border="0"

È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
       
CHI SIAMO
            
PROBLEMI D'ACCESSO?
            
SALVASTUDENTI
            
MATRICOLE
     
GALLERIA
      
INFO UTILI UNIVERSITà
        
FACEBOOK
 

Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Otto cose che odio dei Licei italiani

Ultimo Aggiornamento: 02/07/2012 13:27
Email Scheda Utente
Post: 5.497
Post: 5.486
Utente Master
Moderatore
OFFLINE
28/06/2012 15:36
 
Quota

da il bocconiano liberale
Credo sia ormai diventato un argomento di conversazione frequente, almeno per me: cosa avrò contro queste meravigliose palestre dello spirito? La pigrizia mi ha trattenuto dallo scriverne, ma qualche giorno fa mi sono imbattuto nel testo della prova di italiano degli ultimi esami di maturità.

Diciamolo, chiaro e forte: uno schifo. E uno schifo deliberato, ricercato. Perché ci vuole talento nell’andare a pescare la disarmante banalità da vecchia zitella del primo testo tra gli scritti del più grande poeta italiano del Novecento. Ci vuole malafede nel presentare quattro brani sulla disoccupazione giovanile pieni di dati e analisi, e concludere con la parabola sognante di Steve Jobs, mito assolutorio di una California lontana, e di mercati del lavoro con regole sconosciute – nell’assenza degli esiziali dibattiti sull’Articolo 18. Ci vuole, ovviamente, un Ministero occupato militarmente da individui di una ideologia tutta italiana per partorire la traccia di ambito storico-politico, dove riemerge trionfante il totalitario Rousseau, si estrapola un Tommaso allo scopo di produrre un aquinate benecomunista, e si affida a De Rita la conclusione di un percorso in cui il povero Einaudi avrebbe dovuto vergognarsi di aver scritto delle odi “in lode del profitto”. Ci vuole, infine, un sessantennio di ministri inevitabilmente di area cattolica (unica eccezione, la cosa non sorprenda: un post-comunista) per portare a un tema di carattere tecnico-scientifico dove si incoraggiano dichiarazioni pseudo-luddiste o comunque sufficientemente ruiniane. Il candidato non vorrà contraddire contemporaneamente Hans Jonas, Leonardo Sciascia, Margherita Hack e Primo Levi! E mi taccio sul tirare in ballo la Arendt come se fosse “una che ha raccontato la storia dei nazisti”: la superficialità, in fondo, ci può pure stare, considerando che quest’anno non ci sono neanche vere e proprie sviste come negli anni precedenti.

Ma la prova della maturità è, in fondo, solo una punta del terribile iceberg (il Liceo italiano) che ogni anno affonda il nostro disastrato Titanic-paese. Di seguito, un piccolo elenco delle cose che mi fanno, personalmente, più schifo che spavento.

1. L’egalitarismo del più forte. Todos caballeros, specialmente al Sud: voti altissimi e paura fottuta di bocciare. Todos caballeros, tanto se non è la scuola a selezionare sarà l’università. Poi non è neanche l’università (nelle università italiane il 110 è più la regola dell’eccezione), e allora a far la differenza è più spesso la famiglia di provenienza. Ottimo risultato.

2. L’odio verso il più bravo. Eccellere è sconsigliato. Se sei più bravo ti fermi e aspetti gli altri. Se ad essere bravi siete in tanti, poco male: c’è comunque qualcuno che riuscirà a far sì che i programmi ministeriali (che dovrebbero rappresentare il minimo indispensabile, poi c’è mania di protagonismo pure lì) siano l’unico contenuto della vostra esperienza scolastica. Dimenticavo: se non fate copiare, siete dei figli di puttana. Né più, né meno.

3. L’ipocrisia. Copiano tutti. Anche alla maturità, anche di fronte alla commissione esterna. I professori che fanno copiare sono quasi tutti, ma poi hanno anche la faccia tosta di protestare per ogni riforma in difesa di alti princìpi. Ovunque si provi a misurare la qualità del loro lavoro, più scarsi sono più boicottano le forme di valutazione: siano test standardizzati (e vai con gli aiuti a barare), siano commissioni esterne alla maturità. E questa, come le altre, è esperienza diffusa nei racconti dei più, non del mio caso particolare.

4. L’ideologia. Non c’è niente da fare, ma che il compromesso tra falce, martello, croce e aspersorio abbia costruito questo paese lo si vede nelle aule scolastiche ogni giorno. Nella scelta dei libri di testo, nel crocifisso sui muri, nel boicottaggio sistematico di tutti gli autori degli ultimi 150 anni che abbiano criticato la statolatria imperante: si studia Dewey in filosofia, ma non Hayek. Si racconta la prima globalizzazione coi toni un po’ schifati con cui si parla dell’ultima. Tu scrivi nel tema sui giovani e la crisi che c’è un problema di insiders vs. outsiders, i primi sarebbero i lavoratori più anziani, e ti viene suggerito di stare attento, che poi con la commissione esterna non possiamo mica difenderti su queste cose. Ok, questa è successa davvero e me l’hanno raccontata.

