“La nausea ha dato ragione a quanto affermava il suo autore Jean Paul Sartre,recensendo un romanzo di Faulkner:”I buoni romanzi finiscono per somigliare moltissimo ai fenomeni naturali;si dimentica il loro autore,li si accetta come pietre o alberi,perché ci sono,perché esistono”.
A oltre sessant’anni dalla sua pubblicazione,questo romanzo trasgressivo e ricchissimo ci restituisce il disagio della pace in agonia in Francia,nell’Europa,nel mondo,alla vigilia della Seconda guerra mondiale:il libro più libero di Sartre,il libro più disinteressato e più appassionato insieme.”
Premessa:avevo un pregiudizio dovuta all’infelice frase dell’autore sui gulag. Fine premessa.
Semplicemente bellissimo. Di non facile lettura,specie all’inizio,ma una volta capito il meccanismo tutto diventa più scorrevole. In linea di massima è più difficile da capire nel suo rapporto con la natura in senso stretto,mentre il rapporto con le altre persone,con la borghesia,è più comprensibile.
E’ incredibile come,dopo un po’,si arrivi a pensare”ma è quello che faccio e penso anche io!”.ovviamente non mi pongo a livello dell’autore,non credo nemmeno di essere un esistenzialista,tuttavia in alcune situazioni ho avuto come una sensazione di deja vù,come se gli stessi processi mentali li avessi fatti anche io.(mi riferisco al rapporto con la natura). Non vorrei sembrare dissacrante,ma credo che quando si è un pò brilli il rapporto che si ha con ciò che ci circonda può cambiare,ma non nel senso che siccome brillo non capisco più niente e l’ambiente si deforma;no è più la possibilità di aprire la mente a spazi mai accessibili,valutare diversamente la natura e la sua mancanza di coscienza. Non so se mi sono spiegato.
Da wiki: La Nausea è un romanzo senza trama, incentrato sulle riflessioni del protagonista: quest'ultimo finisce con il non accettare la mentalità degli abitanti di Bouville. Roquentin/Sartre disprezza l'ottimismo della borghesia provinciale, che tenta di nascondere la gratuità e l'assurdità dell'esistenza. Gli abitanti di Bouville sono convinti di dare un senso alto e nobile alla propria vita ritenendo che il mondo sia retto da Dio, ma Roquentin/Sartre ritiene tutto ciò una menzogna: solo con un impegno filosofico-letterario militante il protagonista potrà esistere veramente.
Allora per quanto riguarda la critica alla broghesia Sartre è semplicemente perfetto,basti leggere le pagine in cui lui entra nel museo dove sono esposti i quadri……magistrale!
E Anny e i suoi”momenti perfetti”?strepitoso!
Insomma un libro davvero stupendo che fa riflettere molto e credo i piani di lettura siano molti.
La domanda che mi ha ossessionato per tutto il libro e che continua a farlo anche ora è:quanto sono borghese?quanto lo sono i miei modi?il mio umanitarismo(pagine davvero bellissime)? Quanto sono,ogni giorno,inconsapevolmente borghese?
Insomma,la nausea,è uno di quei libri che ti restano dentro per parecchio tempo e che ti fanno sbattere la testa a forza di porti domande.
Descriverlo è davvero difficile credetemi;leggetelo e fatemi sapere!
I fratelli Karamazov
Il giocatore
I dèmoni
Delitto e castigo
Guerra e pace
Vita e destino
La paura dei barbari
Struggimento
Orgoglio e pregiudizio
Lamento di Portony
La cavalcata dei morti
I Vicerè
Hollywood crows
Il cimitero di Praga
Le città invisibili
Se una notte d'inverno un viaggiatore
Un mondo a parte
Gita al faro
I dolori del giovane Werther
Il teatro di Sabbath
Tifone
Cent'anni di solitudine
La camicia di ghiaccio
Ragazzi di vita
La caduta dei giganti
L'insostenibile leggerezza dell'essere
Il signore delle mosche
[Modificato da J.Rebus 14/02/2012 15:44]