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Salta la tariffa unica sulle assicurazioni il MSE reinterpreta il decreto.

Ultimo Aggiornamento: 07/05/2012 16:36
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26/04/2012 13:16
 
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Rc auto: salta tariffa unica, a Napoli +240% di Padova
Mse reinterpreta decreto liberalizzazioni, differenze legittime

ROMA- Salta la tariffa rc auto unica Nord-Sud per gli automobilisti virtuosi. Gli assicurati modello napoletani che, pur vivendo nella città a più alta sinistrosità d'Italia, riescono a evitare incidenti possono mettersi il cuore in pace. L'articolo del decreto liberalizzazioni che puntava a eliminare le enormi disparità di prezzo esistenti in Italia, dove tra Napoli e Padova ad esempio le differenze per la stessa tipologia di automobilista arrivano anche ad oltre il 240%, è stato infatti reinterpretato dal ministero dello Sviluppo economico, che ha ammesso come legittime le differenze tariffarie tra un territorio e l'altro. La legge recita che "per le classi di massimo sconto, a parità di condizioni soggettive e oggettive, ciascuna delle compagnie di assicurazione deve praticare identiche offerte". Una formulazione non troppo chiara per l'Isvap, che ha chiesto chiarimenti al ministero, ottenendo una risposta circostanziata ma che equivale però ad una sostanziale marcia indietro rispetto a quella che era apparsa come una salvifica tariffa unica.

Secondo la nota del Mse, un'interpretazione secondo cui a parità delle altre condizioni, sia pure se per i soli assicurati della migliore classe di merito, le imprese siano obbligate ad adottare tariffe assicurative identiche su tutto il territorio nazionale, con conseguente impedimento assoluto ad utilizzare il parametro della territorialità nell'analisi del rischio, risulterebbe in contrasto con il principio di libertà tariffaria affermato dalla normativa comunitaria.

Per questo "una ragionevole e legittima interpretazione della norma in oggetto dovrebbe includere nelle differenziazioni tariffarie, possibili anche per le classi di massimo sconto, quelle legate alle oggettive differenze delle condizioni di rischio rilevate nei singoli territori (frequenza dei sinistri, livello dei risarcimenti, ecc)". Un'interpretazione che però non è piaciuta ai consumatori e neanche al Pd. "Siamo di fronte ancora una volta alla volontà di non intervenire in un settore dove invece ce ne sarebbe proprio bisogno, alla luce di incrementi tariffari che solo nell'ultimo triennio sono arrivati al 32%, pari a 311 euro annui in più, e che negli ultimi 10 anni hanno invece subito impennate di circa il 100%", affermano Adusbef e Federconsumatori. "Non c'é che dire, - fa eco l'eurodeputato del Pd Andrea Cozzolino - aver fatto saltare dal testo delle liberalizzazioni la tariffa unica virtuosa per le rc auto è un'autentica vergogna". Anche perché le differenze ci sono e si vedono. Secondo un'indagine del portale SuperMoney, infatti, un medico 42/enne in prima classe di merito e senza incidenti negli ultimi 5 anni paga a Napoli oltre 1.000 euro, il 240% in più di un collega di Padova (310 euro) o di Milano (315 euro).
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28/04/2012 23:14
 
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una volta tanto che avevan fatto una cosa buona per eliminare quest'ingiustizia perpetrata da anni dalle assicurazioni a nostro danno...praticamente torniamo al punto di partenza.
Assicurazioni ladre e parlamento e governo ignavi! [SM=g2725302]


Martin Niemoller :
Quando i nazisti vennero per i comunisti, | Io restai in silenzio; | Non ero comunista. || Quando rinchiusero i socialdemocratici, | Rimasi in silenzio; | Non ero un socialdemocratico. || Quando vennero per i sindacalisti, | Io non feci sentire la mia voce; | Non ero un sindacalista. || Quando vennero per gli ebrei, | Rimasi in silenzio; | Non ero un ebreo. || Quando vennero per me,
Non era più rimasto nessuno che potesse far sentire la mia voce.