5. Gl insegnanti di religione. Il solo fatto che esistano, che vengano scelti dalla Curia e pagati dallo Stato, fa resuscitare anticlericalismi di stampo risorgimentale. Parassitismo allo stato puro.

6. Benedetto Croce. E la sua maledetta eredità. La matematica è scientifica ed è astratta, quindi è inferiore alle lettere. Le quali lettere (tutte le materie umanistiche) vanno studiate non per problemi, non per temi, ma nel loro svolgersi storico. Ogni fatto, ogni spunto, ogni idea, va contestualizzata. “Il contesto” è il mantra di ogni bravo docente di lettere armato del manuale di Luperini, con la sua retorica da hegeliano di sinistra.



7. La pappagallite. O altrimenti, il risultato del nozionismo puro applicato allo studente. Che viene obbligato a ricordare date, nomi, biografie di autori, dettagli insignificanti, e ripeterli in estenuanti interrogazioni, individuali o di gruppo. Estenuanti non perché difficili, sia chiaro: l’importante, beninteso, è l’impegno. Se non hai capito di che si parla o perché se ne parla, ovviamente, fa nulla. Anzi, meglio così, che nessuno rompa i coglioni. Progettualità: zero. Orizzontalità: zero. L’idea che sia meglio affrontare un problema e discuterlo, al costo che lo studente dica le sue cazzate, non è contemplata. Meglio che se le tenga per sé, e impari piuttosto a infarcirle di retorica e citazioni dotte, altrimenti poi mancano gli stagisti – e i lettori – per LaRepubblica.

8. La cultura signorile della Casta. Il Liceo era pensato per formare le èlites. Ma le èlites italiane, parassitarie, hanno inventato una definzione di se stesse del tutto peculiare. Manca, infatti, l’idea che qualcuno possa ricevere una formazione adeguata per farne parte pur rimanendo al di fuori del recinto – protetto dalle intemperie dell’incertezza e del mercato – del pubblico o del privato regolamentato e difeso, quello delle professioni. Le aziende sono nemiche, le si lascino fuori dalla scuola e dall’università. Che devono rimanere libere: libere da queste fastidiose intrusioni del mondo reale.

Ne ho dette otto. Quasi nessuna di queste è riformabile, nel senso giacobino con cui si intendono i cambiamenti in questo Paese, ossia per via legislativa. Per cui mi guarderò bene dal proporre, in queste ultime righe, la Soluzione Definitiva. Sarebbe già tanto se iniziassimo a concordare sul male che la cultura da Liceo ha fatto a questo paese, e se iniziassimo a pensare cosa invece merita di essere salvato. Prima che arrivi, miracoloso e provvidenziale, un bel colpo di spugna della Storia in un futuro più o meno prossimo.

Luca Mazzone

Post Scriptum: E oltre alle otto che ci sono ne ho dimenticata una: il mito della révolte. L’occupazione, puntuale e regolare, a metà o fine novembre. Occupazione impunita, ché gli occupanti riescono pure a passare l’anno e a non dover cambiare scuola. E fatta dagli stessi che poi predicano legalità, rispetto e antimafia.
Email Scheda Utente
Post: 1.579
Post: 1.579
Utente Veteran
OFFLINE
28/06/2012 16:17
 
Quota

Beh, come non essere d'accordo. L'ho sempre detto che il sistema formativo è quello che rispecchia tutti i mali del paese, in particolare il binomio licei- università che sono degli autentici tritacarne umani.

Se ti va di culo al liceo come miglior professore ti becchi un sessantottino che leggeva Marcuse, voleva fare la rivoluzione sociale sognando le guardie rosse di Pechino e che dopo il rompete le righe, il tutti a casa e il compromesso storico si è fatto raccomandare da qualche politico democristiano per avere il posto vicino casa. E questo ti spiega, tra un verso di Leopardi ed un po' di Hegelismo, quanto è bello e morale diventare come lui.
[Modificato da trixam 28/06/2012 16:18]
Email Scheda Utente
Post: 401
Post: 401
Utente Senior
OFFLINE
28/06/2012 20:57
 
Quota

Ma no, scagliamoci contro l'ideologia attraverso, uhm, l'ideologia ed i luoghi comuni!!! Ma lol.
Tralasciando certe contraddizioni (l'ipocrisia del 110 e della pappagallite, vi risparmio l'ad hominem) clamorose, qualcuno gli spieghi che quando si scrive un articolo (qualcosa di destinato ad un pubblico e non ad un contesto colloquiale) non si inizia una FOTTUTA FRASE CON CHE (PRONOME PERSONALE), piuttosto non e' un disgiuntivo.
Le solite fregnacce pompose, ci siamo abituati e neanche le contestiamo piu' (lol la colpa e' della gente che vede le aziende come nemiche, ma vuoi vedere che e' la classe imprenditoriale a fare pena?).
Pisicchio aveva ragione, quella e' un'Universita' di merda, LSE here I come.

