchiesta-truffa-faletti-bergamoministero-21122366702...

Il suo curriculum è di quelli che riempiono 4-5 pagine. Una carriera iniziata negli anni Novanta nel settore delle banche, proseguita poi tra progetti innovativi, premi, invenzione di software, consulenze, ricerche nel settore turistico e in quello delle imprese, libri sulla finanza, sulla comunicazione e pure di poesie. Poi il posto da professore a contratto in calcolo elettronico all’Università di Bergamo, dal 2001 al 2005, e da dirigente al ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, dal 2009 a oggi (si è dimesso a far data dal 31 ottobre). Manca però un dettaglio: la laurea. Poco male. È la dimostrazione che Corrado Faletti, 47 anni, di Bergamo, diploma al Liceo scientifico Lussana con 60/60, si è dato un gran da fare nella vita per farsi strada fino a raggiungere lo stesso livello di colleghi laureati. Un ragionamento, questo, che però non vale per la Procura di Bergamo. Il pubblico ministero Giancarlo Mancusi ha indagato Faletti per falso e truffa ai danni dell’Università di Bergamo. Perché? Nel curriculum allegato alla sua candidatura per il posto da professore alla facoltà di Economia di Bergamo sono indicate due lauree. Una in Scienze biologiche conseguita nel 1991 con 110/110, l’altra in Fisica dei calcolatori ottenuta nel 1993 con 110/110 e lode. È agli atti del pm. Ma non corrisponde a verità. Lo ammette lo stesso Faletti, che nei giorni scorsi ha ricevuto la notifica della chiusura delle indagini: «No, quelle lauree non ci sono, ma di solito nel curriculum indico ] Il suo curriculum è di quelli che riempiono 4-5 pagine. Una carriera iniziata negli anni Novanta nel settore delle banche, proseguita poi tra progetti innovativi, premi, invenzione di software, consulenze, ricerche nel settore turistico e in quello delle imprese, libri sulla finanza, sulla comunicazione e pure di poesie. Poi il posto da professore a contratto in calcolo elettronico all'Università di Bergamo, dal 2001 al 2005, e da dirigente al ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, dal 2009 a oggi (si è dimesso a far data dal 31 ottobre). Manca però un dettaglio: la laurea. Poco male. È la dimostrazione che Corrado Faletti, 47 anni, di Bergamo, diploma al Liceo scientifico Lussana con 60/60, si è dato un gran da fare nella vita per farsi strada fino a raggiungere lo stesso livello di colleghi laureati. Un ragionamento, questo, che però non vale per la Procura di Bergamo. Il pubblico ministero Giancarlo Mancusi ha indagato Faletti per falso e truffa ai danni dell'Università di Bergamo. Perché? Nel curriculum allegato alla sua candidatura per il posto da professore alla facoltà di Economia di Bergamo sono indicate due lauree. Una in Scienze biologiche conseguita nel 1991 con 110/110, l'altra in Fisica dei calcolatori ottenuta nel 1993 con 110/110 e lode. È agli atti del pm.

Ma non corrisponde a verità. Lo ammette lo stesso Faletti, che nei giorni scorsi ha ricevuto la notifica della chiusura delle indagini: «No, quelle lauree non ci sono, ma di solito nel curriculum indico "corso di laurea in Scienze biologiche e corso di laurea in Fisica"». Come dire che li ha frequentati — e corrisponde a verità — e non anche che li ha portati a termine. «Comunque è una vicenda che risale a molto tempo fa. Sono sincero, non ricordo quello che avevo dichiarato, vedrò gli atti e spiegherò tutto alla Procura», aggiunge. Che ci sia stato un errore di interpretazione? No, a giudicare dalle carte in mano al magistrato. Il curriculum con indicate le due lauree è allegato alla domanda di partecipazione al bando dell'università. Entrambi i documenti riportano la stessa data — 15 agosto 2001 — e lo stesso numero di protocollo. Non solo. Nel corposo fascicolo del pm c'è anche un altro curriculum, in formato europeo, con tanto di firma «Corrado Faletti»: anche in quello vengono indicati i due titoli, stavolta senza voti. E se non bastasse, quando nel novembre del 2004 il professore ha sottoscritto una dichiarazione sostitutiva di certificazione, alla voce «titolo di studio» è stato indicato «laurea».

