ObbligazioneNaturale, 10/12/2011 18.10:
Non e' una questione di correttezza, e' un obbligo di stringenza dei tempi, negli studi dove la selezione del personale e' affidata ai collaboratori interni (e non ad headhunters, hr interno o agenzia di recruiting) il tempo non si spreca, e' naturale che si selezioni sulla base dell'ateneo di provenienza.
A volte non si va neanche oltre le prime due righe se un resume non colpisce.
Parliamoci francamente, le piccole universita' (private e non) si inseriscono in un mercato dove il fine e' il conseguimento del titolo, la preparazione passa in secondo piano. Al figlio dell'avvocato con lo studio avviato non serve essere preparato, occorre un pezzo di carta per ereditare lo studio di papa', idem per i cognomi illustri ai quali la carriera e' assicurata e che perderebbero tempo (5, ma in genere sono piu' di sei) in una pubblica seria senza nemmeno la garanzia di un 110.
E nel futuro si prevede non ci sia neanche piu' lo scoglio del pezzo di carta.
Forse non è chiaro ciò che intendo: non è in discussione la sostanza del discorso. Sono perfettamente in linea con l'ordine di idee qui espresso. E se io fossi delegato all'assunzione di personale in un'azienza od uno studio, ovvio che sceglierei in base a dei requisiti quali l'ateneo ed il voto( per una quesione di tempi etc..etc..).
Ma non ci piscerei sopra...
Tutto qui :)