Ciao Trixam. :)
Email Scheda Utente
Post: 2.506
Post: 2.506
Utente Veteran
OFFLINE
28/06/2012 23:58
 
Quota

Re:
ObbligazioneNaturale, 6/28/2012 8:57 PM:

Ma no, scagliamoci contro l'ideologia attraverso, uhm, l'ideologia ed i luoghi comuni!!! Ma lol.
Tralasciando certe contraddizioni (l'ipocrisia del 110 e della pappagallite, vi risparmio l'ad hominem) clamorose, qualcuno gli spieghi che quando si scrive un articolo (qualcosa di destinato ad un pubblico e non ad un contesto colloquiale) non si inizia una FOTTUTA FRASE CON CHE (PRONOME PERSONALE), piuttosto non e' un disgiuntivo.
Le solite fregnacce pompose, ci siamo abituati e neanche le contestiamo piu' (lol la colpa e' della gente che vede le aziende come nemiche, ma vuoi vedere che e' la classe imprenditoriale a fare pena?).
Pisicchio aveva ragione, quella e' un'Universita' di merda, LSE here I come.

Ciao Trixam. :)




Il paragone sotteso con LSE non vale.

Pensi che sia facile trovare un federiciano più preparato di costui (che comunque non conosco)?

Non mi va di parlarne su un forum ma potrei fornirti tanti piccoli dati che insieme rendono la Bocconi migliore delle altre Università italiane (ci vuole davvero poco, in effetti).









Email Scheda Utente
Post: 1.580
Post: 1.580
Utente Veteran
OFFLINE
29/06/2012 00:55
 
Quota

Re:
ObbligazioneNaturale, 28/06/2012 20.57:

Ma no, scagliamoci contro l'ideologia attraverso, uhm, l'ideologia ed i luoghi comuni!!! Ma lol.
Tralasciando certe contraddizioni (l'ipocrisia del 110 e della pappagallite, vi risparmio l'ad hominem) clamorose, qualcuno gli spieghi che quando si scrive un articolo (qualcosa di destinato ad un pubblico e non ad un contesto colloquiale) non si inizia una FOTTUTA FRASE CON CHE (PRONOME PERSONALE), piuttosto non e' un disgiuntivo.
Le solite fregnacce pompose, ci siamo abituati e neanche le contestiamo piu' (lol la colpa e' della gente che vede le aziende come nemiche, ma vuoi vedere che e' la classe imprenditoriale a fare pena?).
Pisicchio aveva ragione, quella e' un'Universita' di merda, LSE here I come.

Ciao Trixam. :)




Un paio di anni fa un vecchio dirigente di azienda mi disse: "prima se da giovane facevi qualcosa di male ti davano tre anni di galera, adesso invece ti danno tre anni di Bocconi". Quando vedi i bocconiani all'opera in un'azienda ti metti immediatamente le mani nei capelli, capisci subito che è gente che ha studiato con Tito Boeri.

Per il resto mi sembra sempre la solita aporia italica: quando si scrive in altri posti tipo la bacheca di Michele Boldrin o simili si fanno i pundit internazionali fustigatori dei costumi italici, qui invece che funziona tutto bene e ci manca solo un Don Milani per endovena.

Sarà che io mi faccio influenzare dal fatto che ho frequentato un liceo che è la peggiore fogna d'italia dal quale sono uscito più ignorante di quando c'ero entrato 5 anni prima, impresa quasi impossibile, come entrare nel mercato assicurativo italiano e perdere soldi( ok lo so, i ligresti ci sono riusciti ma non fanno testo).

Forse semplicemente ho visto all'estero modelli più congeniali al mio modo di vedere le cose, l'anno scorso sono stato sei mesi in Finlandia e quando sono andato a vedere il liceo Mannerheim di helsinki è stato naturale chiedere "ma questa è davvero una scuola superiore"?
Un liceo privato rigorosamente gratis perché finanziato dallo stato ma a numero chiuso dove si accedeva solo in base al voto ottenuto alla fine del ciclo di istruzione primaria. Quando io da italico feci notare al dirigente scolastico che da noi una cosa del genere sarebbe stata considerata classista perché escludeva quelli che non avevano raggiunto la media, mi fu data una risposta che da noi scatenerebbe i polpastrelli dei blogger del fatto quotidiano: "ci sono altre scuole per chi ha una media bassa. Nella mia non voglio solo i migliori".

Devo essere giusto però, nei nostri licei c'è una densità di figa che ad Helinski se la sognano(esternalità positiva per maschi etero e maschilisti).

Una cosa seria. Ultimamente sento sviluppato il mio lato paterno, ma voi un vostro futuro figlio/a ce lo/a mandereste tranquillamente alla scuola italica?