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29/04/2012 04:11
 
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Ancora una volta questo Governo dimostra di fare tante chiacchiere ma è subito pronto a ritrattare e piegarsi agli interessi delle lobby.
Praticamente sono stati stangati tutti, a patto che rientrino nella categoria della "povera gente".
Lacrime e sangue solo per i ceti minori, e tante chiacchiere sistematicamente disattese sui provvedimenti che avrebbero creato un po' di equità sociale.
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30/04/2012 09:22
 
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è vero ciò che dici. A dispetto di tanti bei proclami (intendo quelli sulel liberalizzazioni che mi piacevano tanto) questo governo si è sempre piegato alle lobbies, scaricando il peso della crisi sulle stesse persone



Martin Niemoller :
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30/04/2012 13:37
 
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Non riuscirò mai a capire la mentalità italica secondo la quale se una legge interviene sulle tariffe delle assicurazioni è un intervento di equità sociale, mentre se interviene sulle tariffe degli avvocati svilisce la dignità della professione.

Non capisco però dove sta il danno, visto che la legge parlava di parità di condizioni soggettive e oggettive, mi sembra chiaro che i profili di rischio a napoli e padova non saranno mai uguali, almeno a breve. Le assicurazioni si accollano un rischio, più alto è il rischio più alto è il premio e a napoli il rischio è il triplo di quello di padova.

Per far scendere i prezzi non si può ricorrere ad interventi sovietici sulle tariffe, ma bisogna aumentare la concorrenza nel settore(questo è quello che monti non ha fatto) e applicare seri meccanismi anti truffa.




[Modificato da trixam 30/04/2012 13:38]
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30/04/2012 13:55
 
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Re:
trixam, 30/04/2012 13.37:

Non riuscirò mai a capire la mentalità italica secondo la quale se una legge interviene sulle tariffe delle assicurazioni è un intervento di equità sociale, mentre se interviene sulle tariffe degli avvocati svilisce la dignità della professione.


Io non l'ho mai detto. Sono per l'abolizione delle tariffe minime e massime per gli avvocati. Massima libertà e vediamo chi riesce a competere.

Non capisco però dove sta il danno, visto che la legge parlava di parità di condizioni soggettive e oggettive, mi sembra chiaro che i profili di rischio a napoli e padova non saranno mai uguali, almeno a breve. Le assicurazioni si accollano un rischio, più alto è il rischio più alto è il premio e a napoli il rischio è il triplo di quello di padova.


Ma non parliamo di tutte le classi, bensì soltanto di chi sta in classe di merito 1 e non fa incidenti da diversi anni. IN questo caso la norma avrebbe garantito equità per le persone oneste, le quali ogni anno,pur non avendo fatto incidenti, si vedono aumentare il premio e, nonostante chiedano preventivi a diverse assicurazioni, notano che i prezzi si sono allineati verso l'alto.


Per far scendere i prezzi non si può ricorrere ad interventi sovietici sulle tariffe, ma bisogna aumentare la concorrenza nel settore(questo è quello che monti non ha fatto) e applicare seri meccanismi anti truffa.

Sull'aumento della concorrenza mi trovi favorevole e soprattutto nel creare una banca dati coi nomi di assicurazioni, avvocati e testimoni in cause per incidenti stradali. Si stanerebbero tanti accordi sottobanco e finti incidenti.







Martin Niemoller :
Quando i nazisti vennero per i comunisti, | Io restai in silenzio; | Non ero comunista. || Quando rinchiusero i socialdemocratici, | Rimasi in silenzio; | Non ero un socialdemocratico. || Quando vennero per i sindacalisti, | Io non feci sentire la mia voce; | Non ero un sindacalista. || Quando vennero per gli ebrei, | Rimasi in silenzio; | Non ero un ebreo. || Quando vennero per me,
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30/04/2012 16:56
 
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Angel, condizioni oggettive si riferisce chiaramente alla zona in cui uno vive ed è correlato al fatto che le politiche di rischio non vengono fatte su base soggettive, ma in relazione all'aggregato in cui ci si trova ad operare. Tu prendi un rischio singolo, lo inserisci in un pacchetto aggregato e fai media.

Se il medico napoletano vive in un palazzo dove i vicini hanno fatto un paio di sinistri a testa questo si ripercuote anche su di lui perché tutti questi sinistri, di cui la metà è falsa, si ripercuotono sul coefficiente di calcolo del rischio che determina le tariffe.
Può non essere giusto da un punto di vista singolo, ma ha senso da un punto di gestione, dato che le svalutazioni di assett in bilancio si fanno per comparto e non per classi di assicurati.

