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Elezioni in Egitto

Ultimo Aggiornamento: 03/12/2011 13:44
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29/11/2011 10:41
 
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CAIRO - Una vittoria del gruppo degli islamisti, principalmente del partito “Libertà e giustizia” che fa capo ai Fratelli Musulmani, seguito – in una percentuale più ridotta ma significativa – dal partito Nour (la ‘luce’) dei salafiti. Questo è il risultato del primo sondaggio secondo il noto quotidiano egiziano Rose El Youseff. Il gruppo degli islamisti ha dunque battuto, non si conoscono ancora le percentuali precise, il gruppo dei liberali che si riuniscono principalmente sotto il blocco “El Kotla El Masria”. Quest’ultima e’ una coalizione di forze liberali, guidata dal Partito degli Egiziani Liberali. Quest’ultimo fondato dal miliardario uomo d’affari Naguib Sawiris.

Questo voto, che porterà a scegliere 498 deputati, è solo la prima tappa di un lungo calendario elettorale che durerà fino al 2012 quando si terranno le elezioni presidenziali. Sono chiamati al voto le città principali dell’Egitto tra cui Il Cairo, Alessandria, Assiut, Port Said e Luxor. Oltre 50 partiti politici, insieme a migliaia di candidati che corrono come indipendenti.

«Sembra che “Freedom and justice” otterrà la maggior parte dei seggi», dice Bassem Abass, uno dei giornalisti del quotidiano Rose El Youseff, anche lui in fila per andare a votare. «Bisogna aspettare, la fine della giornata – continua il giornalista egiziano – visto che si può votare fino alle 21. La decisione è stata presa dal Consiglio superiore delle forze armate (Scaf), considerata l’alta affluenza dei cittadini alle urne».
Un dato però è certo: i cittadini egiziani chiamati a votare hanno risposto in modo massiccio e si sono messi in fila fin dalle prime ore della mattina.

Alle 8, quando sono iniziate le operazioni di voto, almeno mille persone stavano già aspettando in coda all’ingresso di un seggio nel quartiere centrale di Zamalek al Cairo. Uomini, giovani e anziani, e tantissime donne si sono presentati alle urne e il numero più elevato di donne è stato registrato proprio nel seggio del Zamalek, il quartiere più ricco del Cairo. Anche alle 13, a cinque ore dall’apertura dei seggi, la fila era lunga circa 800 metri. Ci sono anziani che si portano addirittura gli sgabelli da casa, sapendo che dovranno rimanere in coda per diverse ore.


Un ragazzo mostra il dito segnato dall’inchiostro dopo il voto (Afp)

In un altro quartire non lontano dal centro, a Shobra, popolato per lo più da copti e dalla classe della media della borghesia egiziana, un ragazzo dice: «Sono in fila da tre ore, ma non me ne andrò. Voglio votare, comunque andrà l’Egitto deve voltare pagina». Alla domanda se la vittoria schiacciante del gruppo dei fratelli musulmani possa danneggiare o indebolire la protesta di piazza Tahrir, il giovane risponde «l’Egitto non è solo piazza Tahrir, voi occidentali dovete capire che c’è una realtà, fatta di migliaia di persone, che non sta occupando la piazza e che chiede sicurezza e stabilità. Per questo voto i Fratelli Musulmani. In Piazza vige anarchia totale, non mi sento più sicuro a casa mia». E rispetto alla regolarità o meno delle elezioni il giovane afferma «in passato percepiva in modo netto la falsità delle elezioni, oggi mi sembra che, almeno all’apparenza, vengano rispettate un po’ più le regole».

L’Ibn Khaldun Center, un’organizzazione che si è occupa dei diritti dell’uomo in Egitto e Medio Oriente, ha monitorato – per quanto possibile – le elezioni. Un report delle irregolarità arriva sul cellulare del giovane egiziano in fila nel quartiere di Shobra «Leggi qui, loro sono più attendibili come fonte. Dicono che le situazioni di irregolarità sono state le seguenti: Ritardo nell’apertura dei seggi in diverse zone al Cairo, alcuni alle 11:30 della mattina non erano ancora aperti». E continua: «Sono arrivate anche in ritardo le schede ed alcune non erano neanche stampate. Molti poliziotti e forze armate hanno blindato le elezioni. Al momento sono loro il maggiore fattore di controllo. In alcuni seggi, inoltre, mancavano i giudici. A Fayoum, piccolo centro ad un ora di macchina dal Cairo, i leader del partito Nour, dei salafiti, hanno addirittura fatto propaganda all’interno del seggio, parlavano indisturbati con i cittadini votanti».

Insomma le elezioni che prima erano truccate in modo evidente, oggi evidenziano delle irregolarità ma sembrano quasi passare in secondo piano rispetto all’emozione e al desiderio, evidente, del popolo egiziano di voltare pagina.



Leggi il resto: www.linkiesta.it/elezioni-egitto#ixzz1f5PHP8A9
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03/12/2011 13:44
 
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I Fratelli Musulmani e il partito salafita El Nour hanno ottenuto rispettivamente il 40% e il 25% dei voti nelle prime elezioni in Egitto dopo la caduta di Moubarak. Il movimento di Piazza Tahrir e il magnate delle telecomunicazioni Sawiris escono sconfitti dal confronto elettorale. I veri vincitori sono però gli ultra-fondamentalisti di El Nour, che annunciano: «Siamo musulmani molto vicini ai testi fondanti dell’islam: il Corano e la Sunna. Quando ci sono i testi non c’è bisogno né di interpretazioni né di consigli». La nostra intervista al direttore del quotidiano salafita, Nabil Kadry Ahmed.