Ps Hello V.

Email Scheda Utente
Post: 2.509
Post: 2.509
Utente Veteran
OFFLINE
29/06/2012 01:40
 
Quota

Re: Re:
trixam, 6/29/2012 12:55 AM:




Un paio di anni fa un vecchio dirigente di azienda mi disse: "prima se da giovane facevi qualcosa di male ti davano tre anni di galera, adesso invece ti danno tre anni di Bocconi". Quando vedi i bocconiani all'opera in un'azienda ti metti immediatamente le mani nei capelli, capisci subito che è gente che ha studiato con Tito Boeri.

Per il resto mi sembra sempre la solita aporia italica: quando si scrive in altri posti tipo la bacheca di Michele Boldrin o simili si fanno i pundit internazionali fustigatori dei costumi italici, qui invece che funziona tutto bene e ci manca solo un Don Milani per endovena.

Sarà che io mi faccio influenzare dal fatto che ho frequentato un liceo che è la peggiore fogna d'italia dal quale sono uscito più ignorante di quando c'ero entrato 5 anni prima, impresa quasi impossibile, come entrare nel mercato assicurativo italiano e perdere soldi( ok lo so, i ligresti ci sono riusciti ma non fanno testo).

Forse semplicemente ho visto all'estero modelli più congeniali al mio modo di vedere le cose, l'anno scorso sono stato sei mesi in Finlandia e quando sono andato a vedere il liceo Mannerheim di helsinki è stato naturale chiedere "ma questa è davvero una scuola superiore"?
Un liceo privato rigorosamente gratis perché finanziato dallo stato ma a numero chiuso dove si accedeva solo in base al voto ottenuto alla fine del ciclo di istruzione primaria. Quando io da italico feci notare al dirigente scolastico che da noi una cosa del genere sarebbe stata considerata classista perché escludeva quelli che non avevano raggiunto la media, mi fu data una risposta che da noi scatenerebbe i polpastrelli dei blogger del fatto quotidiano: "ci sono altre scuole per chi ha una media bassa. Nella mia non voglio solo i migliori".

Devo essere giusto però, nei nostri licei c'è una densità di figa che ad Helinski se la sognano(esternalità positiva per maschi etero e maschilisti).

Una cosa seria. Ultimamente sento sviluppato il mio lato paterno, ma voi un vostro futuro figlio/a ce lo/a mandereste tranquillamente alla scuola italica?

Ps Hello V.






Spero di poter consentire ai miei figli di studiare all'estero (ove fossero capaci e meritevoli, altrimenti sticazzi).

In Italia, se dovessi suggerire una facoltà di economia, sarebbe comunque la Bocconi. E' importante trovare un lavoro e campare, a prescindere dalla sintassi e dalla spocchia.


Email Scheda Utente
Post: 402
Post: 402
Utente Senior
OFFLINE
29/06/2012 02:21
 
Quota

Re: Re:
.pisicchio., 28/06/2012 23:58:




Il paragone sotteso con LSE non vale.

Pensi che sia facile trovare un federiciano più preparato di costui (che comunque non conosco)?

Non mi va di parlarne su un forum ma potrei fornirti tanti piccoli dati che insieme rendono la Bocconi migliore delle altre Università italiane (ci vuole davvero poco, in effetti).







E' una questione piu' complessa, si dovrebbe parlare di media e varianza. La media (preparazione) nel nostro Ateneo e' piu' bassa ma la varianza e' maggiore quindi puo' capitare l'imbecille cosi' come la persona preparata, non c'e' filtro (e Fed II e' un Ateneo gigantesco, tra i primi in Europa per numero di studenti).
Dovresti valutare il top percentile, in quel caso allora la differenza e' quasi nulla (P.S. Ho parlato di LSE non per selection bias, semplicemente e' il centro che tengo in considerazione come prospettiva futura).


Per il resto mi sembra sempre la solita aporia italica: quando si scrive in altri posti tipo la bacheca di Michele Boldrin o simili si fanno i pundit internazionali fustigatori dei costumi italici, qui invece che funziona tutto bene e ci manca solo un Don Milani per endovena.

Sarà che io mi faccio influenzare dal fatto che ho frequentato un liceo che è la peggiore fogna d'italia dal quale sono uscito più ignorante di quando c'ero entrato 5 anni prima, impresa quasi impossibile, come entrare nel mercato assicurativo italiano e perdere soldi( ok lo so, i ligresti ci sono riusciti ma non fanno testo).


