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Vendola e Bertinotti sulla vittoria di Chavez

Ultimo Aggiornamento: 11/10/2012 09:22
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09/10/2012 11:17
 
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L'esultanza degli amici italiani del Caudillo
I protagonisti della sinistra radicale che festeggiano
l'ennessimo successo elettorale di Chavez


Hugo Chavez (Reuters)
Alle quattro del pomeriggio, Fausto Bertinotti sa tutto, ha letto tutto, ha visto tutto (del resto, a quest’ora, molti altri personaggi di una certa sinistra italiana sono pronti a valutare e festeggiare l’ennesimo successo elettorale di Hugo Chávez: Nichi Vendola sta filando in macchina verso Bari, ci sono gallerie, il cellulare non prende, «ma se mi richiama tra un po’, le faccio un bel ragionamento»). Bertinotti — ex líder máximo rifondarolo ed ex presidente della Camera — è a casa.
BERTINOTTI - «Vuol sapere se sono sorpreso della vittoria di Chávez? No, io non avevo alcun dubbio che sarebbe finita così». Un ottimismo, il suo, non scontato. «Ma no, al contrario... Vede, Chávez ha vinto ormai troppe elezioni, e le ha vinte tutte democraticamente: e questo sa cosa significa? Che il suo successo ha basi solide, che siamo ben oltre forme di carisma, siamo al di là dell’estemporaneità...». Basi solide. Con qualche crepa di scarsa democrazia. «Ecco! Con che spocchia, mi chiedo, noi che in Italia e in Europa viviamo davvero nella costante sospensione della democrazia, ci permettiamo di criticare... Sì, lì ci sono dei limiti, è vero: ma noi, da qui, noi davvero possiamo dare lezioni di democrazia a Chávez? Io mi soffermerei su altro». Per esempio? «Sul modello di welfare creato da Chávez. Un modello che si può discutere, che passa dalle case date ai poveri e arriva a una politica forse troppo assistenzialista: ma che ha la forza di essere stato creato addosso a quel Paese, tagliato su misura come un sarto taglia un vestito. Non sfuggirà anche ai più tenaci nemici di Chávez che il Venezuela è il paese sudamericano dove minore è la distanza tra poveri e ricchi».



Chavez e Fausto Bertinotti (Ansa)
VENDOLA - Mezz’ora dopo, Nichi Vendola — presidente della Regione Puglia, gran capo di Sel e candidato alle primarie del Pd — usa toni anche più enfatici di Bertinotti. Sentite. «Al netto di errori, anche grossi, come l’amicizia con l’Iran e qualche altra tentazione luciferina, al netto di tutto questo Chávez resta l’artefice, il protagonista d’una sperimentazione concreta di lotta contro la povertà». Meglio sarebbe se certe sperimentazioni avvenissero in un’atmosfera di concreta libertà. «Guardi, noi non dobbiamo più cercare tipi o idealtipi...» (a Vendola, quando s’appassiona, e capita di frequente, scappano termini complessi ed eleganti). Tipi o idealtipi che... prosegua... «Beh, sì, insomma: che ci compensino della rivoluzione smarrita... Quindi, come è chiaro che sul tema delle libertà civili non possiamo fare sconti a nessuno, è altrettanto chiaro che, per un’altra volta ancora, Chávez esce vincitore dal responso delle urne grazie anche ad una straordinaria mobilitazione delle fasce più povere». Una mobilitazione che, secondo alcuni osservatori, non sarebbe stata del tutto spontanea. «Senta: io non ho il mito di Chávez, però ho una profonda simpatia per quel laboratorio chiamato "rivoluzione bolivariana", un’esperienza che ha fatto invecchiare la stella di Cuba, perché Chávez, questa è la profonda verità, riesce dove Fidel ha fallito». I suoi discorsi faranno sobbalzare molti nel Pd. «Ah ah ah! Sì sì, certo, immagino... e allora le aggiungo pure che dal Sudamerica arriva una bella lezione anche per la sinistra italiana: perché lì non ci si misura con le biografie dei protagonisti politici, ma con i problemi reali della gente».


Nichi Vendola (Imaegoeconomica)
LA GARA POLITICA - Riepilogando: nient’affatto feriti da certe importanti delusioni tropicali del passato (da Fidel Castro ai sandinisti di Daniel Ortega) gli esponenti della sinistra italiana più radicale ora si coccolano Chávez «el mago de las emociones», come lo definì — in un pamphlet — lo psichiatra e antropologo Luis José Uzcategui. Chávez pensa ai poveri, Chávez distribuisce case e lavoro, Chávez forse qualche tentazione luciferina ce l’ha, «ma comunque è stato eletto democraticamente, come dimostrano le percentuali del risultato finale: la prova che c’è stato dibattito, confronto, gara politica» (questa era la voce di Norma Rangeri, direttore del manifesto, che alle elezioni venezuelane dedica gran parte della prima pagina). Raccomandazione di Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione: «Dittatura? Scriva che laggiù c’è stata una grande lezione di democrazia». Marco Rizzo, segretario di Csp-Partito comunista: «La verità gliela dico io, che sono l’ultimo bolscevico. In Venezuela, con il comandante Chávez, sono andati a votare quattro volte. Qui in Italia Monti lo hanno eletto le banche. Punto. Fine. Tutto il resto è fuffa».
Fabrizio Roncone
09/10/2012 11:32
 