Paradossalmente questa norma potrebbe avere un impatto opposto a quello desiderato, come avviene sempre quando si interviene sulle tariffe, inducendo le compagnie a rendere più omogenee le condizioni oggettive di Padova e Napoli alzando le tariffe a Padova per metterle in linea con quelle meridionali.

Il nostro mercato assicurativo è distorto e poco concorrenziale e la dichiarazione del deputato del pd mi fa un po' ridere visto che quel partito tramite il suo braccio assicurativo(unipol) controlla il 15% del mercato, quota destinata ad aumentare con il vergognoso affare Fonsai dove sono riusciti ad impedire addirittura a Warren Buffett di entare nel nostro mercato.
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30/04/2012 17:10
 
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Mi sembra difficile paragonare i cartelli delle assicurazioni, che pur essendo in 10.000 si accordano su tariffe massime e rialzi coordinati in barba all'antitrust, con le tariffe minime di un ordine professionale, in particolare di quello degli avvocati (o, più specificamente, visto che si parla di minime, degli esordienti nel mercato degli avvocati).
Alzare il numero degli appartenenti all'ordine in misura incontrollata (con università non a numero chiuso) e cancellare i minimi, vuol dire: cari amici, fatevi pure una bella concorrenza al ribasso, a chi svende maggiormente il proprio lavoro.

Parlare di maggioe concorrenza nel "mercato" degli avvocati, a chi emerge perché più bravo, mi fa ridere.
Sembra sempre che ci raccontiamo le favolette o usciamo dal fantastico mondo dei vispi teresi.
La concorrenza al ribasso sulle tariffe non farà altro che proletarizzare ancora di più la professione, che è diventata bitrattata con modalità oscene.

Poi, ovvio, se sei Supermario bros e ti procacci da solo (da solo eh, perché se vuoi il procacciatore devi dargli il 60-70% dei guadagni...che oramai il mercato medio si è già attestato sul 50 e 50 [SM=g2725400] ) incarichi in sequenza, allora puoi pure paragonare le lobbies delle assicurazioni a quelle dei praticanti avvocati...sempre per non uscire dal mondo di Pulcinella.

Tornando alle assicurazioni, la concorrenza ipotetica già c'è. Occorrerebbe quella reale. Quella reale si tradurrebbe in tariffe meno estorsive....toh! Siamo tornati al concetto iniziale... [SM=g2725401]
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30/04/2012 17:56
 
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Re:
Paperino!, 30/04/2012 17.10:

Mi sembra difficile paragonare i cartelli delle assicurazioni, che pur essendo in 10.000 si accordano su tariffe massime e rialzi coordinati in barba all'antitrust, con le tariffe minime di un ordine professionale, in particolare di quello degli avvocati (o, più specificamente, visto che si parla di minime, degli esordienti nel mercato degli avvocati).
Alzare il numero degli appartenenti all'ordine in misura incontrollata (con università non a numero chiuso) e cancellare i minimi, vuol dire: cari amici, fatevi pure una bella concorrenza al ribasso, a chi svende maggiormente il proprio lavoro.

Parlare di maggioe concorrenza nel "mercato" degli avvocati, a chi emerge perché più bravo, mi fa ridere.
Sembra sempre che ci raccontiamo le favolette o usciamo dal fantastico mondo dei vispi teresi.
La concorrenza al ribasso sulle tariffe non farà altro che proletarizzare ancora di più la professione, che è diventata bitrattata con modalità oscene.

Poi, ovvio, se sei Supermario bros e ti procacci da solo (da solo eh, perché se vuoi il procacciatore devi dargli il 60-70% dei guadagni...che oramai il mercato medio si è già attestato sul 50 e 50 [SM=g2725400] ) incarichi in sequenza, allora puoi pure paragonare le lobbies delle assicurazioni a quelle dei praticanti avvocati...sempre per non uscire dal mondo di Pulcinella.