No, ma le cazzate evidenti si contestano.
I licei sono pieni di ideologia? Vero e fanno anche abbastanza schifo (ho fatto 3 anni con una professoressa fissata di gender studies), sono hegeliani/marxisti e blah blah e chiusi verso tutto il resto?
Falso, falsissimo. Sostenere che la scuola italiana abbia un'impostazione hegeliana non significa sostenerne la chiusura verso realta' diverse da quella di Stoccarda.
Sono i programmi ad essere obsoleti e l'organizzazione ad essere pessima, Hegel (che per certi versi e' raccapricciante) non e' la causa di questo sfascio, capiamo i problemi e scindiamone le componenti prima di approcciarli, qua si confonde la logistica con la sostanza, la forma con il contenuto. E' la forma che nel sistema italiano fa cagare, che il contenuto faccia schifo e' solo l'effetto, che mi vengano a contestare una componente minoritaria della questione quando ci sono vizi molto piu' grossi fa ridere, anzi ti diro' che mi porta a pensare che sia proprio il mio interlocutore a voler fare politica.
Non era certamente Croce ad impedire alla mia professoressa di Fisica di fare il suo lavoro, semmai era l'assenza di un laboratorio (pisicchio si e' diplomato nello stesso liceo, quindi puo' confermare).
Sono valutazioni che non entrano nei vari test pisa (e su questo forum siamo stati giusto in quattro gatti a far notare quanto facessimo schifo noi italiani, anche a costo di una doccia nel buonismo degli altri)ne' vengono calcolate nelle penose performances di noi studenti meridionali.
Non era tanto Croce ad ostacolarmi nella fruizione della lezione di chimica quanto la circostanza di essere 33 persone in una classe.
Non e' stato Marx a non farmi andare in Cile (avevamo vinto un concorso dell'ESA) ma la mancanza di fondi che nel frattempo venivano destinati alle private (quelle dei preti, perche' quando parli della scuola finlandese mi pare tu stia sottacendo che in Italia la scuola privata e' quasi tutta nelle mani dei Cattolici).
Non era l'insegnante a non voler impartire lezioni diverse dal nozionismo, era la necessita' dovuta alla mancanza di alternative. Io ho studiato informatica programmando in Pascal su una macchina windows 3.1 quando il resto del mondo usava Linux e programmava in C++.
Di queste cose nell'articolo del giovanotto bocconiano non v'e' menzione.

E torniamo ai filosofi.

Hegel si affronta nell'ultimo anno, probabilmente e' tuttora sconosciuto a meta' della mia classe, a Marx si dedica qualche paginetta, quella pesante e' l'iniezione di Socrate/Aristotele/Platone/Tommaso/Spinoza/Kant. L'autore di quell'articolo ha fatto astrazione del proprio caso e l'ha resa statistica, e' irrispettoso e ascientifico, le affermazioni si provano (e gli autori di quel blog li conosco, alcuni sono anche ragazzi simpaticissimi che si spendono per nfA, altri invece sono un vero dildo nel culo). Tra l'altro se si combatte l'ideologia non puoi certamente pretendere di sostituirla con - guarda caso - un'altra ma di colore opposto.

In subordine.
L'autore dell'articolo contesta il mancato insegnamento di Hayek. Posto che Hayek piace anche a me, ci arriviamo a capire che i programmi devono per forza di cosa essere sintetici e non e' sempre possibile inserire tutto? Nemmeno Keynes,Pareto, Stiglitz o Friedman sono parte del programma liceale, eppure non mi pare l'autore dell'articolo si sia indignato, chiamiamo le cose con il loro nome, il tipo (che e' delle nostre zone) si e' incazzato perche' a scuola non si fa quello che piace a lui. Bella scoperta, la scuola nasce come istituzione di STATO, grazie al cazzo che ci mettano cio' che ritengano maggiormente rilevante dal profilo politico, l'influenza di Hayek e' stata minore di altri, non e' lesa maesta'. Io avrei preferito Atlas shrugged ai Promessi Sposi, non era fattibile, l'ho dovuto leggere nel tempo libero, pazienza, non ho scritto alcun articolo piccato al riguardo.

La scuola ha problemi? L'ho scritto sopra, i licei separati dalle scuole professionali che sono diventate dei ghetti, gli insegnati poco motivati e poco controllati, gli studenti scemi come la pece, ci sono anche i programmi vecchi, accidenti se e' vero, ci sono i gruppi di potere cattivi? Concordo al 100%, e allora perche' mi scrivi una puttanata retorica sui professori cattivi quando questi ultimi non sono che l'ultima ruota del carro?

P.S. Non Michele, ma qualche altro heavy poster di nFA legge questo forum. Al limite aggiungimi, sempre che tu non abbia preso un granchio. [SM=g2725401]


P.P.S <<Nella mia voglio solo i migliori>>, altrimenti sarebbe stato un preside confuso.


Spero di poter consentire ai miei figli di studiare all'estero (ove fossero capaci e meritevoli, altrimenti sticazzi).

In Italia, se dovessi suggerire una facoltà di economia, sarebbe comunque la Bocconi. E' importante trovare un lavoro e campare, a prescindere dalla sintassi e dalla spocchia.



