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Una replica a un'intervista di Biagio De Giovanni al Corriere del Mezzogiorno del 6 maggio

Ultimo Aggiornamento: 10/05/2012 21:56
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10/05/2012 00:18
 
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Premetto che non intendo fare da professorino a nessuno, in primis perché non ne ho le competenze e poi non riesco a capire perché non si possa parlare semplicemente di idee.
In ogni caso non credo che il neoliberismo di alcuni di noi sia una fede. Può darsi che sia anche l'idea più sbagliata in circolazione, ma non vedo perché debba essere considerata una fede. E' un'idea che vale come le altre, soggetta a critiche e a valutazioni. Praticamente è come se dicessimo che il giudice o il giurista di fronte alle norme compiono atti di fede.

A me sembra comunque che si parta da un assunto indimostrato e da un'etichetta affibbiata e non guadagnata, cioè che il neoliberismo pensa solo a lasciare morti e feriti sul campo immolati all'altare della ricchezza. Il neoliberismo è una teoria economica che NON postula di arricchire alcuni a danno dei più. NON usa l'espressione di darwinismo economico. Semplicemente nega che le politiche della cd. giustizia sociale siano realmente utili a migliorare le condizioni di vita delle persone. Hayek lo dice espressamente e mai mi sembra dica: lasciamo i poveri a morir di fame. Il discorso è semplicemente concentrato sull'idea che il benessere nasce da altre dinamiche che non sono quelle assistenziali e che spesso coincidono con l'interesse individuale. NON si dice mai che quell'interesse individuale debba violare le regole, perché un altro mito da sfatare è che il neoliberismo sia assenza di regole. La differenza metaforicamente è tra un semaforo ed una rotonda. Chi mai direbbe che una rotonda non è una regola? L'economia è una scienza triste perché gli uomini nel loro quotidiano sono guidati dall'interesse privato, ma mica significa essere cattivi. Quando sceglie una polizza assicurativa, un abbonamento telefonico, un caffè lo fa chiedendosi se sta facendo del bene o valutando la sua convenienza? Si domanda se l'assicuratore sta fallendo o valuta il prezzo ed altri vantaggi collaterali come vicinanza, rapporto pluriennale, etc...? Insomma sarebbe anche impossibile spendere il denaro in base alla necessità di solidarietà.
L'esempio della banche è sbagliato. Forse ha rapporti cordiali con il direttore perché è in attivo. La mia esperienza di vita mi ha insegnato che il personale delle banche (perfino la cd. banca etica, che coraggio a chiamarsi così!) vive una sorta di immedesimazione organica tra interessi dell'istituto e la loro persona.

Rispondo alla sua domanda con le parole di Sturzo:

Difendere la libertà economica come si difende la libertà politica, perché l'una non può esistere senza l'altra; fare per la libertà economica anche il sacrificio dei propri privilegi; riconquistare la libertà economica nello spirito del vantaggio comune di tutte le categorie produttive; non avere paura della libertà, se questa comporta rischi ed obbliga ad assumere responsabilità; sono questi i doveri dell'ora


Inoltre le domando:
chi (nomi e cognomi alla mano) oggi potrebbe garantire l'intervento equilibratore che lei auspica? Dopo decenni di politica italiana non le viene il dubbio che a furia di interventi regolatori, equilibratori e portatori di giustizia sociale qualcosa non sia andata come doveva? Non può essere che il metodo sia un po' sbagliato? Secondo me rischiamo di fare un po' come i moderni comunisti che per difendere il comunismo dicono che una volta è colpa di stalin, un'altra di mao, un'altra ancora di Breznev e così via... Insomma è sempre colpa degli uomini, ma l'idea è sempre e comunque giusta.

@Juan: strana sensibilità la tua.. comunque se ti senti offeso per così poco, puoi sempre rivolgerti all'amministratore del forum. Non mi sembra che prima di te qualcuno di noi si fosse lanciato in etichette, appellativi o giudizi umani. In ogni caso dispiace che il dissenso ti annoi o di offenda.

@neko: ho scritto fiumi di post. Puoi non condividere le mie parole, ma le vedove bianche sono andate a manifestare sotto l'agenzia delle entrate (come mai?) Parla con loro e racconta questa storia degli imprenditori evasori sapranno cosa risponderti. Mi raccomando raccontagli anche di quanto ti piace Equitalia.
Solitamente quelli che non arrivano a fine mese le tasse non le riescono a pagare e, ripeto, se le pagano e non arrivano a fine mese e non riescono a far mangiare i loro figli sono VERI CRIMINALI.
[Modificato da giusperito 10/05/2012 00:22]
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