Tornando alle assicurazioni, la concorrenza ipotetica già c'è. Occorrerebbe quella reale. Quella reale si tradurrebbe in tariffe meno estorsive....toh! Siamo tornati al concetto iniziale... [SM=g2725401]



Queste risposte sono sempre molto illuminanti. Non era per paragonare le tariffe delle due lobbies in questione, era per sottolineare il concetto che in Italia ci si lamenta sempre dello scandalo delle tariffe degli altri. Il resto della risposta è il solito armamentario che non capisco bene, forse perché non dedicandomi alla professione forense non ho la forma mentis adatta.
Potrei dire che non sta scritto nei dieci comandamenti che bisogna fare l'avvocato, che se le condizioni del mercato non soddisfano le aspettative singole bisogna dedicarsi ad altro e non chiedere leggi protezionistiche o numeri chiusi di stampo un po' fascista.
Chiedere che la propria retribuzione sia slegata dalla reale produttività(questo significa in termini grezzi la famosa dignità della professione) è l'ideologia della rendita.

Ma ritornando al punto, no la concorrenza non c'è. Se Warren Buffett non riesce ad entrare nel nostro mercato, non c'è concorrenza. Bisogna lavorare lì, non puntare a norme demagogiche e per farlo bisogna partire proprio dal regolatore, la ridicola Isvap, che andrebbe radicalmente riformata.

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01/05/2012 11:49
 
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Purtroppo agire sulle tariffe non produce mai nulla di valido, probabilmente si avrà un innalzamento delle tariffe a livello nazionale. Tuttavia le tariffe della prima classe sono ancora gestibili, mentre il problema è di chi si trova più giù mentre cerca di risalire.
Sinceramente non capisco che senso abbia distinguere per zone. Se sono in prima classe a Napoli significa che sono capace di guidare bene e senza incidenti come, se non di più, di un cittadino del nord. In realtà si dovrebbe distinguere solo sulla base delle classi di merito, altrimenti la stessa classe perde senso.
Un'altra assurdità è la differenza di prezzo tra auto assicurata da 5 anni e auto nuova.
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01/05/2012 14:42
 
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Assicurazioni ad personam. Chi ha la patente e guida si assicura!
Per chi è un nuovo patentato, periodo di affiancamento al nominativo di un'altra persona che funge anche da "garante della classe", e che assume su di sé il rischio di sinistri altrui, per lo meno sotto il profilo della variazione del premio e della discesa della posizione che si aveva in precedenza( insomma, la ratio è più o meno quella che ha ispirato la Bersani) .

Comunque si tenti di rigirare la frittata, anche gli eterni bastiàn contari dovranno ammettere che quello che si sta verificando in Italia e, soprattutto, al sud, è sciacallaggio vero e proprio.


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04/05/2012 04:53
 
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Perdonami Paperino, (scusa non riesco a quotare)

da una parte auspichi dignità per la professione di avvocato e dall'altra sembri fare riferimento al procacciamento di pratiche (grave illecito disciplinare nonchè gravissimo comportamento nei confronti del cliente).

Non capisco dove andiamo a parare con la dignità.
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04/05/2012 14:07
 
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Re:
.pisicchio., 04/05/2012 04.53:

Perdonami Paperino, (scusa non riesco a quotare)

da una parte auspichi dignità per la professione di avvocato e dall'altra sembri fare riferimento al procacciamento di pratiche (grave illecito disciplinare nonchè gravissimo comportamento nei confronti del cliente).

Non capisco dove andiamo a parare con la dignità.


Notai ma tacqui per correttezza. Paperino, guarda che ti contestano un articolo 19, ti sospendono e poi ti radiano senza passare dal via.

Formule come quella della dignita' professionale vengono utilizzate dai vecchi imbalsamati che ai figli lasceranno in eredita' qualche milioncino di euro al solo scopo di stroncare la concorrenza dei giovani avvocati. Difendeteli pure.
Personalmente preferisco di gran lunga il denaro, ma non voglio fare l'avvocato. [SM=g2725401]
[Modificato da ObbligazioneNaturale 04/05/2012 14:08]
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Re: Re:
ObbligazioneNaturale, 04/05/2012 14.07:


Notai ma tacqui per correttezza. Paperino, guarda che ti contestano un articolo 19, ti sospendono e poi ti radiano senza passare dal via.