Non lo so, Bocconi e' reticente nel diffondere i dati sul placement degli ultimi 3 anni, il mercato e' un po' saturo e viste le statistiche di Almalaurea che li danno a 1200 euro netti al mese, ci andrei un po' con le molle. Bocconi costa 9000 euro all'anno, Edimburgo ne costa 3000. Io scelgo UK e poi USA, ai miei figli (dovessero essercene) imporro' quello. Alla fine saran cazzi loro. [SM=g2725401]



[Modificato da ObbligazioneNaturale 29/06/2012 03:19]
Email Scheda Utente
Post: 2.510
Post: 2.510
Utente Veteran
OFFLINE
29/06/2012 04:23
 
Quota

Re: Re: Re:
[QUOTE:118015198=ObbligazioneNaturale, 6/29/2012 2:21 A

P.S. Non Michele, ma qualche altro heavy poster di nFA legge questo forum. Al limite aggiungimi, sempre che tu non abbia preso un granchio. [SM=g2725401]


P.P.S <<Nella mia voglio solo i migliori>>, altrimenti sarebbe stato un preside confuso.


Spero di poter consentire ai miei figli di studiare all'estero (ove fossero capaci e meritevoli, altrimenti sticazzi).

In Italia, se dovessi suggerire una facoltà di economia, sarebbe comunque la Bocconi. E' importante trovare un lavoro e campare, a prescindere dalla sintassi e dalla spocchia.



Non lo so, Bocconi e' reticente nel diffondere i dati sul placement degli ultimi 3 anni, il mercato e' un po' saturo e viste le statistiche di Almalaurea che li danno a 1200 euro netti al mese, ci andrei un po' con le molle. Bocconi costa 9000 euro all'anno, Edimburgo ne costa 3000. Io scelgo UK e poi USA, ai miei figli (dovessero essercene) imporro' quello. Alla fine saran cazzi loro. [SM=g2725401]







Ahe...intendevo dire che il confronto andrebbe limitato agli atenei italiani.

Se il neolaureato bocconiano guadagna 1200 mi chiedo quello che esce da economia alla Federico II quanto guadagni.Non conosco le statistiche ma temo che, in media, si puzzi di fame.

Eppoi sui licei mi pare che vi stiate segando un pò troppo...

Ma quale Hegel...ma quale Croce... la mia prof. di filosofia non parlava bene l'italiano, quello di italiano passava gran parte del tempo a giocare al fantacalcio con due o tre compagni di classe...

Email Scheda Utente
Post: 405
Post: 405
Utente Senior
OFFLINE
29/06/2012 04:43
 
Quota

Si', Ci'. Tutto quello che vuoi tu. Ma quando valuti dove studiare la prima cosa che verifichi e' il costo.
Io Bocconi l'ho scartata perche' non avevo i soldi, anche con la borsa, non potevo permettermi di vivere a Milano senza lavorare, e che lavoro avrei trovato per mantenermi? Per l'affitto mi chiesero 500 euro al mese (6 anni fa). Come la penso lo sai. Quei soldi li ho risparmiati, mi faccio un mutuo e studiero' in una scuola "veramente" importante, tanto anche con la laurea in Bocconi (finanza) avrei fatto ben poco, per come sono fatto io sempre a studiare mi sarei rimesso.

A Napoli economia non mi piaceva e quindi sono finito a Giurisprudenza (la mole di lavoro ti garantisce una certa elasticita' e certe materie sono utili). Detto questo: viviamo in Europa, il ragionamento come minimo deve essere continentale e non limitarsi alla semplice penisola. Se hai i soldi per mandare tuo figlio in Bocconi allora puoi permetterti di mandarlo a Cambridge, a questo punto meglio la seconda no? Tanto con 1200 euro al mese quando ne hai spesi 45mila solo di tasse non ci fai granche', anzi, saro' volgare, e' un'inculata pazzesca.

Dal mio punto di vista poco cambia tra essere il top in Bocconi e il top in Fed II, tanto sempre un titolo piu' blasonato dovro' prendere, insomma il sangue versato tra studio ed internships non me lo toglie nessuno.

Concedo qualche metro, la Bocconi ti fa laureare prima ed ha una serie di relazioni con il mondo del lavoro che garantiscono un profilo di internazionalizzazione ai vari curricula, tutto cio' gia' dall'iscrizione. Dalle internships agli scambi per passare ai vari test (GMAT, TOEFL) e alla competizione interna. Leggi un curriculum di un Bocconiano, scambio di qua, scambio di la', competizione questa, competizione quella, summer position e internship, summer school e cazziemazzi vari e tanta altra fuffa. Tutta roba impressionante per carita', ma perche' devo spendere 45mila euro in Bocconi quando con meno impegno economico e meno tempo faccio cose piu' impressionanti in UK? Non capisco il punto.


