Caro Pollastro,
ovviamente non mi riferivo a te ma ai giornalisti che di volta in volta riciclano notizie in salsa italiota.
Non conosco nessuno o quasi dei sistemi da te menzionati. Conosco un pò quello americano e posso confermare quello che affermano tutti i ranking internazionali (incluso l'ultimo arrivato Shangai ranking
www.arwu.org/ARWU2010.jsp) : l'Italia appartiene al secondo o forse al terzo mondo dell'istruzione. Tale brutale giudizio va riferito in primis alla classe docente, organizzata più o meno in cupole padronali e, in secundis, a quella discente.
Avendo frequentato la Federico II, che gode ancora (credo ingiustamente) di una certa fama tra le facoltà giuridiche italiane, il termine di comparazione non può che essere una top law school statunitense. Se avessi frequentato l'università E Campus sponsorizzata da Vittorio Sgarbi la tua obiezione sarebbe di certo opportuna.
Va anche detto che, nella sua brutalità, il sistema americano è comunque più equo. Ogni applicant sa benissimo che se entra ad Harvard o Standford dovrà indebitarsi ma non farà fatica a trovare una collocazione appropiata nel mondo del lavoro. Analogamente, se entra alla Kaplan (università telematica americana), le sue opportunità di lavoro saranno molto diverse. E' tutto tremendamente netto (e meritocratico). Diversamente, l'iscritto tipo dell'università pubblica italiana subisce l'inganno di chi gli fa credere di ricevere l'istruzione idonea ad emanciparsi e a migliorare la sua condizione. Sempre più spesso - lo sappiamo e lo vediamo tutti anche sulle pagine di questo forum - questo non avviene.
ot: Spero davvero che una persona per bene come il professor Prisco non abbandoni l'università prima del tempo. In USA i professori bravi vengono trattenuti (e contesi) dagli atenei ben oltre l'età pensionabile. Tuttavia mi chiedo perchè ci si lamenti degli errori di ortografia o delle tesi copiate quanto il rimedio sarebbe a portata di mano: la bocciatura.
Un caro saluto e grazie di aver postato l'articolo, di sicuro ottimo spunto di riflessione.