ObbligazioneNaturale, 28/06/2012 20.57:
Ma no, scagliamoci contro l'ideologia attraverso, uhm, l'ideologia ed i luoghi comuni!!! Ma lol.
Tralasciando certe contraddizioni (l'ipocrisia del 110 e della pappagallite, vi risparmio l'ad hominem) clamorose, qualcuno gli spieghi che quando si scrive un articolo (qualcosa di destinato ad un pubblico e non ad un contesto colloquiale) non si inizia una FOTTUTA FRASE CON CHE (PRONOME PERSONALE), piuttosto non e' un disgiuntivo.
Le solite fregnacce pompose, ci siamo abituati e neanche le contestiamo piu' (lol la colpa e' della gente che vede le aziende come nemiche, ma vuoi vedere che e' la classe imprenditoriale a fare pena?).
Pisicchio aveva ragione, quella e' un'Universita' di merda, LSE here I come.
Ciao Trixam. :)
Un paio di anni fa un vecchio dirigente di azienda mi disse: "prima se da giovane facevi qualcosa di male ti davano tre anni di galera, adesso invece ti danno tre anni di Bocconi". Quando vedi i bocconiani all'opera in un'azienda ti metti immediatamente le mani nei capelli, capisci subito che è gente che ha studiato con Tito Boeri.
Per il resto mi sembra sempre la solita aporia italica: quando si scrive in altri posti tipo la bacheca di Michele Boldrin o simili si fanno i pundit internazionali fustigatori dei costumi italici, qui invece che funziona tutto bene e ci manca solo un Don Milani per endovena.
Sarà che io mi faccio influenzare dal fatto che ho frequentato un liceo che è la peggiore fogna d'italia dal quale sono uscito più ignorante di quando c'ero entrato 5 anni prima, impresa quasi impossibile, come entrare nel mercato assicurativo italiano e perdere soldi( ok lo so, i ligresti ci sono riusciti ma non fanno testo).
Forse semplicemente ho visto all'estero modelli più congeniali al mio modo di vedere le cose, l'anno scorso sono stato sei mesi in Finlandia e quando sono andato a vedere il liceo Mannerheim di helsinki è stato naturale chiedere "ma questa è davvero una scuola superiore"?
Un liceo privato rigorosamente gratis perché finanziato dallo stato ma a numero chiuso dove si accedeva solo in base al voto ottenuto alla fine del ciclo di istruzione primaria. Quando io da italico feci notare al dirigente scolastico che da noi una cosa del genere sarebbe stata considerata classista perché escludeva quelli che non avevano raggiunto la media, mi fu data una risposta che da noi scatenerebbe i polpastrelli dei blogger del fatto quotidiano: "ci sono altre scuole per chi ha una media bassa. Nella mia non voglio solo i migliori".
Devo essere giusto però, nei nostri licei c'è una densità di figa che ad Helinski se la sognano(esternalità positiva per maschi etero e maschilisti).
Una cosa seria. Ultimamente sento sviluppato il mio lato paterno, ma voi un vostro futuro figlio/a ce lo/a mandereste tranquillamente alla scuola italica?
Ps Hello V.