Toh, dal mio punto di vista.
Io e' vero che mi laureo in ritardo, ed infatti a Napoli e Padova ti rompono il culo sulle scemenze quando potrebbero sintetizzare tutto in 15 esami e 4 anni, pero' questi quasi due anni in piu' ho lavorato, cosi' come ho lavorato nei 5 anni precedenti, tutto pagando tasse bassissime, insomma a livello di utilita' non so chi sia andato peggio. Capisco se uno non volesse specializzarsi oltre e volesse lavorare sin da subito, ma voglio dire, io a 30 anni prospetto un bel MBA, tu a 30 anni hai mollato tutto e ti sei rimesso a studiare. Stare fermo ed adagiarmi non e' proprio un desiderio. Abbastanza sticazzi di Milano quando devo competere con gente da tutto il globo ed i soldi son pochi.
[Modificato da ObbligazioneNaturale 29/06/2012 04:52]
Email Scheda Utente
Post: 2.511
Post: 2.511
Utente Veteran
OFFLINE
29/06/2012 07:37
 
Quota

Re:
ObbligazioneNaturale, 6/29/2012 4:43 AM:

QUOTE]


Non ci siamo capiti.

Sono d'accordo su tutto. Solo, visto che hai criticato un bocconiano (che ripeto, non conosco), puntualizzavo che presumibilmente costui e' messo meno peggio della media IN ITALIA. Alza la testa dal sole24ore e guardati in giro. Non siamo messi benissimo.

Quanto agli studi all'estero, i soldi sono solo uno dei fattori.

Molti non vogliono andarsene. Vogliono restare a casa da mamma'. E non li biasimo. Altri non hanno semplicemente i requisiti.

Potrei citarti due esempi di persone che annegano letteralmente nei soldi ma che sono state costrette a scegliersi due universita' inglesi che non trovi manco nell'ottava pagina dei ranking.
Email Scheda Utente
Post: 4.124
Post: 4.122
Utente Master
OFFLINE
01/07/2012 16:10
 
Quota

un bocconiano non guadagna in media 1200 euro mensili...per uno stipendio così relativamente "misero" nessuno spenderebbe migliaia di euro all'anno per mandare i propri figli a Milano..informatevi bene...la bocconi non è facile come università..io conosco persone che la frequentano....e se non ti laurei entro un tot di anni ti cacciano quasi perchè non ti ritengono un elemento capace ed efficiente per il mondo del lavoro.. [SM=g10353]
cmq il discorso sui licei è cosi generalizzante...ma dove avete studiato?solo io mi sono trovata bene alle superiori?
[Modificato da cucciolottastupenda 01/07/2012 16:11]
Email Scheda Utente
Post: 308
Post: 308
Utente Senior
OFFLINE
01/07/2012 16:18
 
Quota

Re:
cucciolottastupenda, 01/07/2012 16.10:

un bocconiano non guadagna in media 1200 euro mensili...per uno stipendio così relativamente "misero" nessuno spenderebbe migliaia di euro all'anno per mandare i propri figli a Milano..informatevi bene...la bocconi non è facile come università..io conosco persone che la frequentano....e se non ti laurei entro un tot di anni ti cacciano quasi perchè non ti ritengono un elemento capace ed efficiente per il mondo del lavoro.. [SM=g10353]



Gli amici andati alla bocconi non hanno avuto grandi problemi pur non essendo propriamente delle cime.
Personalmente ho notato che sono presenti alcuni insegnamenti più ostici degli altri,ma nulla di trascendentale.
Da non sottovalutare il fatto che tutti fanno l'erasmus e così si liberano di esami scomodi
[SM=x43804]
Nota positiva dei "soldi spesi dal papi" : integrazione pressocchè immediata nel mondo del lavoro.

[Modificato da connormaclaud 01/07/2012 16:19]
Email Scheda Utente
Post: 5.499
Post: 5.488
Utente Master
Moderatore
OFFLINE
02/07/2012 12:11
 
Quota

Credo siate andati fuori traccia :)

Non si parla della Bocconi, ma dei licei italiani. Non credo che la Bocconi sia necessariamente superiore alle altre, ma è probabile che fornisce più mezzi e strumenti a chi ha la possibilità di pagare. Tuttavia credo che il nodo sia un altro. Andare alla Bocconi o all'estero, cioè in un'università che garantisca le competenze necessarie per lavorare e guadagnare, è un privilegio per ricchi. Questa è ingiustizia sociale. In pratica nell'articolo si spiega come la scuola per tutti sia una stupidaggine assoluta. In realtà la scuola pubblica oggi garantisce il pezzo di carta a tutti, ma lascia alla capacità economica delle famiglie di provenienza il compito di dare gli strumenti per entrare nel mondo del lavoro.
Giddens parla di capitale sociale, economico e familiare. Ora il compito dello Stato sarebbe quello di fornire gli strumenti per avere pari condizioni di partenza ed annullare i gap di capitale tra studenti meritevoli.
Non possiamo tollerare che solo i figli dei ricchi abbiano diritto a ritrovarsi in posizioni economicamente valide. Non è giusto!