Formule come quella della dignita' professionale vengono utilizzate dai vecchi imbalsamati che ai figli lasceranno in eredita' qualche milioncino di euro al solo scopo di stroncare la concorrenza dei giovani avvocati. Difendeteli pure.
Personalmente preferisco di gran lunga il denaro, ma non voglio fare l'avvocato. [SM=g2725401]




Premesso che non sono un avvocato, almeno non ancora, e che quindi non mi si può contestare personalmente alcun articolo, ho solo riportato quella che è una dinamica reale.
Dobbiamo raccontare cose teoriche, tutti ovattati nella bambagia, ben lontani dalla realtà in cui si troverà calato chiunque inizierà questa professione? Dobbiamo fare gli ipocriti?
Questa è la schifezza in cui siamo calati.
Si è creata una vera e propria categoria professionale, dei procacciatori, appunto, che tra agganci e conoscenze riescono ad intercettare - in molti settori, non certo più solo infortunistica - una enorme quantità di "pratiche".
Sono io ad avervela resa nota? E' una realtà che non conoscevate?

Per la situazione che si sta creando oggi, un avvocato che stia lì e non accetti rapporti con i procacciatori, a Napoli non lavora. Non un emergente, almeno. E' un dato reale.
Raccontiamoci pure che l'aumento del numero di avvocati crea maggiore concorrenza e quindi fa emergere i migliori. La verità è che le dinamiche di sopravvivenza e di sfruttamento che prendono vita, in situazioni del genere, diventano sempre più esplosive. E' un sistema deviato in cui il numero non crea concorrenza, ma solo dinamiche corrotte, tumorali, a chi svende di più. La professione e la dignità c'entrano poco e nulla con questo.


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Quoto Paperino: descrive purtroppo la realtà napoletana. A Trixam mi permetto - piuttosto che di obiettare - di chiedere una spiegazione: perché mai, se un tizio abita in un condominio dove ha la sfortuna che risiedano anche un paio di "trastulatori", però è un automobilista corretto, dovrebbe farsi una media tariffaria " a zona" che in concreto lo danneggia? Non sarebbe secondo lui possibile (io direi: doverosa) una valutazione ad personam, caso per caso, su classi di rischio, incidenti seri in cui si fosse stati coinvolti non volendolo, o che invece si fossero provocati, ecc...? Non svolgo la professione legale nel settore specifico, quindi perdonate la domanda, che credo peraltro non ingenua, bensì razionale. Condivido infine la proposta di un'anagrafe computerizzata coi nomi di avvocati, periti, soprattutto testimoni degli indidenti stradali. A proposito di quest'ultima categoria, mi è capitato di leggere di soggetti che, in un mese, sono testimoni anche di tre/quattro sinistri. O non hanno nulla da fare e stanno sempre in mezzo alla strada (in luoghi anche molto distanti tra loro, fra l'altro), o sono sfigati, o la cosa puzza
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Re:
(pollastro), 04/05/2012 16.20:

Quoto Paperino: descrive purtroppo la realtà napoletana. A Trixam mi permetto - piuttosto che di obiettare - di chiedere una spiegazione: perché mai, se un tizio abita in un condominio dove ha la sfortuna che risiedano anche un paio di "trastulatori", però è un automobilista corretto, dovrebbe farsi una media tariffaria " a zona" che in concreto lo danneggia? Non sarebbe secondo lui possibile (io direi: doverosa) una valutazione ad personam, caso per caso, su classi di rischio, incidenti seri in cui si fosse stati coinvolti non volendolo, o che invece si fossero provocati, ecc...? Non svolgo la professione legale nel settore specifico, quindi perdonate la domanda, che credo peraltro non ingenua, bensì razionale. Condivido infine la proposta di un'anagrafe computerizzata coi nomi di avvocati, periti, soprattutto testimoni degli indidenti stradali. A proposito di quest'ultima categoria, mi è capitato di leggere di soggetti che, in un mese, sono testimoni anche di tre/quattro sinistri. O non hanno nulla da fare e stanno sempre in mezzo alla strada (in luoghi anche molto distanti tra loro, fra l'altro), o sono sfigati, o la cosa puzza