Così facendo — è l'accusa — ha gonfiato le sue credenziali — per altro già numerose —, raggirando l'università e incassando così 27 mila euro lordi di retribuzione in quattro anni. Ma ne sono passati più di 10 da allora. Tempi da prescrizione. Perché tutto emerge solo ora? Sulla base di una sentenza della Corte dei conti secondo la quale i dirigenti devono avere la laurea, è partita un'indagine interna al ministero. I carabinieri del Nucleo investigativo hanno scoperto il vecchio incarico di Faletti e lo scorso aprile hanno spedito la notizia di reato al magistrato di piazza Dante. Che ha disposto le verifiche. Ha chiesto all'università di Bergamo di fornire candidatura, contratti e ricevute della retribuzione. E alla Statale di Milano data e dettagli dei diplomi di laurea. Risposta: mai e nulla, tranne undici esami, per altro con buoni voti. C'è un altro quesito che il magistrato si è posto: per ottenere quel posto serviva la laurea? «Per un ruolo da professore a contratto no», dice l'indagato. Il pm ha chiesto lumi all'Università di Bergamo. Il direttore amministrativo ha risposto: «Il possesso della laurea era requisito per partecipare. Risulta agli atti una scheda anagrafica - fiscale in cui (Faletti ndr.) dichiara di essere in possesso di diploma di laurea». E il bando, alla terza pagina, indicava: «Nella documentazione dovrà essere dichiarato espressamente il conseguimento del diploma di laurea». Quindi le contestazioni.

Ora Faletti potrà presentare le memorie difensive, se vuole, tenendo conto che i reati sono comunque prescritti. Anche sul sito del ministero, ci sono il suo stipendio (109.808 euro lordi l'anno) e il suo curriculum. Alla voce titolo di studio è indicato «Premio d'Ateneo»: un riconoscimento del 2007 dell'Università di Macerata per ricerca, innovazione e sviluppo. «Ma non è titolo accademico per fregiarsi del titolo di dottore», ha precisato il rettore al pm. Faletti è anche professore all'Università di Camerino. Tra i numerosi incarichi che ha svolto, è stato anche capo degli ispettori sui fondi europei. In Sicilia ha segnalato alcuni problemi. Da allora ne ha avuti lui, di problemi, tanto da aver presentato denunce alla procura di Palermo per minacce di morte.

Giuliana Ubbiali




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14/10/2012 18:43
 
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Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Sono un professore regolarmente laureato, ho tutti i titoli formali di carriera in regola (anzi sto - per mia scelta - per mettermi in pensione, con molto anticipo), inoltre non conosco la persona di cui nell'articolo si parla e non ne so valutare la competenza. So che, se avessi dovuto studiare la sua disciplina e mi avesse insegnato qualcosa di serio, gliene sarei stato comunque grato. Da tempo penso cioè (e con l'università attuale verifico) che il valore legale della laurea non va sopravvalutato. Conosco insomma laureati mediocri (oltreché laureati bravissimi, ci mancherebbe altro) e non laureati che sanno cose e sanno anche insegnarle. Occorrerebbe sempre valutare le competenze. Se questo signore le avesse, dietro esame di un'apposita commissione, gli darei una laurea "honoris causa" e lo farei continuare a formare studenti e studiosi. Sapete ad esempio che Benedetto Croce non era laureato? La sua tesi era sul diritto naturale, se non ricordo male. Non credendo a tale categoria, piuttosto che scrivere una tesi per criticarla, semplicemente non si laureò. Attenzione: non sto dicendo che questa sia una comoda scappatoia aperta a tutti per non laurearsi (o ad esempio per essere "abogado" in Spagna e farsi riconoscere il titolo in Italia), ma che si può anche essere Maestri (beninteso solo se si è Benedetto Croce, o si è di analogo livello in quello che si studia e si pubblica) senza laurea. Rispetto ad esempio alle lauree delle università telematiche o anche a certe lauree della Federico II che mi capita di vedere (compresi gli errori di ortografia o il copia/incolla nelle tesi o, dopo, negli atti che si scrivono in professione), è molto preferibile non essersi laureati e però conoscere e amare - e fare amare - quello che si fa
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14/10/2012 21:14
 
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Gentile professore,lungi da me porre l'accento sulla "laura", non le ho mai dato molta considerazione e forse è per questo che tarda a presentarsi,ma su quanto buffo fosse l'episodio.
Sembra quasi una barzelletta,ma cercando di tornare seri per un attimo mi domando come fino ad ora abbia potuto insegnare senza che venisse controllato il cv e quanto sia semplice bypassare il sistema.
Ricordo di episodi del genere nella sanità,dove gli imputanti sembravano essere anche talentuosi, e di un pilota di linea che volava senza brevetto.
Il valore legale della laurea è ormai solo formale,non ho motivo di dubitare della preparazione del docente in questione, quanto si è appassionati e cultori della materia la strada è sempre in discesa.

Buona serata
[Modificato da connormaclaud 14/10/2012 21:17]
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15/10/2012 09:06
 
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errata corrige:quando
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