Purtroppo non condivido il discorso di Obbligazione sui fondi alla scuola pubblica, così come penso che il problema non sia solo dei programmi ma anche e soprattutto degli insegnanti.
I soldi ci sono, ma vengono spesi male, anzi malissimo. Lavoro da anni in progetti pon e faccio ripetizioni a ragazzi del liceo. Per esperienza diretta posso dire che professori seri non ce ne sono (ce ne sono pochissimi). L'idea di fondo è che il professore buono non boccia, che bocciare è sbagliato e diseducativo.
La scuola si regge sulla buona volontà di alcuni docenti illuminati che vogliono lavorare e continuare a studiare. Tuttavia è troppo poco ed è assolutamente ingiusto nei confronti di quegli studenti che non hanno la fortuna di trovarsi quei professori.
Il problema di fondo è non ritenere un problema i risultati catastrofici delle prove invalsi. Spesso i professori alterano i risultati perché altrimenti non possono dare la licenza media. Uno studente, che non sa scrivere in italiano o non conosce le basi della matematica, è condannato alla morte lavorativa e sociale. I professori sono i principali responsabili impuniti di questa situazione. Non c'è volontà di migliorarsi e di approfondire. In alcune scuole si spendono soldi per il bar ma non per i laboratori, in altre i laboratori ci sono, ma non vengono usati. Non parliamo di progetti assurdi come arrampicata sugli alberi o teatro (rigorosamente in napoletano in scuole di periferia). In realtà servirebbero progetti per insegnare a scrivere e parlare. Inoltre esistono solo progetti di recupero e non di valorizzazione del merito. Esistono scuole serali con uno studente solo e 13 professori che prendono il caffè. Quanti soldi in più deve avere la scuola pubblica se poi li spende così?
Non è la scuola privata a togliere risorse alla pubblica, perché i soldi vengono gestiti male. Non è lo sfruttamento estensivo delle risorse che garantisce la qualità. Fin quando non esisteranno metodi di scelta, di selezione e di differenziazione, i soldi saranno spesi sempre male, perché ci saranno solo programmi di arrampicata sugli alberi o cose simili.
La maggior parte dei professori non conosce la propria materia se non per sommi capi. Sono lì perché quei posti sono stati regalati dai partiti ai loro fedelissimi. Ovviamente non voglio generalizzare, ma nella maggior parte dei casi è così. Infatti appena si propone qualche sistema di valutazione del merito dei professori i sindacati partono con difese corporative.
In ogni caso il punto centrale è sempre uno: la libertà. Ogni studente dovrebbe avere la possibilità di scegliere dove andare, cosa studiare e con chi. Non possiamo sperare che qualche docente illuminato formi qualche studente più capace. Non è giusto condannare al lavoro dei padri anche i figli.
Email Scheda Utente
Post: 5.500
Post: 5.489
Utente Master
Moderatore
OFFLINE
02/07/2012 12:20
 
Quota

Aggiungo:
I professori sono strapagati.. poi dici non ci sono le risorse?

Un docente guadagna tra i 1500 - 2000€ al mese in base all'anzianità di servizio (ovviamente mai per meriti o quantità di lavoro svolto).
Lavora circa 18 ore settimanali !!!!
I giorni di didattica sono 200... nei restanti 165 cosa fa? Quasi sempre vacanza. Hanno un mese di ferie a scelta tra luglio ed agosto. Tuttavia indipendentemente dalla scelta in entrambi i mesi non vanno a scuola. continuo?
Email Scheda Utente
Post: 310
Post: 310
Utente Senior
OFFLINE
02/07/2012 13:27
 
Quota

Il nodo cruciale a mio modesto parere è una selezione più approfondita e,in servizio, un controllo reale del corpo docenti.
L'istruzione (compresa quelle universitaria) va distrutta e rifondata se ,oltre ad uno strumento d'istruzione teorica,si vuole dare agli studenti un mezzo pratico per farsi strada nel mondo del lavoro.
Un studio maggiormente settoriale è necessario per adeguarsi agli standard anglosassoni e del resto del mondo.
Il sistema scuola è vetusto, la mediocrità di alcuni influisce sui singoli,non sull'apparato.
Nell'istruzione latita l'etica professionale,c'è sempre qualcuno più uguale degli altri,altro che aiuti a destra e manca.


La meritocrazia nell'istruzione è un falso problema in quanto la carenza di pecunia può sì essere colmata dall'intervento correttivo statale,ma quando si tratta di LAVORO è solo uno specchietto per le allodole per riempire qualche spazio di giornale o le vuote chiacchiere di qualche politicante.
In tutto il mondo chi ha la possibilità di far subentrare la prole (o gli "amici") in un'impresa già avviata non si fa scrupoli.
Solo moltiplicando le specializzazioni e ponendo limiti iniziali alla prosecuzione di un percorso di studi (nelle università il famoso numero chiuso) si può dare una speranza futura.
IMHO

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:39. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com