No, i calcoli attuariali sono qualcosa di complesso e ben lontano dalla semplice lettura delle viscere di volatili.
Cio' che tu chiedi alla societa' di assicurazione e' che predisponga un ufficio studi che abbia cura di analizzare le vicende di ogni singolo assicurato, questo e' inattuabile da un punto di vista dei costi. Aggiungo che il risk smoothing lo si deve fare per forza di cose su un pool ampio ed in modo che l'impatto sia sostenibile, se venisse calcolato persona per persona, beh, nessuno offrirebbe assicurazioni visto che l'investimento sarebbe pari all'acquisto di terra bruciata. Quello che non capite e' che e' la compania a non doversi far fregare dall'assicurato e non l'opposto.

Tutto cio' e' al netto di considerazioni sulla scarsa concorrenzialita' del mercato italiano.
[Modificato da ObbligazioneNaturale 04/05/2012 16:40]
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05/05/2012 08:35
 
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Re: Re: Re:
Paperino!, 5/4/2012 3:37 PM:




Premesso che non sono un avvocato, almeno non ancora, e che quindi non mi si può contestare personalmente alcun articolo, ho solo riportato quella che è una dinamica reale.
Dobbiamo raccontare cose teoriche, tutti ovattati nella bambagia, ben lontani dalla realtà in cui si troverà calato chiunque inizierà questa professione? Dobbiamo fare gli ipocriti?
Questa è la schifezza in cui siamo calati.
Si è creata una vera e propria categoria professionale, dei procacciatori, appunto, che tra agganci e conoscenze riescono ad intercettare - in molti settori, non certo più solo infortunistica - una enorme quantità di "pratiche".
Sono io ad avervela resa nota? E' una realtà che non conoscevate?

Per la situazione che si sta creando oggi, un avvocato che stia lì e non accetti rapporti con i procacciatori, a Napoli non lavora. Non un emergente, almeno. E' un dato reale.
Raccontiamoci pure che l'aumento del numero di avvocati crea maggiore concorrenza e quindi fa emergere i migliori. La verità è che le dinamiche di sopravvivenza e di sfruttamento che prendono vita, in situazioni del genere, diventano sempre più esplosive. E' un sistema deviato in cui il numero non crea concorrenza, ma solo dinamiche corrotte, tumorali, a chi svende di più. La professione e la dignità c'entrano poco e nulla con questo.






In verità si applica anche ai praticanti. Ma non temere. Gli ordini non servono a nulla e non contestano nulla salvo casi davvero estremi. Si occupano di cose più interessanti tipo chiamare quelli che passano lo scritto per poi chiedere loro il voto.

Quanto al resto, il discorso rischierebbe di allargarsi inutilmente al sistema (università, disciplina delle professioni etc.). In parte condivido, in parte no.

I rapporti e le connessioni più o meno trasparenti fanno quasi sempre la differenza, a tutti i livelli. Il comune cittadino, così come l'a.d. della grande società, cercherà sempre di rivolgersi al professionista amico/conoscente/agganciato, che magari può rendergli il favore.

Con un piccolo caveat. Il cittadino che deve difendersi in una causa di infortunistica stradale probabilmente può andare anche dall'ultimo incapace. L'ammistratore che deve difendersi in una causa di responsabilità per illecito gestorio cercherà tra quelli bravi (e poi è chiaro che, tra questi, vincerà quello più agganciato). Credo sia lo stesso per il coniuge che si separa e teme di subire un pregiudizio ingiusto o anche per l'erede che ritiene non rispettati i propri diritti in una successione. Intendo dire che quando l'attivtà professionale diventa seria e importante per il cliente o richiede competenze particolari la cerchia dei concorrenti si riduce. Le tariffe minime o massime c'entrano davvero poco: non conferiscono alcuna dignità al ciuccio nè l'assenza di tariffe mortificherebbe quello bravo. Lo stesso principio mi pare applicabile in altri settori. Ad esempio se mio figlio si rompe i legamenti giocando a calcio mi cercherò lo specialista più bravo e affidabile. I rapporti e le connessioni avranno molta meno importanza. Così come minore importanza avrà la parcella dello specialista...

Non credo che l'abolizione delle tariffe cambierebbe molto (sono ben altre le necessità di un paese che fa precipitando...). Credo però che andrebbe nella direzione giusta.