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tutti sono comunisti con il culo degli altri :D
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09/10/2012 15:57
 
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Chavez ha vinto,viva Chavez.
Se il Venezuela è il paese sudamericano dove minore è la distanza tra poveri e ricchi non è per forza di cose un lato positivo se ad accumunare è la povertà diffusa.
Detto questo,-non sono un esperto di politica sudamericana- politicamente la vittoria di Chavez non è indicativo di nulla,men che meno della vittoria del socialismo, dato che il Venezuela tira avanti grazie al PDVSA,la compagnia petrolifera statale e da essa è assolutamente dipendente.
Se a questo si aggiunge un avversario fatto su misura e la innata tendenza alla democrazia plebiscitaria era facile scommettere sul cavallo vincente.

Analizzando il politico Chavez,farà qualcosa di importante solo quando renderà il paese libero dal petrolio, fino ad allora qualsiasi intervento politico sarà falsato dalla copertura dell'oro nero.
Il paragone con Cuba è infelice, Fidel non aveva un'eredità di quella portata.


Massimo rispetto per Bertinotti-uomo e politico indiscutibilmente coerente con le sue idee- che in fin dei conti non ha detto fesserie,ma solo omesso parti di verità.
Patetiche le esultanze della sinistra estrema europea, ma comprensibile il vizietto di salire sul carro dei vincitori.


@letizia22: ahah I love you girl ahaha
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09/10/2012 19:37
 
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Il tema del rapporto tra la sinistra troglodita italica e i leader sudamericani demagoghi e populisti che si comportano come boss della mala non è più oggetto di analisi politica ma psichiatrica. Qualche brillante studente potrebbe scriverci su una tesi di dottorato.

Certo che Chavez in Italia ha ormai un seguito sconfinato, ho dato un'occhiata ai commenti sul fatto quotidiano ed era un vero plebiscito per il caudillo.
Leggendo quei commenti rivaluti sempre, oltre alla casalinga di voghera, anche i famosi elettori lobotomizzati dalla tv e dal culo delle veline.

Però diciamolo, Chavez non fa il pieno. L'altra giorno Giggio De magistris, dopo aver accolto a braccia aperte una nave della flotta dei terroristi palestinesi a Napoli, ha fatto il suo endorsement a favore dell'argentina della Kirchner definita un "modello di democrazia dal basso". Che gli vuoi dire a gente così?
Aspettiamo l'apertura all'Iran.

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09/10/2012 19:49
 
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Bertinotti?E'ancora vivo? Io le ultime sue notizie che ho avuto sono le proteste per l'intenzione di revocare il vitalizio agli ex presidenti della Camera, una cosa moooolto di sinistra radicale...
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09/10/2012 22:14
 
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Trix sei in ritardo Grillo già ha aperto all'Iran.. gli arancioni sono filopalestinesi a favore anche di Hamas e quindi credo che la loro apertura all'iran sia in re ipsa...

La cosa più fastidiosa è che sono loro a sostenere che B. era un dittatore..
sono quelli che pendono dalle labbra di Fitoussi da Celentano..

[Modificato da giusperito 09/10/2012 22:15]
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10/10/2012 09:24
 
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curiosità
La superficie è circa il triplo di quella italiana e la popolazione poco meno della metà di quella nostrana (e le donne tra le più belle al mondo :) ) e un tasso di cambio estremamente favorevole.
Chavez o meno devo ricredermi,un piccolo paradiso ;)
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10/10/2012 19:32
 
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Re:
giusperito, 09/10/2012 22.14:

Trix sei in ritardo Grillo già ha aperto all'Iran.. gli arancioni sono filopalestinesi a favore anche di Hamas e quindi credo che la loro apertura all'iran sia in re ipsa...

La cosa più fastidiosa è che sono loro a sostenere che B. era un dittatore..
sono quelli che pendono dalle labbra di Fitoussi da Celentano..




Grazie per l'update, me l'ero perso.

Cmq eccone un altro.
www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/10/significato-universale-della-vittoria-di-chavez...

Non è stupendo vedere un articolo di elogio alla democrazia cominciare con l'invocazione ad un comandante? Questo è anche ricercatore del CNR, per la serie @itagliallaricercasonogiusti.

Ps Fitoussi e celentano sono una coppia inquietante.
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10/10/2012 21:41
 
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Re: curiosità
connormaclaud, 10/10/2012 09.24:

La superficie è circa il triplo di quella italiana e la popolazione poco meno della metà di quella nostrana (e le donne tra le più belle al mondo :) ) e un tasso di cambio estremamente favorevole.
Chavez o meno devo ricredermi,un piccolo paradiso ;)




Ma parliamo dello stesso Venezuela. No perche' sono in crisi profonda, altro che paradiso. [SM=g2725401]
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11/10/2012 09:22
 
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Re: Re: curiosità
ObbligazioneNaturale, 10/10/2012 21.41:




Ma parliamo dello stesso Venezuela. No perche' sono in crisi profonda, altro che paradiso. [SM=g2725401]




un piccolo paradiso.....per noi italiani [SM=g2725403]
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