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Al seggio in Egitto (Afp)
ESTERI
2 dicembre 2011 - 21:59
IL CAIRO - Sono i salafiti la vera sorpresa delle prime elezioni democratiche in Egitto, secondo partito nel paese, dopo il partito dei fratelli Musulmani. Libertà e Giustizia ottiene infatti il 40%, il partito salafita El Nour al 25%, il blocco liberale si ferma al 18% e gli altri partiti insieme totalizzano il 12 per cento. Queste sono le stime calcolate dalla commissione suprema di giustizia delle elezioni. «Faremo delle modifiche alla trattato di Pace con Israele. Modificheremo quello che non riteniamo giusto», esclama Nabil Kadry Ahmed - direttore del quotidiano salafita “El Nuor” (“La luce”) e uno dei leader del partito - nel suo ufficio a Maadi, un quartiere benestante al sud del Cairo.

«Il trattato di pace con Israele presenta alcuni punti che vanno rivisti, come ad esempio la questione che riguarda l’esportazione dei gas naturali. L’Egitto li esporta ad un prezzo troppo economico, non è giusto. Non seguiremo questi aspetti del trattato perché fanno parte di accordi presi sotto-banco con il vecchio regime». Poi incalza «Non capisco perché voi della stampa internazionale non chiediate mai nulla riguardo i diritti della Palestina, perché avete preoccupazioni solo per Israele?». È chiaramente infastidito, è un tema che non vuole approfondire.

El Nour è un partito nato recentemente, subito dopo la rivoluzione di gennaio «politicamente esistiamo da poco, ma da sempre come movimento religioso. Siamo musulmani molto vicini ai testi fondanti dell’islam: il Corano e la Sunna. Ci distinguiamo dai Fratelli musulmani perché loro accettano di buon grado l’interpretazione dei testi sacri (Fatwa), noi no. Quando ci sono i testi non c’è bisogno né di interpretazioni né di consigli».

I salafiti vogliono l’applicazione della Shari’a, la legge islamica e pensano che in Egitto ci sarà la migliore applicazione della legge islamica «le elezioni dimostrano chiaramente che il popolo egiziano vuole l’Islam: hanno votato per l’Islam. Vogliono più religione, questo emerge in modo netto dalle consultazioni elettorali». Gli esempi di applicazione della legge islamica provenienti dagli altri paesi non convincono i salafiti: «In Turchia - spiega Nabil Kadry Ahmed - hanno perso i valori basati sulla morale. Hanno anteposto al sentimento religioso una maggiore libertà economica nella vita di tutti i giorni. In Arabia Saudita, all’altro estremo, i cittadini sono religiosi ma chiedono maggiori diritti. Non applicano la legge islamica in modo puro e onesto, ci sono troppi interessi economici legati alle banche». Dunque ogni paese ha un approccio diverso alla Shari’a, e l’applicazione migliore, secondo i salafiti egiziani, sarà proprio in Egitto.

Ad un certo punto suona il telefono di Nabil Kadry Ahmed, la suoneria riproduce “l’adhan”, la preghiera sacra dei musulmani che viene recitata nelle moschee. Risponde al telefono, poi si scusa e prosegue. Attacca senza mezzi termini Naguib Sawiris, il magnate delle telecomunicazioni, fondatore del partito liberale “Free egyptian party”: «Dovete sapere che incoraggia gli occidentali a lavorare contro i musulmani egiziani». Poi mostra il computer. Sul sito del partito salafita, nella homepage, si legge “la cattiva crociata di Sawiris incoraggia l’Occidente a lavorare contro i musulmani” e si vede il simbolo del gruppo liberale, El Kotla El Masria, con sotto una didascalia: “coalizione dei crociati”. Insomma è più che mai evidente che non vogliono avere nulla a che fare con il gruppo dei liberali egiziani.

Si allenta la tensione iniziale dovuta all’intervista e Ahmed, che prima di ricoprire il ruolo di direttore del giornale era un costruttore, parla liberamente ed esclama sorridente «se vuoi ti puoi convertire all’Islam, offriamo facilitazioni ai ragazzi che lo fanno: un lavoro, un appartamento». Esiste, di fatto, un’organizzazione egiziana che ha come scopo la conversione dei cristiani in musulmani. Questo tipo di organizzazioni lavorano in tutto il mondo, specialmente in Africa. La sede centrale si trova in Arabia Saudita . «Se desideri convertirti hai il mio numero, chiamami quando vuoi», dice il direttore di El Nour. L’intervista si conclude, non prima di aver dispensato delle copie del suo quotidiano, di cui va evidentemente molto fiero. Ahmad stringe la mano agli uomini presenti nel suo ufficio, con una donna, invece, un segno con il capo è più che sufficiente.

I leader del Partito di Giustizia e Libertà e quello salafita, al-Nour, hanno annunciato di essere pronti a formare una coalizione di governo in base ai risultati ufficiosi delle elezioni parlamentari. In questo scenario i manifestanti in piazza Tahrir, usciti sconfitti dalle elezioni, hanno manifestato oggi per ricordare i martiri della rivoluzione ed hanno annunciato che rimarranno in piazza. Una cosa è certa, El Nour, è il partito rivelazione della prima tornata democratica elettorale in Egitto, e tutti dovranno fare, prima o poi i conti, con gli integralisti sunniti egiziani.



Leggi il resto: www.linkiesta.it/elezioni-egiziane-fratelli-musulmani-salafiti#ixzz1...
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