E' vero che senza tariffe minime la banca strapperebbe parcelle molto basse per il recupero crediti (in verità già avviene) ma stai tranquillo che per le revocatorie o per le cause da responsabilità per intermediazione finanziaria si affiderebbe ad un professionista che giudica competente (se poi oltre ad essere competente è anche amico, meglio ancora... è il mondo, purtroppo).

Ti lascio uno spunto di riflessione (vedi link sotto). Domanda semplice: perchè questi di Solofra non si sono rivolti ad un loro amico di Solofra o quantomeno di Avellino? Possibile che non avessero un amico da rendere felice con una pratica così ricca?

http://www.diritto24.ilsole24ore.com/avvocatoAffari/dagliStudi/2011/12/rdl--partner-accanto-alle-imprese-del-distretto-conciario-di-solofra-per-la-realizzazione-del-contratto-di-rete.html

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.pisicchio., 05/05/2012 08.35:




In verità si applica anche ai praticanti. Ma non temere. Gli ordini non servono a nulla e non contestano nulla salvo casi davvero estremi. Si occupano di cose più interessanti tipo chiamare quelli che passano lo scritto per poi chiedere loro il voto.





Provo a ridirlo in altre parole, anche se è pressocché la terza volta.
Non sto tessendo le lodi del sistema attuale, né dicendo che sono felice dell'esistenza della categoria dei procacciatori, e nemmeno che ne ho 4-5 sotto il letto che mi portano le pratiche tutti i giorni.
Descrivevo semplicemente la realtà. La mia non era una confessione (e so 3), ma una semplice, amara riflessione sulle dinamiche che osservo.
Dunque, non mi può essere contestato personalmente alcun articolo, né come avvocato né come praticante, lo ribadisco di nuovo.

Riguardo il resto del discorso: è ovvio che su questioni importanti (solo private!!!) la capacità svolge ancora un ruolo, in percentuale. Tuttavia, questo non è un motivo per esser particolarmente allegri, nella misura in cui è abbastanza scontato che ci sia ancora un margine di concorrenza, quello che si contesta è il livello cui essa si è ridotto. Pretendere che la collusioni si attesti al 100%, alla totalità dei livelli, prima di asserire che il mercato è deviato ed occorrerebbe fare qualcosa, mi sembra molto riduttivo.
O forse, un po' snobisticamente, ci si disinteressa totalmente di tutto ciò che non è elite e studi-nomi già affermati da tempo.
Esiste una immissione nel mercato del lavoro che, se si parla di avvocatura, contiene oramai dinamiche che sono di puro sfruttamento, e dove le capacità non sono affatto un fattore scriminante.
Questa è una realtà, deviata, su cui fare qualcosa (e l'abolizione delle minime, che come tu stesso dici sarebbe irrilevante ai livelli più alti, agirebbe invece in maniera micidiale su quelli "più bassi", dando il colpo di grazia ad un ambiente che già vive oramai quasi esclusivamente di collusione e prostituzione professionale).
Quindi, a che pro auspicarla?
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05/05/2012 12:55
 
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Quoto nuovamente Paperino, avendo compreso benissimo che descrive la realtà e che non la pratica personalmente.
Condivido anche il pensiero di Pisicchio, con riferimento a questioni complesse: "Il cittadino che deve difendersi in una causa di infortunistica stradale probabilmente può andare anche dall'ultimo incapace. L'ammistratore che deve difendersi in una causa di responsabilità per illecito gestorio cercherà tra quelli bravi (e poi è chiaro che, tra questi, vincerà quello più agganciato). Credo sia lo stesso per il coniuge che si separa e teme di subire un pregiudizio ingiusto o anche per l'erede che ritiene non rispettati i propri diritti in una successione. Intendo dire che quando l'attività professionale diventa seria e importante per il cliente o richiede competenze particolari la cerchia dei concorrenti si riduce. Le tariffe minime o massime c'entrano davvero poco: non conferiscono alcuna dignità al ciuccio, né l'assenza di tariffe mortificherebbe quello bravo. Lo stesso principio mi pare applicabile in altri settori. Ad esempio se mio figlio si rompe i legamenti giocando a calcio, mi cercherò lo specialista più bravo e affidabile. I rapporti e le connessioni avranno molta meno importanza. Così come minore importanza avrà la parcella dello specialista..."
Quanto ad Obbligazione Naturale, ammetto di essere all'oscuro della materia dei calcoli attuariali, ma penso - scusandomi nuovamente per l'"ingenuità" - che, se è vero che ci sono molti assicurati che mirano a fregare le compagnie (figuriamoci, lo so bene e lo percepisco nettamente), è altrettanto indubitabile che nel rapporto, al momento di contrarre la polizza e poi di gestirne l'andamento, il cliente - pur ammesso che scelga con oculatezza la controparte - è il soggetto debole e che non può presumersi la malafede degli individui in modo sistematico, senza verificare in concreto, insisto, le situazioni. Una proposta: le associazioni a tutela di consumatori e utenti non potrebbero (in questo campo come in altri di erogazione di servizi) "spuntare" condizioni migliori per i loro aderenti e segnalare con una sorta di "bollino blu" le "spiagge più pulite", in altre parole le compagnie più affidabili e meno speculative? Così i pescecani - circolando le informazioni - andrebbero fuori mercato, o almeno riceverebbero molti fastidi e si dovrebbero adeguare. Sarebbe insomma questa non una class action a consuntivo, insomma, ma un'etichetta di eccellenza preventiva (salvo sempre verifica, continua,































prima e dopo, onde non dormano sugli allori). Credo insomma che - in una situazione di rapporti economici resi sperequati dalla presenza di poteri forti e contraenti deboli (l'assicurazione automobilistica è obbligatoria e i cartelli sempre in aggiato) - l'auto-organizzazione dei consumatori, espressione di una pratica di "democrazia attiva", potrebbe avviare un riequilibro. Storicamente i sindacati dei lavoratori hanno svlto appunto questa funzione
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06/05/2012 18:03
 
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Re:
(pollastro), 05/05/2012 12.55:



Una proposta: le associazioni a tutela di consumatori e utenti non potrebbero (in questo campo come in altri di erogazione di servizi) "spuntare" condizioni migliori per i loro aderenti e segnalare con una sorta di "bollino blu" le "spiagge più pulite", in altre parole le compagnie più affidabili e meno speculative? Così i pescecani - circolando le informazioni - andrebbero fuori mercato, o almeno riceverebbero molti fastidi e si dovrebbero adeguare. Sarebbe insomma questa non una class action a consuntivo, insomma, ma un'etichetta di eccellenza preventiva (salvo sempre verifica, continua,

prima e dopo, onde non dormano sugli allori). Credo insomma che - in una situazione di rapporti economici resi sperequati dalla presenza di poteri forti e contraenti deboli (l'assicurazione automobilistica è obbligatoria e i cartelli sempre in aggiato) - l'auto-organizzazione dei consumatori, espressione di una pratica di "democrazia attiva", potrebbe avviare un riequilibro. Storicamente i sindacati dei lavoratori hanno svlto appunto questa funzione




in realtà questa situazione già c'è. Le associazioni dei consumatori fanno degli accordi con alcune compagnie assicurative, ma a volte gli accordi sono carta straccia. A me è capitato di consultare un'associazione di consumatori la quale mi segnalava che l'assicurazione X avrebbe assicurato l'auto di mia madre per l'importo A.Ebbene, allorquando ho chiesto un preventivo online alla medesima compagnia l'importo è più che raddoppiato. Nonostante vari tentativi di ottenere spiegazioni per questa discrepanza ancora non le ho avute.
Quindi, o questi accordi valgono per tutta Italia tranne Napoli oppure si tratta di prezzi-civetta, un po' come le offerte a prezzo stracciato di Trenitalia.



Martin Niemoller :
Quando i nazisti vennero per i comunisti, | Io restai in silenzio; | Non ero comunista. || Quando rinchiusero i socialdemocratici, | Rimasi in silenzio; | Non ero un socialdemocratico. || Quando vennero per i sindacalisti, | Io non feci sentire la mia voce; | Non ero un sindacalista. || Quando vennero per gli ebrei, | Rimasi in silenzio; | Non ero un ebreo. || Quando vennero per me,
Non era più rimasto nessuno che potesse far sentire la mia voce.



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